Partito fallocratico 8====D
ma scusa dov'è che qualcuno ha detto in questo thread che votare è un obbligo giuridico??? :rotfl::rotfl::rotfl:
beh bravo conosci la costituzione, ma cosa c'entra con quello di cui stiamo parlando? :sneer:
cioè stai dicendo che sul piano morale Di Pietro è uguale a pluriprescritti e a ministri di giustizia che utilizzano i loro poteri per trasferire magistrati che indagano su di loro?
Dai perfavore il lato giuridico qua non ci interessa, qua è di moralità ed onestà che stiamo parlando.
Poi non commento gli altri punti perchè mi sn anche stancato di fare copia e incolla.
alle prox elezioni al 99% non vado a votare...hanno rotto.
Non so cosa sia questo buon numero sui documenti, ma parla comunque di sanzione :)
Nel ritaglio di giornale (Il Messaggero dell'8/6/1980, p.6),
in un breve trafiletto, si leggeva quanto segue:
Per chi non vota
La Costituzione afferma che votare è un "dovere civico". Andare alle urne non è quindi obbligatorio anche se, in caso di elezioni nazionali, l'assenza del voto dovrebbe venire segnalata sul certificato di buona condotta che serve per ottenere un buon numero sui documenti (ma la cosa non sempre avviene). Questo tipo si sanzione comunque non è prevista per le consultazioni amministrative come quelle che si svolgono oggi e domani
Inoltre io sapevo proprio che il voto alle nazionali era obbligatorio, a differenza di referendum e di consultazioni amministrative
Il dovere giuridico di votare veniva sanzionato dall'art. 115 del testo unico delle leggi per l'elezione della Camera:
per l'astensione era prevista la menzione "non ha votato" nel certificato di buona condotta. Tale norma è stata abrogata nel 1993 (15 anni fa). Il voto da dovere e' diventato una piena libertà.
Inoltre, la Corte costituzionale afferma che: "in presenza della prescrizione dello stesso art. 48, secondo cui l'esercizio del diritto di voto "è dovere civico", il non partecipare alla votazione costituisce una forma di esercizio del diritto di voto " (sent. n. 173 del
2005)
Questo pone la parola fine sulla diatriba di chi vedeva l'astensione come un non-voto, posizioni che esistono ancora, sia chiaro, da parte di alcuni studiosi di diritto ma che non sono corroborate dai fatti, cioè la mancanza di sanzione (non puo' esistere un obbligo senza sazione, se manca quest' ultima piu che un obbligo e' una mera "esortazione" per dirla in termini potabili ) e la pronuncia della stessa corte costituzionale in merito.
Volendo cavillare un dovere civico che puo essere "volendo" biasimato dal punto di vista etico-sociale da alcuni, ma il non voler partecipare alle votazioni resta comunque una posizione e vuol dire non avere interesse nell esercizio del voto, il che può, oltre ad una serie di problemi di disaffezione sulla politica in generale, potrebbe anche riguardare a buon diritto anche un non volere esercitare il voto sui candidati politici.
Ad esempio le scorse votazioni di sindaco a Palermo tra il votare una persona che non mi piaceva ed un politico che non mi piaceva non ho votato nessuno dei due, quelle erano le alternative e nessuna delle due mi andava bene, vuoi recriminarmi per questo?
Te l'avevo detto kith, e tot di post fa, a me rompe fare il professorino a volte basterebbe fidarsi di quanto viene detto dagli altri, ma mi hai dovuto portare a fare il saccente, visto che hai riesumato un giornale di ben 28 anni fa per indicare che, forse avevi ragione. :wave:
edit: e per porre la parola fine su questo post almeno per quanto mi riguarda e per quanto riguardano i miei interventi, quanto piu di una volta hai argomentato indicando obblighi e sanzioni non esiste, lecita e' la mia posizione come quella di gala, nando, tunnel etc. esattamente come la tua.
a questo punto il discorso si può spostare su un punto di vista morale cioè se e' eticamente meglio:
- Non votare, posizione che assumono i disillusi e chi reputa che sia tutta merda l'attuale classe politica
- votare il solito partito per ideologia politica
- votare il meno peggio.
e perdona se di idee, e meno male, ognuno ha le sue: io mi rispecchio nella prima, tu nella logica del partito (hai detto tu che hai sempre votato an, come io ho sempre fatto fino alle scorse elezioni, ora basta il mio votare An non deve essere un dare Placit a Berlusconi e non voglio più farlo nemmeno in maniera indiretta, mi ha deluso Fini e molto sopratto nelle sue ultime incoerenze politiche), altri ancora vedono il meno peggio in tizio caio e sempronio la soluzione, quindi a che cippa serve moralizzare la parte diversa al proprio modo di pensare?
A nulla. Come a nulla serve arrovellarsi in discorsi giuridici privi di verita', come quelli che fino ad ora hai fatto.
No, ma ok.
Non è confrontabile dai, siamo seri. Perchè dirai tu ? Perchè Martella finisce in galera se è tutto vero, dell'Utri, Mastella e Berlusconi no. C'è della differenza.Quote:
lo stesso si puo' dire di mastella, cuffaro e berlusconi ed i rispettivi componenti di partito finche non ci sara' una condanna definitiva a loro carico, bada che anche Di Pietro ha avuto i suoi procedimenti eh, e comunque Dell Utri si riflette su berlusca e martella su di pietro no? perche questa diversita'?
Io immagino di essere stato l'unico stronzo sinistroide(al tempo, prima di cambiare) di italia a leggere 200 pagine di cazzate del centro sinistra. Dove si proponeva anche di reinserire la leva obbligatoria, ma come schiavizzazione in cooperative. Ci sarà sicuramente qualcuno che ti potrà confermare quanto io fossi PISSED OFF al tempo che la lessi.Quote:
quali sono i problemi reali lo sappiamo tutti compreso io e te
Mastella. -.- .Quote:
si moralizza Mastella mentre nel suo stesso partito di cui e' leader si compie quanto biasima, lui ne e' responsabile politicamente sia se lo sapeva sia se non lo sapeva
Mai stato sul sito di Forza Italia ? E ti rimando anche all'orrido programma dell'unione. Tanto per fare un po' di par condicio :).Quote:
i programmi caro alka sono neutri da piu di un decennio ormai la distinzione tra destra e sinistra e nulla, e poi cosa intendi per fazioso? che non corrisponde ne ad un programma di destra ne di sinistra vedi alla voce neutro. Mi sembra alquanto impossibile travare in campagna elettorale poi un programma dividi et impera
Ok.Quote:
alle domande rispondono tutti e' importante come, vedi te mi hai risposto 12 volte ma non mi hai mai detto nulla che non sapessi gia
amen. Vediamo.Quote:
il fatto che non sia riuscito a fare un cazzo per me ha una superiore valenza rispetto al resto.
Ad ogni modo son contento per te per la tua fermezza di credere in quello che farai politicamente, ci sta e te ne do atto, per me non e' cosi, amen.
Io la penso come Mosa , Kith , Alka e qualche altro, non me ne vogliate ma per me non andare a votare è certamente libera scelta ma politicamente non serve a un cazzo.
Non dà nessun segnale , proprio per come è strutturato il sistema elettorale
che non prevede alcun quorum anzi, in un sistema di non voto fortemente radicato ( con percentuali di astensionismo altissime ) finirebbe addirittura per RAFFORZARE i merdosi che sono attaccati alle poltrone, visto che un minimo di voti ( di loro stessi, famiglia e loro raccomandati) lo avrebbero sempre.
Poi potrebbero parlarne nel mondo e in tv se succedesse , ma politicamente, essendo il sistema MARCIO e da RIFONDARE e poichè i politici attuali sono ben radicati nella società e costituzionamente possono , aimè, candidarsi cani e porci , nulla cambierebbe.
Trovo molto piu' sensato votare uno come Di Pietro, perchè almeno ha il senso di legalità .
Certo sul fatto di Martella POLITICAMENTE puo' essere responsabile, come puo' esserlo l'UDC per Cuffaro ma per me ( sempre se non lo ricandidasse alle elezioni come avverrà per Cuffaro) di certo non è abbastanza per togliergli il voto.
