porca merda...è la città dove vorrei andare io
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speriamo sia figo :)
ho un po' tagliato sullo stipendio, ma tra benefit e ferie spero di andare a guadagnarci come stile di vita
staremo a vedere
Comunque nel 2016, secondo le stats, gli emigrati sono aumentati complessivamente del +15 e rotti % rispetto al 2015.
Punte di emigrazione nella fascia 18-34... che strano :confused:
Io nel mentre pur avendo aperto questo thread non mi sono ancora deciso...
minchia prendi linkedin, metti ricerca per Ginevra, Zurigo e Ticino (tutti posti sia vicini sia o con enormi comunità di italiani o che parlano direttamente l'italiano) e se vedi qualcosa che ti interessa manda. È a costo 0, male che vada dici di no :nod:
Ah noi assumiamo volendo :nod:
cosa vai a fare? :)
bhe 90k in crucconia sono un sacco di soldi
Mi avevano offerto un contratto di 18 mesi in crucconia, a celle vicino ad Hannover..
Ho rifiutato, se devo andare in Germania vado solo in mosella Saar per questioni enologiche
P.s. erano anche bei soldi.. 65 gneuri l'ora ma spostarmi da Londra quando ho ancora un mutuo e la casa da finire è impensabile (ad ora)
No, per quanto mi riguarda non voglio fare così, non provo "a caso" senza essere sicuro che poi dico di sì, soprattutto perchè so che se inizio seriamente a cercare alla fine arriveranno offerte, e a quel punto dire no vanifica tutto l'impegno.
Devo semplicemente decidere prima che qui è finita e che è il caso di emigrare definitivamente, poi da lì il "come" lo so già e non credo che sarà un problema (ho anche già deciso le zone, Zurigo come prima, poi direi Dublino e Germania).
bo vorrei andarmene pure io ad amburgo ma non so fare un cazzo lol.
Apro un internet point con cibo italiano e non faccio pagare zaider!!!
tu scherzi, ma faresti soldi
pianificare ste robe è abbastanza impossibile. Va a finire che rimugini per mesi, poi ti decidi, trovi il posto della vita, e manco ti rispondono alla candidatura. Soprattutto in Svizzera la competizione è altissima, conviene sparare tanti proiettili e vedere quali vanno a buon fine. My 2 cents eh, ma pensaci. Aiuta anche la decisione, tra l'altro. Vedere il mondo fuori direttamente, ed avere in mano un'offerta economica, rende tuuuutto più semplice.
Ragazzi ne approfitto della discussione per farvi una domanda:
Parto da presupposto che mio fratello 18 anni vorrebbe comunque andare a lavorare all'estero ma sarebbe interessato anche a qualcosa in Italia, purtroppo per errori di gioventù ai tempi ha scelto un liceo umanistico, durante gli anni però è uscita la passione per l'informatica e tutto il mondo dell'elettronica.
Diciamo che è uno sgamato, qualsiasi cosa gli chiedi in ambito informatico sa come risolverti il problema sulla piattaforma Windows. La problematica è che non ha un diploma tecnico e non ha intenzione di fare università.
La sua idea sarebbe quella di dedicarsi a qualche corso professionale in ambito informatico/IT per poi proporsi sul mercato anche estero.
Ovviamente le vostre posizioni in ambito IT sono anche date da ottimi percorsi di studio universitari nell'ambito, ma essendo già in alto livello abbiate l'opportunità di vedere quali sono gli ambiti un pò più definiamoli tecnici/manuali a cui potrebbe ambire.
Avete qualche ruolo / corso che secondo voi può dare buoni frutti?
Grazie ;)
Se economicamente ci state, faccia l'università. È il vero unico consiglio da dare.
grazie
in realta' ho risposto un po' di fretta ed ho arrotondato.
sono sugli 85/86k ma parte di questi sono in benefit e cazzi vari
hard cash sono in realta' 75k (big del cazzo Che hanno schemi salariali allucinanti), ma ho tanti extra già contati da loro che fanno il totale che ho scritto sopra.
Da non laureato (che però fa il CIO in una "piccola multinazionale italiana"), concordo al 100% con Hador. fagli fare l'università.
