Originally Posted by
ihc'naib
uhm. mi spiego meglio.
Prima di tutto premetto, perche' e' un "assioma" che e' molto difficile far funzionare nelle discussioni con mia madre: se uno mette in discussione una legge, e' evidente che non sta nella legge stessa la tesi adatta per contestarlo.. questo ti aiuterà a rispondermi alla domanda che riformulo:
ammesso che e' probabile che confonda la separazione dei poteri dal concetto di indirizzo politico, era proprio quello che intendevo.
ovvero, primo dubbio. il concetto di separazione dei poteri è solo (mi pare di capire da quel che dici) funzionale. Per lo meno per quanto riguarda ese. e leg. , che indirizzano insieme la politica di un paese.
Ora, e' questo un sistema
a) efficiente
b) giusto?
Io chiedo i contro della soluzione fantasiosa da me proposta proprio perche' la mia impressione a pelle e' che non sia ne' a) ne' b).
Partiamo da una doppia possibilità:
O e' possibile amministrare e legiferare in maniera indipendente (fermo restando che esistono degli effetti incrociati, ma non e' quello il punto), oppure non e' possibile.
Se e' possibile, perche' non avviene cosi'? (stando a quel che capisco dalla citazione del libro di cost.)
Altrimenti, se non e' possibile, perche' concepirli proprio due organi separati?
Certo, potrebbero servire a una certa forma di controllo ridondante (non in senso negativo) e reciproco, ma ha senso allora sottolineare cosi' tanto il concetto di separazione dei poteri, quando diventa solo "organizzativo"?
Io mi immagino in cui in una certa data vado a votare il mio rappresentate legislatore, e un'altra data in cui vado a votare il candidato premier che si e' presentato dichiarando anticipatamente la sua squadra di ministri.
Diciamo che se fossi un demiurgo di nazioni, sarebbe la maniera in cui organizzerei le cose, partendo da zero. C'e' un motivo per cui non dovrebbe essere cosi', o e' solo un caso storico se ci troviamo in questa situazione (che non MI soddisfa) ?