Del resto errare è umano , quindi anche a DP puo' capitare di cannare la scelta di qualke uomo politico .
Mclove ma stai davvero paragonando berlusconi a di pietro ? perchè sarebbe intellettualmente disonesto da parte tua. I procedimenti che hai citato per di pietro sono "verba ventosa" (visto che non si è capito dove sfocino, bada so bene che non è facile procurarsi info pero' nel dubbio non puoiuscirtene con "anche di pietro ha avuto i suoi procedimenti " lol) mentre per berlusconi c'è un elenco mostruoso postato qualke pagina prima .
Ad essere rigorosi poi nemmeno di mastella si dovrebbe parlare in termini giuridicamente "assodati", visto che siamo all'inizio del procedimento penale
A me fa SCHIFO come a molti, infatti, perchè ha pugnalato un governo per calcoli esclusivamente personali o perchè è un servo della chiesa , non c'entra nulla con i guai giudiziari, di essi si vedrà a tempo debito ma ti assicuro che se fosse innocente o meno di certo non lo rivaluterei ..
So bene come vi sentite perchè anch'io so affrantissimo a vedere sto schifo, pero' da qualcosa bisogna pur partire.
In un paese come, criticamente e acutamente fa notare Mclove, sx e dx non significano piu' un cazzo ma contano le riforme, c'è una classe politica piu' che mediocre....ebbene io trovo produttivo di effetti (utile) andare a sviscerare il meno "marcio" (che poi dp non mi sembra per niente o quasi marcio, forse poco competente come min infrastrutture, ma c'è una bella differenza) e dargli piu' potere possibile.
Perchè vedete, prima delle riforme ancora, c'è il senso della legalità , e questo potete dire quello che volete ma Di Pietro ce l'ha .
E visto che , invece, la classe politica non ce l'ha, se solo dp riuscisse o a fare la legge sulla ineleggibilità degli zozzi , il mio voto sarà servito a qualcosa.
So che le probabilità sono basse, bassissime, ma è sempre meglio che stare a guardare .
@per Alka e Mclove. : ragà se volete usare il latino ben venga, pero' essendo una lingua di precisione fulminante (direi scientifica) non potete cannarmi nemmeno una lettera (dividE et impera, vexata quAestio, placEt (la forma anglofona significa altro, almeno credo) , usate piuttosto l'italiano che tanto rende perfettamente , altrimenti me date una pugnalata a ogni lettura ma, soprattutto, finite per fare cannare pure me -.-
ma figurate, anzi mi seccava molto scriverlo, soprattutto verso un collega con De Andrè in firma ( :love: ) : divide et impera ( con entrambi gli accenti sulle prime sillabe per la precisione ) è un "motto" tra i miei preferiti :elfhat:
percio' ho sentito il dovere di difenderlo !! :blush:
Devo decidere, se corrono da soli Bertinotti o Di Pietro.
Poi se mi girano magari la mattina del voto faccio una caccona gigante, non mi faccio il bidet e poi spero che la cartella elettorale sia stampata su carta morbida.
Non andro' a votare per una vecchia promessa fatta nel caso il governo di sx non fosse durato 5 anni.
Vi rivelo la somma verità sull'Italia:
è un paese POVERO senza SOVRANITA'. Siamo una sorta di protettorato U.s.a. LA carica di primo ministro equivale a quella di PROCONSOLE U.s.a. .
Tant'è vero che quando gli U.s.a. volevan bombardare la Serbia, con Dalema, ci siam andati. Quando volevano bombardare l'Iraq, con Silvio ci siam andati.
Diciamo che i nostri politici sono dei venditori di automobili e il loro unico grande concessionario sono gli Stati Uniti. Quindi possiamo votare chi cazzo ci pare... O pure andare a pescare e farci le seghe.
Ogni governo avrà le priorità di "abbassare il debito pubblico e modernizzare il paese". Modernizzare il paese vuol dire AMERICANIZZARE il paese. Poi, il margine di autonomia che è concesso ai nostri governi è scegliere chi inculare di più. Oggi i commercianti, domani i farmacisti, dopodomani gli operai... Tutto qua.
Ora chiedo ad Alkabar,a proposito di Dipietro, se è informato di ciò che riporto:
la vicenda è complicata, ma se vi va di capire come e perché il Pci è stato risparmiato dalla bufera di Mani pulite, allora vi consigliamo di seguirci. La strada è lunga e tortuosa, proprio come le vie attraverso le quali soldi di varia natura finirono nelle casse di Botteghe Oscure, ma se avrete pazienza e attenzione l’arcano sarà svelato. E il Re sarà nudo.
Sul Corriere della Sera di venerdì 14 febbraio, compare la lettera di un lettore che, richiamando la polemica sollevata sulle colonne del giornale di via Solferino da Carlo Giovanardi, Tiziana Parenti e Gerardo D’Ambrosio a proposito dell’inchiesta su Primo Greganti che lambì i massimi vertici del Pci-Pds, si chiede: «È probabile che ci sia ancora da sapere, ma quello che si è saputo è proprio insufficiente per chiarire la vicenda «dell’uomo di marmo Primo Greganti»?
Se Paolo Mieli permette, con il rispetto dovuto, vorremmo rispondere all’interrogativo pertinente che angoscia il lettore. La risposta è sì, un sonoro sì. Quello che si è saputo è più che sufficiente per chiarire la vicenda del “Compagno G”. In sintesi: la Procura milanese non solo si premurò di cercare (e trovare) l’ormai famoso preliminare di vendita con il quale fu evitato l’avviso di garanzia a Marcello Stefanini, defunto cassiere del Pci-Pds, ma impedì al pm di effettuare una rogatoria in Svizzera per svolgere ulteriori accertamenti su un conto sul quale, secondo l’accusa, era transitata una parte della famosa tangente della Ferruzzi. Quando il pm - spalleggiato dal gip, Italo Ghitti, secondo il quale era necessario un supplemento d’indagine - chiese di effettuare quella rogatoria, la Procura milanese, allora retta dal resistente Francesco Saverio Borrelli, rispose che tale accertamento era «ininfluente». Risultato: non si riuscì a dimostrare che quei soldi Greganti li girò al Pci. Insomma, avrete capito che si tratta di fatti sotterrati sotto metri di atti giudiziari relativi all’ormai famosa tangente pagata dal gruppo Ferruzzi per ottenere appalti Enel. Sull’argomento, l’allora magistrato che si occupò delle indagini, Tiziana Parenti, ha rivelato nuovi particolari che, però, sono stati taciuti dalla cosiddetta grande stampa.
La lunga lettera di “Titti la rossa”, apparsa nella rubrica del Corsera, era stata tagliata per ovvi motivi di spazio. Peccato, però, che le maggiori novità siano contenute proprio nella parte non pubblicata. Vediamo.
Come tutti ricordano, e come ricorda la stessa Parenti, per gli appalti Enel gli imprenditori dovevano versare una tangente di 1 miliardo e 242 milioni di lire a ognuno dei maggiori partiti: Dc, Psi, Pci. Le modalità del pagamento prevedevano due tranche di 621 milioni ciascuna. La prima tranche della tangente fu versata, come ammise lo stesso Lorenzo Panzavolta, manager della Ferruzzi, con un bonifico sul conto “Gabbietta” presso il Banco di Lugano, a Lugano. Un conto che «apparteneva pacificamente al Pci, come dimostrato dalla documentazione acquisita anche tramite mia rogatoria con la ex Germania Est e dalle testimonianze assunte» scrive la Parenti. Nel frattempo, il pm aveva accusato Greganti di aver girato la tangente a Stefanini. Il problema, però, è che il conto “Gabbietta” non fu l’unico a ricevere i soldi della tangente.
Una parte della prima rata di quei 621 milioni, racconta la Parenti, passò «dal conto “Gabietta” sul conto “Sorgente”, già in precedenza aperto per il deposito di un’altra tangente al Pci, quella del Po-Sangone». Ciò che restava sul conto “Gabietta” «e 100 milioni del conto “Sartìame” (un altro conto nella disponibilità del Pci, aperto presso una banca dell’ex Germania comunista, ndr), per complessivi 1 miliardo e 100 milioni - scrive ancora la Parenti nella lettera - transitavano sulla Società di Banca Svizzera di Chiasso, da dove pure erano transitati i diversi bonifici in entrata, e venivano ritirati da incaricati rimasti sconosciuti, così come sono rimasti sconosciuti gli intestatari ed effettivi titolari di quel conto e coloro che avevano disposto il ritiro della somma».
