Originally Posted by
McLove.
Giusto oggi c'e' stata l'ordinanza di carcerazione preventiva del Gip per il sacerdote missionario del Nicaragua accusato di pedofilia, il proseguo del procedimento chiaramente si vedra in dibattimento e nel corso del processo di merito di primo grado.
Ma in risposta alle tante info vomitate in queste stesse pagine , spesso fatte di luoghi comuni ecco la ricostruzione dei fatti, badate fatta da un giornalista tale Lucio Salis,partecipazione della Chiesa, in merito a questo episodio, anzi leggendolo si nota come il tutto sia nato attraverso la chiesa stessa.
Ripeto ritengo che la chiesa istituzione sia una grassa e ricca merda ma cio' non mi evita di indicare anche notizie contrarie a quello che penso ma in ogni caso fatti e non illlazioni, le seconde a me personalmente lasciano totalmente indifferente perche spesso sono estremamente faziose.
ecco il testo:
Per don Marco Dessì i guai non finiscono mai. Perché una volta chiusa la partita con la giustizia italiana, dovrà affrontare quella della Chiesa. Che ha sospeso ogni giudizio sulla sua vicenda, in attesa di un pronunciamento del giudice di Parma. Come emerge da un comunicato ufficiale della Santa Sede, Congregazione per la dottrina della fede, diffuso in Nicaragua ai primi di marzo. Evento eccezionale, in coincidenza col rientro in Nicaragua di Luis David Lopez, uno degli accusatori del sacerdote di Villamassargia. Ed è proprio per proteggerlo che il Vaticano ha diffuso un appello, attraverso il nunzio apostolico Jean Paul Gobel: “la Santa Sede chiede alla comunità ecclesiale e alla società civile che siano tutelati il buon nome e l’incolumità dei giovani che hanno chiesto giustizia alle autorità competenti”. I testimoni erano stati infatti minacciati di morte da don Marco e dai suoi collaboratori.
Nella stessa nota il Vaticano fa sapere che “la Congregazione per la dottrina della fede adotterà le decisioni definitive sul caso solo quando delle autorità (italiane ndr) avranno completato la loro inchiesta giudiziaria”.
In realtà, era stata proprio la Congregazione ad aprire, per prima, un fascicolo su don Marco, una volta venuta a conoscenza delle indagini compiute dai volontari di Solidando. Il Procuratore di giustizia dell’organo vaticano, Charles Chicluna, aveva infatti inviato in Nicaragua monsignor Pedro Miguel Funez Diaz, una sorta di 007 con la tonaca, che aveva interrogato personalmente tutti gli accusatori di don Marco. Dopo il suo rientro a Roma, il prete sardo era stato raggiunto da un perentorio invito a rientrare in Italia e a ritirarsi in preghiera in una comunità di Latina. Contemporaneamente, gli era stato vietato di amministrare i sacramenti in pubblico. Una sorta di sospensione a divinis: può solo dire Messa, ma in privato. Provvedimenti di tipo cautelare che, in caso di condanna presso il tribunale ordinario, sfoceranno in un processo canonico.
praticamente l'opposto di quanto dite da un tot di, perdonatemi, scontati faziosi e poco oggettivi reply
attendibile o meno?
non so ma lo ritengo piu attendibile di un utente del forum che indica sue personalissime opinioni corroborate dal nulla assoluto