Detto questo, se proprio non ne vuole sapere, personalmente mi capita di assumere gente solo diplomata, perché nel nostro lavoro, quando si tratta di mettere le mani nelle cose, spesso la dedizione e la curiosità controbilanciano le nozioni acquisite a scuola\uni. Naturalmente però parliamo di implementazioni software in ambito aziendale, che è sicuramente molto diverso da scrivere software o fare analisi complesse. Ho visto mille scimmie laureate e mille scimmie diplomate. Quelli che rendono sono quelli che amano ciò che fanno e hanno una predisposizione verso il problem solving e la "voglia di fare bene".
Fortunatamente non tutti voglio essere manager o responsabili di progetto.
Fortunatamente (ripeto) ci sono anche quelli che preferiscono una vita tranquilla 9.00/18.00. E se non ci fossero sarebbe un grosso problema.
Quindi va capito anche di chi stiamo parlando e di quali sono le sue reali aspirazioni, secondo me.
Banalmente, se non ci fosse il carrellista che fa 6.00/14.30, noi non spediremmo un cazzo. Anche se assumessimo altri 20 manager
L'unico motivo per assumere un diplomato è per risparmiare o se è un genio che nel tempo libero riscrive il kernel di Linux. Ma con la competizione che c'è oggi, il CV del diplomato non sopravvive neanche al primo screening nella maggior parte dei casi.
guarda, dici cose giuste eh, non lo metto in dubbio.
Una laurea pero' rende più tranquilli in quanto apre più porte.
Con un diploma e' più difficile trovar lavoro, punto. Si hanno meno scelte, quindi bisogna ponderare maggiormente. Con una laurea e' più facile cambiare, quindi si vive cmq più rilassati sapendo che bene o male si casca in piedi
questo indipendentemente da aspirazioni di carriera o soldi, e' proprio un pensiero generale.
Dipende da cosa vuole fare, se l'idea è di fare lo smanettone la laurea non serve.
Se invece vuole ricoprire qualsiasi altra posizione, ribadisco quanto già detto da altri: è fondamentale.
Non tanto per la preparazione, che comunque ovviamente è importante. Nè per la forma mentis, che è parimenti rilevante. Quanto proprio per una questione di essere anche solo preso in considerazione per un dato ruolo.
Senza laurea o hai un bagaglio di esperienza enorme, o sei in qualche modo specializzato in qualche campo molto di nicchia, o il CV manco lo guardano.
Anche se ha fatto il classico non è un problema, saranno un po' più faticosi i primi anni ma ricordo che in corso con me c'era più di una persona che veniva da indirizzi umanistici.
Se proprio non vuol fare assolutamente l'uni (e imo è una scelta sbagliata), cerchi in qualche modo di specializzarsi su una delle big waves e vedere dove questo lo porta: Cloud, Big Data, IoT. Tutta roba che tira e per cui c'è un sacco di domanda.
Io credo che dipenda tutto da che tipo è e da quanta voglia ha di studiare per me è meglio assumere un diplomato che non uno che a 25 anni ha fatto solo la triennale. Quindi se rischia di perdere tempo allora meglio si dia subito da fare.
La laurea è sicuramente importate ed ti da un boost iniziale nello stipendio dei primi anni di carriera ma superato un certo periodo si guardano le competenze più che gli studi fatti ed onestamente nel mondo privato non ho mai visto nessuno a cui è stato detto "sei bravo ma non ti posso far diventare quadro/dirigente perché non hai la laurea"
È ovvio che quando hai un CV vuoto però è la voce che si guarda di più.
Noi riceviamo CV da gente che viene dal CERN e parla 4 lingue, sia i cv sia del diplomato che dello studente fuori corso finiscono dritti nel trita documenti. Anche perché, ad un certo livello, conta tantissimo quanto tu abbia costantemente voglia di imparare e restare aggiornato. Uno che ha smesso di studiare a 18 anni già si presenta malissimo a tal riguardo.
Voi ragionate da italiani per il mercato italiano. Dove l'informatico è "il ragazzo del software", che nell'idea del management è una specie di carrellista, e l'obiettivo è fare il team leader/manager e sfilarsi dal lavoro tecnico. Ma in contesti dove il lavoro tecnico è valorizzato, conta cosa sai fare. E avere una laurea è il modo migliore per ottenere dei posti di lavoro che ti permettano di crescere dal punto di vista professionale.