A quel punto il pm Parenti, che voleva vederci chiaro, chiese di effettuare una nuova rogatoria su quel conto della Banca di Chiasso per assumere ulteriori informazioni che potevano rivelarsi determinanti per l’accertamento della verità ma, come lei stessa racconta, sebbene la rogatoria stessa fosse indicata anche dal Gip come supplemento di istruttoria, «fu ritenuta ininfluente dalla Procura, che ritenne perciò di non doverla eseguire».
Tutti sanno che l’accusa a Greganti di aver girato quei soldi al cassiere del Pds, Stefanini, finì nel cestino in seguito all’esibizione, a sorpresa, di un preliminare di vendita di una casa a Roma da parte di Gerardo D’Ambrosio. Il documento, per inciso era una fotocopia, e l’originale non fu mai trovato. Questo bastò, dopo l’ammissione di Greganti (che però arrivò solo dopo il ritrovamento di D’Ambrosio, nonostante il funzionario del partito fosse in galera da alcuni mesi e avesse adotto una sua consulenza per la Ferruzzi in Cina) a ritenere che il “Compagno G” avesse usato i soldi della tangente per comprare casa. Insomma, i soldi erano per lui, non per il partito. Risultato: l’inchiesta sul Pci si arenò. Nel frattempo, però, le indagini su Dc e Psi per quella stessa tangente andarono avanti eccome. Fino alla condanna. Eppure la Parenti ricorda, contraddicendo quanto scritto da D’Ambrosio, che il preliminare di vendita «era del tutto ininfluente, non solo perché già risultava dalla documentazione bancaria da me acquisita, ma perché non risolveva assolutamente il problema della destinazione di tutte quelle somme di provenienza illecita e intrecci di conti svizzeri». Infatti, il Gip dispose di continuare le indagini. Solo che poi, denuncia ancora la Parenti, «successivamente al mio allontanamento nessuna indagine fu più svolta».
da dove hai fatto copia e incolla?
Google is your friend.
Cmq avrei voluto riportare altra roba che mi giunge da ampie discussioni con sessantenni in bar :sneer:
Il fatto è semplice la Giustizia è spesso usata come strumento di potere.
Nel senso che TUTTI fanno qualcosa di illegale, poi ci sta tizio o caio che sguinzaglia il magistrato di turno che USA LA GIUSTIZIA per abbattere qualcuno.
Il nostro Dipietro ne è un ottimo esempio.
Cmq la parte da "riporto" è copia incollata, il resto è frutto della mia mente perversa.
Senza offesa hudlock, ma come dite sempre voi garantisti di ogni cosa, le illazioni vanno anche dimostrate coi fatti.
E scusa non potevi postare prima questa cosa?
La costituzione ha 50 anni, la sanzione che è stata abrogata (secondo quanto hai scritto tu) negli anni 90 va a eliminare quello che è un dovere...
Quindi uno che legge la costituzione ma non sa di questa legge è ovvio che è convinto del fatto che il voto sia appunto anche un dovere.
Poi vabbè, a prescindere dalla sanzione o meno, resta secondo mè almeno un obbligo morale e civile.
Ridicolo difenderti con ciò che contesti, cmq i fatti mi sembra sian tutti riportati.
E' lungo ma sicuramente riesci a leggerlo tutto.
http://www.osservatoriosullalegalita...ommenti/59.htm
Con tutte le scorrettezze che fate voi in ogni argomentazione, tra cui attaccare la persona che propone l'argomentazione per aver ragione nonostante non rispondiate all'argomentazione, fare i garantisti anche quando non potete (trasformando assolto per prescrizione in INNOCENTE), continuare a ripetere a disco rotto una cosa dimostrata falsa 100mila volte da dati pubblicati in articoli scientifici, cambiare la definizione delle cose piano piano per far diventare il bianco nero e viceversa....
Scusami se mi prendo almeno il diritto di essere garantista dove è giusto che io lo sia: se è tutto vero quel che ci sta scritto, che lo mettano in prigione ! Fino a che le cose non le provi però, puoi dire quello che vuoi, è aria fritta e Di Pietro resta innocente. E non innocente perchè prescritto, innocente perchè la legge prevede così.
Alkabar. Non piangere. Di Pietro lo puoi votare comunque! Solo non illuderti che sia questo stinco di santo.
Alè. Questi articoli mostrano come Di Pietro e tutta le indagini di mani pulite abbiano cacciato in galera un mucchio di gente lasciando stare quelli dei PCI nonostante ve ne fossero le prove, come mai? Perchè il buon Di Pietro davanti al Pci si è fermato?
Tra parentesi, in Italia, chi ha il diritto di accusare i giudici?
Hudlok non puoi pretendere di "copincollare" papiri di roba da wikipedia o altri siti e pretendere che li si spulci cercando le argomentazioni a tuo favore.
Tanto per essere rigorosi, poi , gli articoli che citi non mi dimostrano la colpevolezza o l'innocenza di chicchessia, perchè nel sistema attuale un cittadino è colpevole o meno se c'è una sentenza di condanna, no se gli spalano merda addosso su non so quale sito ...
per farti capire berlusconi è colpevole non perchè su internet trovi milioni di kg di merda che lo infama o perchè liberazione lo seppellisce sotto miliardi di escrementi, ma perchè ha avuto n processi a carico dai quali in molti casi è uscito solo per prescrizione...finchè non citerai FONTI dello stesso livello non potrai mai pretendere di far luce con una certa obiettività sul passato di una persona...sorry ma nel ns paese la legge e la legalità funzionano cosi', poi a chi non piace che la magistratura sia soggetta solo alla legge basta cambiare la costituzione ( se ci riesce :sneer: )
Se vabbeh, non pretendo tu legga tutto il link ma QUANTO MENO leggi il repley no?
Questi articoli mostrano come Di Pietro e tutta le indagini di mani pulite abbiano cacciato in galera un mucchio di gente lasciando stare quelli dei PCI nonostante ve ne fossero le prove, come mai? Perchè il buon Di Pietro davanti al Pci si è fermato?
3 righette e spicci... sforzati.
Notare che è scritto dal vostro divino Travaglio ;)
LA VERA STORIA DEL CASO GREGANTI
IL PCI-PDS RUBAVA COME GLI ALTRI…
di Marco Travaglio
Nel decimo anniversario dell’arresto di Primo Greganti, una variopinta compagnia di giornalisti, politici ed ex magistrati ha “riaperto” il caso delle tangenti rosse. Palestre dell’operazione revisionista, la pagina delle lettere a Paolo Mieli sul Corriere della Sera, una serie di interviste di Barbara Palombelli su Sette (“1993-L’anno del grande terrore”) e una interminabile storia a puntate del 1993 pubblicata dal Foglio di Giuliano Ferrara, affidata a Mattia Feltri e intitolata “Mattia nel Terrore”.
A dar fuoco alle polveri, una lettera del ministro per i rapporti col Parlamento Carlo Giovanardi, quello che nel 1992 scriveva lettere aperte a Di Pietro invitandolo a “fare pulizia nella Dc”, e che oggi si spende senza risparmio di energie per la missione opposta: cercare di dimostrare che il pool di Milano “salvò il Pci-Pds” e distrusse gli altri partiti. Giovanardi, che ha anche scritto un libro pieno di falsità e inesattezze su queste vicende, scrive a Mieli che ci fu un “intervento salvifico a favore del Pci-Pds” da parte del procuratore aggiunto Gerardo D’Ambrosio: “un unicum” nella storia di Mani Pulite. D’Ambrosio avrebbe fatto un favore al Pci-Pds, nel 1993, andando a verificare se fosse vero che il compagno G aveva usato un contributo versato dal gruppo Ferruzzi per acquistare una casa e non per foraggiare il suo partito, e scoprendo che la circostanza era vera.
D’Ambrosio scrive al Corriere per ristabilire la verità: e cioè che la sua fu una normale indagine per verificare la veridicità o meno delle dichiarazioni di Greganti, e che gli toccò farla personalmente perché il pm titolare dell’inchiesta, Tiziana Parenti, se ne era “dimenticata”. La Parenti risponde con una lettera piena di ambiguità e di insinuazioni. Mieli propende apertamente per la versione Parenti, parla di “intervento provvidenziale” di D’Ambrosio e continua ad alimentare l’idea che il caso sia aperto, misterioso, bisognoso di approfondimenti.
“Una vicenda storica ancora tutta da scrivere”, magari affidandola a un “nuovo De Felice”. Un giallo, insomma, che secondo Panorama sortì un solo risultato: “scagionare il Pds”. “Se in quel 1993”, sintetizza Giovanardi, “si fossero indagati contemporaneamente i vertici amministrativi di Dc, Psi e Pci-Pds, la storia della politica sarebbe cambiata”. Il fatto è che in quel periodo furono effettivamente indagati i vertici amministrativi di tutti e tre i grandi partiti: Balzamo per il Psi, Citaristi per la Dc, Pollini e Stefanini per il Pci-Pds. L’avviso di garanzia a Stefanini, all’epoca deputato e membro della direzione di Botteghe Oscure, fu firmato da D’Ambrosio, Gherardo Colombo e Tiziana Parenti. Ma per quella vicenda Stefanini fu poi, come vedremo, archiviato perché nessuno lo chiamava in causa per la tangente della Calcestruzzi (gruppo Ferruzzi) e perché nemmeno una lira di quella mazzetta risultò pervenuta nelle casse del partito.
Greganti, arrestato due volte su richiesta di Di Pietro e del resto del pool e tenuto in carcere per quasi 5 mesi, fu poi processato e condannato in via definitiva a 3 anni per corruzione. Il Pci-Pds non fu affatto scagionato, tanto che il pm Paolo Ielo (subentrato alla Parenti quando questa si fece eleggere in Parlamento per Forza Italia, nel 1994) nella requisitoria del processo Enel accusa Greganti di avere ricevuto un miliardo e 246 milioni dalla Calcestruzzi “per la direzione centrale del Pds”. Tesi poi confermata puntualmente dalla sentenza del Tribunale di Milano (la vedremo fra poco), resa definitiva dopo i passaggi in Appello e in Cassazione.
Già, perché l’aspetto più curioso e stravagante dell’improvviso revival del caso Greganti è questo: che sulla vicenda esiste una sentenza definitiva, una delle tante emesse a Milano, quella sulle tangenti Enel, la quale afferma esplicitamente che il Pci-Pds – attraverso i suoi rappresentanti – incassava mazzette esattamente come gli altri partiti. E, oltre a Greganti, condanna Giovanni Battista Zorzoli, membro del Cda Enel in quota Pci-Pds, a 4 anni e 6 mesi per corruzione. In soldoni: Greganti chiese e incassò quel miliardo e rotti per conto del Pci-Pds nella partita dell’Enel: in cambio di appalti alle cooperative rosse e del voto favorevole del consigliere Zorzoli alle delibere del Cda dell’ente energetico pubblico. Il fatto è che poi quei soldi li tenne per sé: in parte (circa 700 milioni) li usò per acquistare un appartamento in via Tirso a Roma, dove trasferì in blocco la sua numerosa famiglia, in parte (500 milioni, della seconda tangente Panzavolta, più interessi) li tenne parcheggiati in Svizzera sul conto estero numerato. Prendeva i soldi per il partito, ma quella volta – a differenza di altre – se li tenne.
Resta semmai da capire perché il Pci-Pds abbia continuato a mantenere rapporti, anche d’affari, con il compagno G. Ma queste sono questioni politiche, non giudiziarie. Il caso Greganti, con buona pace di Mieli, Giovanardi & C., è chiuso. Sepolto sotto una grandinata di pesanti condanne per corruzione. In attesa del nuovo De Felice, si potrebbe partire dalla sentenza definitiva.
Il compagno G Primo Greganti viene arrestato per la prima volta il primo marzo 1993. Ordine di custodia firmato dal gip Italo Ghitti su richiesta di Antonio Di Pietro. Il pool Mani pulite lo accusa di corruzione, per aver ricevuto in Svizzera 621 milioni dal gruppo Ferruzzi, fra il 1990 e il 1992, per appalti Enel. Denaro che rappresentava la prima delle due quote riservate al Pci-Pds delle tangenti concordate con il sistema dei partiti (l’1,6 per cento sul valore delle commesse). A parlarne ai magistrati milanesi è Lorenzo Panzavolta, amministratore della Calcestruzzi di Ravenna, cioè l’uomo che provvide materialmente ai versamenti estero su estero. Si accerterà successivamente che vi furono tre versamenti, per la precisione: 621 milioni depositati il 21 novembre 1990 sul conto “Gabbietta” intestato a Greganti presso la Banca di Lugano; 525 milioni nel settembre 1992 sul conto 294469 presso la Banca del Gottardo di Zurigo, sempre nella disponibilità di Greganti; 100 milioni consegnati brevi manu nello stesso 1992 al “compagno G”.
Greganti, dopo una lunga carriera nella tesoreria del Pci torinese, è da qualche anno un funzionario – prima ufficiale, poi ufficioso - dell’amministrazione di Botteghe Oscure. Racconta Panzavolta detto “Panzer”, plenipotenziario di Raul Gardini per il settore dell’edilizia, che per gli appalti di desolforazione delle centrali elettriche in tutta Italia (lavori per un totale oltre 3 mila miliardi), la sua impresa concordò con Dc, Psi e Pci-Pds una quota di 1 miliardo e 242 milioni per ciascun partito. Furono Valerio Bitetto, potentissimo consigliere di amministrazione socialista dell’Enel, e il tesoriere nazionale del Garofano Vincenzo Balzamo a comunicargli che bisognava pagare anche Botteghe Oscure. Poi si presentò da lui Greganti a battere cassa.
Panzavolta, che pure sapeva chi fosse Greganti (“era conosciuto da tutti lì in giro, a Ravenna, come esponente del Partito comunista e aveva rapporti con la cooperativa Cmc”), chiese a Gardini di verificare che fosse proprio lui l’emissario del Pci-Pds per gli appalti Enel. Gardini verificò: “Mi disse che avrebbe fatto un controllo e mi confermò che Greganti era l’interlocutore giusto e che potevo andare avanti”. Il compagno G, a scanso di equivoci, si presentò a Panzer “con un biglietto da visita della Direzione centrale del Partito comunista, faceva parte della direzione finanziaria, poi lui si era offerto di fare dei servigi, se avevamo bisogno. E credo che l’abbiamo anche usato in qualche caso… Ci ha chiesto anche di andare in Russia, che lui rappresentava il Partito comunista… no, in Cina, in Cina”.
Greganti aveva accompagnato in Cina, nell’estate del 1991, Giorgio Cerboni, direttore della Fermar (la società Ferruzzi che costruiva navi). Ma la missione si rivelò infruttuosa e non portò a nulla”. Nessun contratto, nessuna mediazione per Greganti, solo una gita a Pechino senza conseguenza alcuna. Eppure Greganti, quando viene interrogato da Tiziana Parenti (aggregata al pool per far fronte alla mole di lavoro che aumenta di giorno in giorno sulle spalle di Di Pietro, Colombo e Davigo), nega di avere mai incassato tangenti per l’Enel e attribuisce quei 621 milioni di lire, di cui allora si era a conoscenza, proprio a una serie di fantomatici affari in Cina da lui procacciati alla Calcestruzzi, dei quali peraltro non porta alcuna documentazione (“I progetti – spiega - si interruppero a causa del mio arresto”). E soprattutto nega di aver versato una lira nelle casse di Botteghe Oscure (“Ho lasciato la direzione finanziaria del partito fra il 1989 e il ’90 e da allora lavoro in proprio nel settore del marketing internazionale”).