L'esperienza in quanto meri anni di lavoro non solo non serve a un cazzo, ma è anche controproducente. Se mi arriva uno che ha fatto siti web in wordpress per 5 anni, cazzo mi frega? Preferisco il neo laureato o ancora meglio il neo phd. Allo stesso modo, a noi sono arrivati una marea di curriculum di "project manager" in piccole medie aziende del nord italia, ma ce ne facciamo pochissimo. Avere un ruolo di responsabilità in una realtà semplice non è qualificante in un contesto più complesso. Preferisco di gran lunga quello che lavorava al CERN, quello che si è fatto le intership a google e facebook, quello che ha il dottorato etc.
Oggi bisogna impostare il proprio percorso di studi e lavorativo per essere sempre competitivi. Devi pensare, se perdessi il lavoro domani, sarei comunque attrattivo - più attrattivo degli altri - sul mercato del lavoro? Poi che faccia schifo come meccanismo tutti d'accordo, ma è l'unico modo per campare decentemente senza spinte. In quest'ottica, farsi un CV di "lavoretti" semplici, non serve a nulla. Bisogna puntare il più in alto possibile.
Ma concordo con te al 100% eh, sia chiaro, quello che dico è che il ragionamento fila per uno che vuole collocarsi in alto nella catena. Infatti anche io ho scritto di prendere la laurea, se si vuole ragionare solamente "vuoto-pieno". Ho però aggiunto che se a lui non frega nulla di fare carriera (cosa possibilissima) può anche scegliere di iniziare subito a lavorare e fine della fiera, ovvio che restrerà poi in italia e\o avrà scelte limitate.
Noi ragioniamo pure da "italiani" ma tu ragioni troppo da "fenomeni" :D
Mi citi CERN , google , facebook tutti posti dove ci sono le migliori menti ma al mondo ma non esistono solo loro altrimenti non si chiamerebbero migliori :)
Il mondo dell'informatica ha sia bisogno dei fenomeni che fanno funzionare i 2 miliardi di utenti di facebook ma anche di chi fa il sito o il gestionale per i negozi della città con 5 utenti massimi contemporanei.
Quindi se tu hai il la meta giusta è ovvio che avendo le possibilità è meglio cercare di massimizzare il tuo potenziale con lo studio ma se sei una mente normale che se va bene finirai l'università con un paio di anni di ritardo e con voti nella medi allora a questo punto mi farei due domande.
Tutti noi dovremmo aspirare a giocare in Serie A ma esistono anche la B C D ed anche con il massimo dell'impegno non tutti ci arrivano quindi bisogna anche essere realisti a questo mondo. :)
No ma non è questione di fenomeni, ma è per sottolineare come la competizione è già su altissimi livelli e accontentarsi è MOLTO rischioso.
A breve il sito gestionale con 5 utenti sarà offerto gratis dal Google di turno e il programmatore sempliciotto rischia di fare una brutta fine. È un settore dove se ti muovi male rischi.
E per altro aggiungere che non c'è un cazzo di male se uno vuole fare 9/18.00 e poi andare a giocare a calcetto.
I ragazzi del mio dipartimento sono quasi tutti così. Quando ho bisogno si fermano sempre un po', ma giustamente hanno fatto delle scelte (nel bene e nel male) che li fanno vivere con meno responsabilità (e meno soldi), ma non per questo sono da denigrare.
Concordo, ma in parte.
Se è una scelta fatta scientemente allora appoggio la tua visione.
Però io il 90% di quelli che conosco che fanno lavori "umili" non fanno altro che lamentarsi, in ordine sparso:
- di quanto faccia schifo il lavoro
- di come accolgano il weekend come una liberazione assoluta
- di come il lunedì mattina siano tentati di spararsi in bocca piuttosto che andare a lavorare
- di come non abbiano soldi per fare X, Y e Z.
- etc, etc
Questo perché in realtà non hanno scelto una certa strada, han preso quello che è capitato perché non hanno trovato alternative.
edit:
che poi non vuol dire che devi lavorare per forza più di 8 ore eh. Cioè spesso sì, ma hai anche molte altre libertà. Lavorare da casa, per esempio.