Il pool non gli crede, tant’è che lo tiene in carcere per tutti e tre i mesi previsti dalla legge, per evitare che inquini le prove. E lo farà presto riarrestare per altri due mesi in relazione a un’altra vicenda. Le indagini successive all’informazione di garanzia a Stefanini accerteranno che Greganti aveva ricevuto anche la seconda tangente di 625 milioni e si appuntano su entrambi i versanti della sua ricostruzione: la causale dei versamenti e la destinazione delle somme. Che Greganti riceva 621 milioni da Panzavolta proprio mentre questi versa la stessa cifra alla Dc e al Psi non può essere una coincidenza. Anche perché Panzer dice di aver pagato la stessa mazzetta a tutti e tre i partiti, a titolo di tangente per i contratti di desolforazione.
E poi non si capisce perché la Calcestruzzi avrebbe dovuto pagare in nero, estero su estero, una normale e regolare intermediazione a Greganti. E ancora: il primo versamento segue di pochi mesi l’aggiudicazione degli appalti per la desolforazione della centrale di Brindisi Sud. E non è vero che in quel periodo Greganti non lavorasse più per il Pci-Pds, visto che negli stessi mesi della pratica Calcestruzzi, prestò i suoi conti svizzeri per altre due operazioni finanziarie del partito: 1 miliardo incassato per la vendita delle quote del Pci nella società italo-tedescorientale Eumit; 200 milioni di tangente dalla Fiat per l’appalto torinese del depuratore Po-Sangone. Tutti elementi che faranno scrivere ai giudici del tribunale di Milano: “Le somme in questione non sono state incassate da Greganti per prestazioni personali, bensì vanno collegate a un’intermediazione fiduciaria posta in essere da quest’ultimo a vantaggio del Pci in relazione all’aggiudicazione da parte del gruppo Ferruzzi dei contratti Enel”.
D’Ambrosio indaga, Parenti un po’ meno. Ma che fine fecero quei 1200 e rotti milioni? E davvero l’intervento di D’Ambrosio, come scrive Mieli, fu “unico” e “provvidenziale” per “salvare il Pds”? Ripercorriamo gli eventi dell’estate-autunno del ’93 con l’aiuto proprio dell’allora procuratore aggiunto e poi capo di Milano, da qualche mese in pensione, che su quei fatti ha recentemente testimoniato sotto giuramento al tribunale di Roma, nel processo per calunnia a carico del maresciallo Paolo Simonetti, braccio destro della Parenti (l’uomo che raccontò agli ispettori di Biondi di fantomatici favoritismi del pool, e di D’Ambrosio in testa, a Botteghe Oscure. Favoritismi poi rivelatisi inesistenti, nella relazione finale degli ispettori, che magnificarono l’operato del pool).
“Il Codice”, premette D’Ambrosio, “impone di cercare le prove anche a favore dell’indagato. Ma non per fargli un piacere: per corroborare la solidità dell’inchiesta. Se l’indagato mi dice una cosa e io non vado a verificarla, se ha ragione su quel punto rischio di fare una figuraccia al processo e di perderlo, il processo” (tanto poco “unica” è quell’attività che basta ricordare le rogatorie avviate da Ilda Boccassini e Gherardo Colombo nelle Bahamas per verificare la destinazione dei famosi 21 miliardi versati da Nino Rovelli a Cesare Previti nel 1994, dopo la conclusione della causa Imi-Sir. Previti sosteneva di aver pagato dei professionisti all’estero per conto di Rovelli. Il pool è andato a vedere, ha scoperto due bonifici da Previti a due tizi denominati Fripier e Lepicier, salvo poi scoprire che i due tizi non esistono: si tratta sempre di Previti, sotto falso nome).
Che accadde dunque nel 1993? Perché il coordinatore del pool indagò personalmente proprio su Greganti? “Per colmare una lacuna nelle indagini della Parenti, la cui animosità nei confronti del Pds rischiava di esporci a una brutta nasata in parlamento, in sede di autorizzazione a procedere, o davanti al gip in udienza preliminare. Così, in qualità di capo-pool, anche operativo,diedi una controllata al fascicolo. Per capire quei giorni, occorre ricordare l’antefatto. Io andavo sempre in ferie a luglio. Cosa che feci anche quell’anno, per la mia salute non proprio di ferro. Al mio rientro, a fine mese, la Parenti viene da me e mi comunica di aveva intenzione di richiedere l’autorizzazione a procedere per l’onorevole Stefanini. Io cado dalle nuvole:non mi risultava nemmeno che Stefanini fosse iscritto nel registro degli indagati, anche perché ogni iscrizione veniva concordata all’interno del pool. Per una ragione molto semplice: allora la legge e una circolare parlamentare stabilivano che, all’atto dell’iscrizione di un deputato o di un senatore, bisognava inviargli subito un avviso di garanzia: da quel momento i pm avevano 30 giorni di tempo per trovare gli elementi a suo carico e formalizzare le conclusioni: richiesta di autorizzazione a procedere o richiesta di archiviazione.
Vista la parsimonia, diciamo così, con cui il parlamento concedeva l’autorizzazione, si era deciso di iscrivere solo i parlamentari sui quali gravassero indizi consistenti. Nei casi dubbi non si procedeva nemmeno all’iscrizione, per evitare inutili ping-pong col parlamento.Ora, fino alla mia partenza per le ferie, non mi risultava alcun elemento che portasse da Greganti a Stefanini. Nemmeno quello logico, visto che Greganti era uomo del vecchio segretario, Renato Pollini, più che di quello nuovo, Stefanini, che tra l’altro, essendo stata abolita con il Pds la carica di segretario, era tesoriere e membro del direttivo del partito. Chiesi dunque alla Parenti se fossero emerse importanti novità nel frattempo. Lei disse di no, che dall’esame dei conti correnti non c’era alcuna prova del passaggio di quei soldi da Greganti a Stefanini.
Però aggiunse di esserne convinta ugualmente, visto che una parte i 621milioni di tangente corrisposti da Panzavolta erano approdata sul conto “Gabbietta”, usato da Greganti per far rientrare il famoso miliardo incassato per conto del Pci che, dopo il crollo del muro di Berlino, aveva venduto le sue quote nella società italo-tedescorientale Eumit. Ergo, aggiunse, quel conto e quello “Sartiame” e “Sorgente” oggetto della prima rogatoria in Svizzera sono del Pds. Feci sommessamente notare che quelli potevano essere conti di transito per spostare i soldi, e che senza la prova della destinazione finale non potevamo arrischiare una mossa così azzardata, senza un solo elemento, una sola chiamata di correo che ci parlasse di Stefanini. Suggerii di aspettare, di comportarci come con tutti gli altri parlamentari: facciamo altre indagini, poi se avremo elementi procederemo.
La Parenti sembrò convincersi, senonchè qualche giorno dopo [24 luglio ’93] annunciò di aver iscritto Stefanini sul registro. Era un bel guaio, perché bisognava “avvisarlo” subito e trovare qualcosa a suo carico entro 30 giorni, se volevamo chiedere l’autorizzazione a procedere. Altrimenti archiviare, precludendoci la possibilità di indagare ancora con più calma. Di fronte al fatto compiuto, decisi di firmare anch’io l’avviso e chiesi a Gherardo Colombo di fare altrettanto. Lei, quasi subito, partì per le ferie lasciandoci una bozza di richiesta di autorizzazione a procedere, piuttosto scarna, praticamente priva di elementi. Se l’avessimo spedita così in parlamento, ci avrebbero riso in faccia. Mandai la bozza agli altri del pool, ed il 6 settembre ci riunimmo con Borrelli al suo rientro dalle ferie. Non si sapeva nemmeno se la seconda tranche della tangente di Panzavolta, sicuramente versata a Dc e Psi, fosse stata corrisposta anche al Pds, e chi l’avesse incassata. Ci mettemmo dunque a indagare come pazzi.
Di Pietro e il giovane Paolo Ielo ed io stesso, per un mese intero ci dedicammo praticamente solo a quello. Chiamai la Parenti e le chiesi se avesse fatto le indagini patrimoniali su Greganti. Rispose di sì. Me le mandò: ma riguardavano invece le indagini bancarie, quelle sui conti correnti che il Greganti aveva presso il Monte dei Paschi di Siena. Ripresi quindi anche i verbali d’interrogatorio di Greganti e in uno scoprii che aveva dichiarato di aver acquistato un appartamento per sé, contraendo un mutuo di 450 milioni: segno che l’aveva pagato almeno il doppio, visto che nessuna banca concede mutui per oltre la metà del valore dell’immobile. Feci dunque una ricerca tramite l’anagrafe tributaria con cui era collegato il mio computer (è agli atti del processo, con il mio codice di accesso, il mio codice fiscale, la data e l’ora della ricerca: doveva essere il 22 o il 23 settembre).
Emerse che effettivamente Greganti aveva acquistato un appartamento a Roma con contratto registrato nel novembre 1991 e,una quindicina di giorni prima, aveva prelevato 329 milioni dalla provvista Panzavolta (i 621 milioni versati prima sul conto Gabbietta e poi da questo passati sul conto Sorgente). A quel punto mandai a Roma i due sottufficiali della guardia di finanza che lavoravano con me, a interrogare i venditori dell’alloggio: la famiglia Ferrari, padre e due figli, che gestivano un piccolo albergo. Volevo sapere tramite quale banca Greganti li aveva pagati e acquisire il fascicolo del mutuo, con il compromesso di vendita, la polizza di assicurazione e la stima della banca sul valore dell’appartamento. Per appurare se la cifra di 500 Milioni indicata nel contratto registrato fosse quella effettivamente pagata. I Ferrari indicarono 750 milioni, ma i conti non tornavano. I due sottufficiali comunque accertarono che il mutuo era stato stipulato presso la Mps Finanziaria Spa di Siena. Per l’acquisizione del relativo fascicolo delegai i finanzieri che lavoravano con la Parenti.
Fu così che saltò fuori una fotocopia del compromesso per 1 miliardo e mezzo di lire, con una polizza assicurativa di pari importo e una relazione di stima per 1 miliardo e 200 milioni. Fra l’altro, il contratto risultava stipulato presso la sede romana dell’Edilnord [gruppo Fininvest], a cui Greganti e Ferrari versarono la rituale percentuale per la mediazione (l’1,5 per cento per ciascuno, 45 milioni in tutto), mella stessa data di altro prelievo contanti di 360 milioni sempre dal conto Sorgente. Ora finalmente tutti i conti tornavano. Interrogai Ferrari padre, che ammise di aver venduto a Greganti per 1 miliardo e mezzo. Ricordo il giorno decisivo in cui Di Pietro e la Parenti stavano interrogando Greganti a San Vittore. Io mandai loro il verbale di Ferrari che avevo appena finito di sentire. E Greganti fu costretto ad ammettere la bugia, spiegando di non aver voluto inguaiare i vecchi proprietari.
A quel punto non c’era dubbio che Greganti i soldi della tangente li aveva in parte utilizzati per comprarsi quella casa, mentre non avevamo elementi per affermare che una sola lira di quel miliardo e rotti fosse finita nelle casse del Pds. Anche perchè Panzavolta disse a Di Pietro che la seconda tranche era stata versata su un altro conto cifrato indicato da Greganti, e lì la trovammo praticamente intonsa, anzi moltiplicata dagli interessi (800 milioni o giù di lì). La Parenti però non si rassegnava all’idea di aver sbagliato. Insisteva nel dire che il compromesso era falso. Fece perquisire la casa e l’albergo dei Ferrari alla ricerca del compromesso e lo trovò naturalmente firmato dal solo Greganti.. Ma lì i suoi uomini trovarono anche un appunto che il Ferrari aveva preso sotto gli occhi dei miei finanzieri, per riepilogare le rate dei versamenti del prezzo di 750.000.000 che aveva indicato nella deposizione resa ai finanzieri da me inviati, appunto sul quale era segnato il mio nome, visto che gli avevano riferito che l’avrei di nuovo interrogato. Bene, l’ufficiale della Parenti cominciò a raccontare in giro di avermi incastrato, di aver trovato la prova che mi avevano pagato. Aveva scambiato quelle cifre per versamenti fatti a me. Una ignobile montatura che fu subito smascherata dai miei finanzieri, e poi dagli ispettori del ministro Biondi).
La conclusione era a quel punto obbligata: allo stato degli atti nessuna richiesta di autorizzazione al parlamento per Stefanini, almeno per quel capitolo d’indagine [il tesoriere del Pds era indagato anche per altre vicende], ma richiesta di archiviazione al gip. Su Stefanini non avevamo veramente nulla. Anzi, avevamo elementi che inguaiavano Greganti ma scagionavano il nuovo tesoriere Pds. La fine della storia è appena più nota. Il 18 settembre viene arrestato Marco Fredda, responsabile del patrimonio immobiliare del Pds, e l’indomani viene riarrestato Greganti, per un’altra strana vicenda immobiliare, che maschera una tangente rossa del gruppo Itinera di Marcellino Gavio. Intanto Davigo fa perquisire dai carabinieri la sede di Botteghe Oscure. Pochi giorni dopo, il segretario Achille Occhetto avverte: “Se mi arriva un avviso di garanzia, sarebbe un colpo di Stato e i nostri scenderebbero nelle piazze”. Il vicesegretario Massimo D’Alema, invece, definisce abitualmente il pool “il soviet di Milano”.
Il 4 ottobre’93, in una riunione plenaria del pool, presenti Borrelli, D’Ambrosio, Di Pietro, Colombo, Davigo, Ielo, Ramondini e Parenti, decide all’unanimità di chiedere l’archiviazione per Stefanini. La Parenti non fiata, nessun dissenso. Ma, appena uscita dall’ufficio, ricomincia ad attaccare i colleghi accusandoli di non voler andare a fondo sulle tangenti rosse. Per un eccesso di scrupolo, il 19 ottobre, il gip Italo Ghitti nega l’archiviazione e dispone un supplemento di indagini su Stefanini. Al termine delle quali, nella primavera ’94, la sua erede Clementina Forleo (Ghitti nel frattempo è passato al Csm) archivia l’inchiesta nei confronti di Stefanini, nel frattempo morto d’infarto. E non con la formula ambigua della “morte del reo” (usata da altri giudici per chiudere altre indagini a suo carico, ben più serie e fondate, come quelle della procura di Torino su Eumit e come quella del pm milanese Ielo), ma con quella netta della “assoluta mancanza di indizi”.
Anche la Parenti, ormai, è lontana: in dicembre ha lasciato il pool, in gennaio s’è candidata in Forza Italia, in marzo è ascesa alla Camera dei deputati con la promessa di fare il ministro della Giustizia, salvo poi diventare presidente della commissione parlamentare Antimafia. La sua inchiesta passa a Paolo Ielo. Il quale, con una certa fatica, rimette insieme i cocci, approfondisce vari spunti d’indagine e alla fine ottiene il rinvio a giudizio di decine d’imputati per le tangenti Enel: imprenditori, politici e amministratori di Psi, Dc, Pri e Pds. Compresi i compagni Greganti e Zorzoli.
Il Pci-Pds rubava come gli altri Perché Calcestruzzi doveva pagare anche il Pci-Pds, che in parlamento stava all’opposizione? La sentenza del tribunale di Milano chiarisce anche questo. L’azienda era interessata all’appalto per desolforare le centrali di Brindisi Nord e Sud, di Vado Ligure e del Sulcis: una commessa da 870 miliardi. E se l’aggiudicò in una associazione temporanea di imprese formata al 60% dal consorzio Eurialo (Ansaldo e Cifa Progetti-Calcestruzzi) e per il 40% dalla De Bartolomeis Spa. Ma perché tutto filasse liscio, bisognava anzitutto evitare che nel Cda dell’Enel qualcuno si mettesse di traverso. Ad esempio il rappresentante dell’opposizione: Giovanni Battista Zorzoli, docente al Politecnico di Milano, fino al 1990 responsabile del Pci-Pds per le questioni energetiche, dal 1986 al ’92 consigliere di amministrazione in quota Botteghe Oscure.
Altre grane potevano arrivare dall’iter parlamentare della legge, che doveva autorizzare la costruzione degli impianti di desolforazione senza passare per i singoli comuni. “E allora – ricorda Panzavolta – mi avvertirono dall’Enel: ‘Guardi, se lei ha qualche contatto col Partito comunista, sarebbe bene che avvertisse ’sta gente che i loro parlamentari andassero in sala, non tanto per votare questo decreto, quanto per fare numero, perché […] se non c’è il numero legale, non ha validità la seduta. Noi abbiamo già chi vota, la maggioranza che dà il voto, però abbiamo bisogno di avere il numero dei presenti’. Io avvertii ovviamente Greganti. […] Siccome era un venerdì che veniva votata e in genere i parlamentari il venerdì tornano alle loro sedi, allora Greganti si adoperò, andò, mi disse ‘Sì, sì, mi interesso subito’. E difatti la legge venne poi approvata, perché il numero c’era… E Greganti venne da me e disse: ‘Vede che io conto, vede che riesco a ottenere queste cose’…”.
Dunque anche il Pci-Pds chiedeva mazzette come gli altri: “Il sistema”, scrivono i giudici, “è il medesimo riscontrato allorché si sono esaminati i versamenti ad altri partiti politici. Greganti è il fiduciario del Pci pronto a mettere a disposizione i propri conti personali per esigenze lecite e illecite del partito. […] E’ lui che tiene i contatti con Panzavolta con riguardo ai versamenti in denaro in argomento, sicuro corrispettivo degli accordi corruttivi in parola. […] Ciò che viene offerto [all’imprenditore] in cambio della tangente è la certezza della vittoria. […] Panzavolta effettua l’illecito finanziamento al Pci nella convinzione che anche il consigliere [di amministrazione] designato dal Pci avrebbe posto in essere tutti quegli atti rientranti nel suo ambito di operatività per rendere effettiva tale garanzia. […] Non si poteva correre il rischio di incorrere in intoppi in seno al Consiglio, per questo era bene allargare l’area di protezione anche al rappresentante del maggior partito di opposizione. Di tale rapporto illecito Greganti era sicuramente a conoscenza”.
E non solo Greganti. C’era anche Zorzoli: “Il processo”, scrive il tribunale di Milano, “ha dimostrato che Zorzoli occupava il ruolo di consigliere nella piena consapevolezza di essere parte di un sistema secondo il quale la gestione della cosa pubblica doveva essere finalizzata alla soddisfazione degli interessi del Partito che rappresentava”. Come? Garantendo non solo le mazzette a Botteghe Oscure, ma anche una quota fissa di appalti e subappalti (nelle opere di desolforazione, ma anche di denitrificazione delle centrali Enel) per le cooperative e le imprese amiche: nella fattispecie, la Ctip e la Elettrogeneral (un’impresa che la Lega delle cooperative rilevò dall’Ansaldo, presieduta prima da un ex funzionario del Pci, Giovanni Battista Podestà, poi dallo stesso Zorzoli).
“Per poter realizzare questo salto qualitativo delle cooperative amiche del Pci”, spiegano i giudici, “occorreva la sicurezza delle assegnazioni, possibile solo attraverso una politica consiliare che soddisfaceva gli interessi di tutti, che il processo ha provato essere il reperimento i finanziamento alternativi da parte del mondo imprenditoriale. Zorzoli ha pertanto consapevolmente contribuito alla realizzazione delle corruzioni in argomento. […] Il suo compito non era quello di percepire somme di denaro, bensì di favorire le cooperative. In cambio di tale utilità era disposto ad approvare contratti che attribuivano a trattativa privata a imprese amiche del sistema dei partiti appalti di notevole valore economico. Ancora una volta ci si trova di fronte a una consapevole gestione “privata” della cosa pubblica”.
Sia Greganti sia Zorzoli verranno definitivamente condannati per corruzione e finanziamento illecito al Pci-Pds, il primo patteggiando 3 anni in Appello, il secondo vedendosi confermata la pena di 4 anni e mezzo in Cassazione e finendo per questo in carcere. Questo ha stabilito la sentenza. Definitiva. Se poi questa non bastasse, ci sarebbe anche la relazione degli ispettori del ministro Alfredo Biondi (primo governo Berlusconi): “Mani Pulite rimarrà una pietra miliare nella storia giudiziaria del nostro Paese”, scrivono. E quanto alle tangenti rosse, osservano che non ci fu alcun trattamento privilegiato per il Pci-Pds, anzi “l’atteggiamento di diffidenza della dottoressa Parenti verso i colleghi del pool può forse avere nuociuto allo svolgimento delle indagini di cui si discute, e comunque ha certamente contribuito a portare l’opinione pubblica a valutazioni errate in ordine a tali indagini”.
andrò a votare destra, anche se l'ipotesi nessuno dei sopra mi ispira.
Le nuove avventure di Fesso e Stronzo
"Ciao, ti va di giocare?"
"Va bene, ma a che gioco?"
“Giochiamo all'Italia!”
“Va bene, allora io faccio lo Stronzo e tu il Fesso”.
“Perché tocca sempre a me fare il Fesso?”
“Perché ti viene naturale. Allora, facciamo che governo il Paese”.
“Ma non vale, sei uno stronzo! E rubi anche!”
“Allora faccio una legge che dice che si può rubare”.
“Ma poi la gente lo scopre e non vota più per te!”
“Mah, chissà. Comunque posso fare una legge per cui, anche se perdo le
elezioni, chi le vince non riesce a governare!”
“Non riesco a crederci. Come fai ad essere così stronzo?”
“Mi viene naturale”.
[...]
“Comunque hai perso le elezioni! Tie'!”.
“Non ci credo, ricontiamo”.
“Riconta quello che vuoi, tanto hai perso! Hai perso!”
“Sì, ma di poco. È meglio che ci mettiamo a governare insieme”.
“Ma neanche per sogno, ho vinto io e governo io”.
“Vedrai che cadi tra una settimana”.
“E invece no”.
“Vedrai che cadi tra un mese”.
“E invece no”.
“Vedrai che cadi tra un anno”.
“E no, no, no... ops”.
“Aha! Lo vedi che sei caduto!”
“Ma non è colpa mia! La tua legge elettorale faceva schifo!”.
“Non mi frega niente, sei caduto. Rifacciamo le elezioni”.
“Aspetta! Se rifacciamo le elezioni con questa legge schifosa...”
“Vinco io, embè?”
“Ma anche se vinci, farai una fatica matta a governare, come l'ho fatta io”.
“E a te che te ne importa?”
“Ma aspetta, scusa, aspetta un momento! Troviamo un accordo! Facciamo una
legge più seria. Così, dopo, se vinci tu...”
“Se vinco io...”
“...puoi governare per cinque anni senza cadere!”
“Non riesco a crederci. Come fai ad essere così fesso?”
“Mi viene naturale”.
:nod::nod:
Hudlock, quegli articoli non dimostrano niente. E' dietrologia da 4 soldi al livello dell'aeroplano che non si sarebbe mai schiantato contro il pentagono.
Se dimostrano qualcosa, che li usino per incriminarlo.
Ma non ci provano mica sai, se poi non sono veri è calunnia e in prigione ci vanno loro.
Le nuove avventure di Fesso e Stronzo
"Ciao, ti va di giocare?"
"Va bene, ma a che gioco?"
“Giochiamo all'Italia!”
“Va bene, allora io faccio lo Stronzo e tu il Fesso”.
“Perché tocca sempre a me fare il Fesso?”
“Perché ti viene naturale. Allora, facciamo che governo il Paese”.
“Ma non vale, sei uno stronzo! E rubi anche!”
“Allora faccio una legge che dice che si può rubare”.
“Ma poi la gente lo scopre e non vota più per te!”
“Mah, chissà. Comunque posso fare una legge per cui, anche se perdo le
elezioni, chi le vince non riesce a governare!”
“Non riesco a crederci. Come fai ad essere così stronzo?”
“Mi viene naturale”.
[LA LEGGE ELETTORALE PROPOSTA DA CALDEROLI PORTAVA IL PREMIO DI MAGGIORANZA ANCHE IN SENATO! E' LA SINISTRA CHE NON L HA VOLUTA E CIAMPI CHE NON L'HA FIRMATA!!!!!!!!!!!!]
[...]
“Comunque hai perso le elezioni! Tie'!”.
“Non ci credo, ricontiamo”.
“Riconta quello che vuoi, tanto hai perso! Hai perso!”
“Sì, ma di poco. È meglio che ci mettiamo a governare insieme”.
“Ma neanche per sogno, ho vinto io e governo io”.
“Vedrai che cadi tra una settimana”.
“E invece no”.
“Vedrai che cadi tra un mese”.
“E invece no”.
“Vedrai che cadi tra un anno”.
“E no, no, no... ops”.
“Aha! Lo vedi che sei caduto!”
“Ma non è colpa mia! La tua legge elettorale faceva schifo!”.
“Non mi frega niente, sei caduto. Rifacciamo le elezioni”.
“Aspetta! Se rifacciamo le elezioni con questa legge schifosa...”
“Vinco io, embè?”
“Ma anche se vinci, farai una fatica matta a governare, come l'ho fatta io”. [CON LO SCARTO TRA DESTRA E SINISTRA CHE C'E (e con una coalizone meno merdosa di quella dell'unione) SECONDO TTTTUUUUTTTTIIIIII I SONDAGGI RIESCONO CMQ A GOVERNARE, E' LA SINISTRA CHE HA PRETESO DI FAR TUTTO DA SOLA COn 20.000!!! VOTI DI SCARTO]
“E a te che te ne importa?”
“Ma aspetta, scusa, aspetta un momento! Troviamo un accordo! Facciamo una
legge più seria. Così, dopo, se vinci tu...”
“Se vinco io...”
“...puoi governare per cinque anni senza cadere!”
“Non riesco a crederci. Come fai ad essere così fesso?”
“Mi viene naturale”.
:nod::nod:
Hudlok, ci sono cose, come il diritto, che NON LE TROVI su wikipedia.
A parte che non so tre righe manco per sbaglio, te devi comprende che parli di ARTICOLI che portano PROVE , questo già mi fa ridere.
Le prove si formano o si acquisiscono nel processo, no in rete.
Se queste prove ci sono e quindi se fosse vero quello che dici te, Di Pietro ( o il procuratore designato, visto che tu parti dal presupposto che sia lui, quanto a competenza e funzionalità ovviamente, cosa tutt'altro che scontata) dovrebbe essere processato per reato ( QUANTOMENO per abuso d'ufficio) .
E invece magicamente non se ne è fatto NULLA.
Altri magistrati (TERZI E IMPARZIALI, non come le fonti che citi che non si saprà mai che livello effettivo di attendibilità abbiano) non avrebbero agito contro DP (ESSENDO OBBLIGATI A FARLO) QUINDI per me cittadino questo è piu' che sufficiente per bollare gli articoli come fesserie o cmq, come "mezze verità" , visto che FONTI DIRETTE ( nel senso che di quanto parlano io e te abbiamo avuto la possibilità di assistervi direttamente) non ce ne sono .
Se credo nella legalità ci credo nel bene e nel male e solo se me fai vedè una sentenza posso darti ragione, quindi se vedo cuffaro condannato per me ha un peso, se mi fai vedere TONNELLATE DI ARTICOLI (di cui nessuno mi garantisce l'autenticità) che , pero', chissàperchè, processualmente e penalmente non hanno portato a nulla, ci rido sopra.
E' cosi' che funziona la legge, è cosi' che funziona la democrazia , ed è questo il compito che la ns costituzione riserva ai giudici , non ai giornalisti ( ed infatti travaglio se mi cita SENTENZE lo prendo sul serio, altrimenti rido pure su di lui ) .
Ora esco, ti replichero' piu' tardi se sarà necessario :)
Uhm però quando si parla di Cuffaro Mastella Berlusconi sono colpevoli di tutto a furor di popolo (se condanne sono ridotte è perchè han corrotto qualcuno ovviamente).
Ma pd, sono stati condannati o assolti per prescrizione del reato ! Oppure si sono comprati il giudice (Berlusconi docet...), hanno cambiato le leggi ad hoc per far cadere il reato in prescrizioni (Berlusconi docet), o hanno usufruito della loro immunità per fare le peggio porcate (Mastella docet, Cuffaro docet).
E non sono illazioni, perchè o sono stati condannati, oppure si è deciso che non dovevano essere condannati perchè non li avevano beccati in tempo.
Tuttavia Assolto per prescrizione != Agnellino Innocente bravo bravo e rispettoso della legge.
No ! E NO ! E me ne fotto se andate a sfogliare 200 miliardi di pagine di diritto italiano. E' NO ! Quale è il mio riferimento ? I paesi civili a cui si aspira a diventare.
Un conto è averle fatte e aver fottuto il sistema a piacimento, un conto è essere accusati di averle fatte, ma non aver nessuna prova per dimostrarlo.
E ci sta tutta la differenza del pianeta.
Di Pietro è un maiale come gli altri ? FORSE, ma è da dimostrare. E Forse è ben differente da "SI, DI SICURO".
premesso che quando parlo impegno me e non rappresento altri ( ma credo sia ultroneo rimarcarlo) , cuffaro ha una sentenza di condanna (non articoli) , mastella è stra innocente fino a prova contraria ( poi almeno io non lo sopporto per altri N motivi , ma non questo, l'ho pure scritto sopra) , berlusconi è stato mandato prosciolto per prescrizione piu' volte , il che vuol dire che ALMENO 4 magistrati a processo (che lavorano in posti diversi e sono terzi e imparziali rispetto all'imputato) lo ritengono colpevole e che solo la prescrizione ( cui poteva rinunciare, cosa che a un innocente conviene per N motivi , uno tra tutti quello di scongiurare discorsi come il mio :sneer: ) gli ha salvato il culo .
Daje, è evidente.
Nottez sgommo a dorme.
magari è già stato detto e meglio però ti dico perché non vado a votare
non voglio assolutamente autorizzare con le mie mani persone indegne del compito che millantano di voler svolgere. quando voti tu dai uno stipendio prima, una pensione dopo, fatti con i tuoi soldi, con quelli di tuo papà, di tua mamma etc etc a delle persone che dovrebbero lavorare per il tuo bene e per il bene di tutti, ma dimmi chi tra le attuali persone che sono in politica e hanno occupato e gestito a volta a volta tutta una sequela di ministeri ha lavorato fin'ora in questo senso. NESSUNO. sono al soldo di gente che mangia su di noi, che ruba ai poveri per dare ai ricchi: noi siamo le loro bestie da soma, accettiamo lavori del cazzo pagati una miseria perché ci raccontano che non c'è lavoro, rastrellano nei nostri poveri spiccioli, ma non ci affossano del tutto perché conviene tenerci nell'illusione di potercela cavare, altrimenti come potrebbero sopravvivere? Non coltivano il futuro del paese, non investono nell'istruzione, quel che conta è solo l'interesse momentaneo e non è il nostro. io non vado a dargli anche il mio contributo, per queste ragioni e proprio perché mi raccontano ancora che è un "dovere". una volta sì lo era, ora non più, almeno per me.
ps. le schede bianche vanno a chi ha preso più voti, dunque sono un'inculata. se andate a votare preoccupatevi di annullarle.
Destra, perche ?
1) Perche' ve lo meritate, avete voluto dare il vostro voto al berlusca alle passate elezioni dando quindi un altissima instabilita al governo con quasi nulla di maggioranza, quindi stavolta tocca a voi sukare e vi beccate il silvio full power come l altra volta.
2) Perche' che voi sukate in italia frega una ceppa, ma se non ho ici, tasse sulle case e successioni varie ben venga, anzi meglio ancora che gli affitti continuano a salire alle stelle, piu salgono e piu si riempono le mie tasche.
Ovviamente non voto per ideologia, ma per puro sciacalaggio da adesso in poi, il mio voto va a chi fa' i miei interessi, il debito publico e la disocupazione non sono un mio problema, STOP
anzi beccatevi una bella coalizione berlusconi mastella :sneer:
la successione non la toglie più ormai ha donato quel che doveva donare ai suoi pargolini esentasse, anzi a spese dell'italia
ho scelto nessuno dei due, sarei di sinistra, ma la fede politica per sola ideologia ahimè non paga, non ancora con sto sistema almeno.
Se le cose cambieranno riprenderò a seguire le mie idee politiche di base.