La contentezza.. anzi, faccio lo sborone: (dalla mia guida allo yoga.. che ho spesso iniziato ma che non ho ancora finito, perche' per ancora non sono pronto):
"Il secondo passo, L'Osservanza, e' anch'essa descritta come avente cinque facce, ma questa volta si tratta di cose che vanno fatte, mentre il primo passo [ndr astinenza] elencava cose da non farsi:
Esse sono:
1. Pulizia (Shaucha)
2. Contentamento(Santosha) [cut]
La parola per contentamento deriva da una radice verbale, tush, che significa essere compiaciuto, sicche' questa virtu' e' qualcosa di piu' della semplice contentezza passiva. Non implica passivita' o rassegnazione, ma e' correlata alla dottrina di equanimita' (samatwa) messa tanto in risalto dal Bhagavad Gita.
[cut]
Un altro verso ne parla come di colui che giudica eguali un pezzo di terra, una roccia, o l'oro. Afferma che questi [lo yogi, ndr] si trova perfettamente a suo agio nel freddo e nel caldo, nel piacere e nel dolore, rispettato o insultato. Come mai? Perche' e' soddisfatto della conoscenza e dell'esperienza e, sopratutto, del Se' interiore, egli non soltanto non e' emotivamente sconvolto ma positivamente soddisfatto. Cio' non significa che egli sia fisicamente insensibile al freddo e al caldo (per quanto le pratiche yoga riguardanti la respirazione e il rilasciamento lo rendano molto adattabile sotto questo aspetto), ma che il suo aspetto emotivo e' calmo."
Con parole migliori di queste, non penso di poter spiegare la contentezza. E mi pare evidente che sia una cosa buona, perche' fa stare bene le persone.
Sarebbe tutto vero, se non fosse che all'intelligenza artificiale manca la pigrizia, l'invidia, la gelosia.. tutte quelle cose che farebbero andare fuori dai gangheri un 486 se tu lo mettessi in una sala server accanto a un Pentium IV. Mi spiego?
Secondo questo tuo ragionamento, se tutti i meccanismi umani sono regolati dalla logica, allora lo dovrebbe essere anche la vasta adesione alle religioni. E si giunge a quello che per te e' un assurdo.
Ripeto. Non puoi usare la logica per scegliere la logica come modo di vita. O meglio, puoi farlo, ma non e' un'operazione "piu' logica" di quella per cui usi la fede per scegliere la fede come modo di vita. In definitiva, non esiste un criterio di giudizio assoluto, perche' e' tutto derivato del pensiero umano, soggettivo e discutibile.
Quote:
Siamo delle macchine notevoli. Io ho scelto che il mio pensiero coscente sia guidato dalla logica, più che altro. Si, c'è una scelta, però non è una scelta non motivata. E' lì che sta la differenza tra un fedele e un non fedele che si affida alla scienza per spiegare come funziona il mondo. La scelta fatta da uno scienziato ha una base di ragionamento a basso livello dietro "tale linea di condotta mi porterà necessariamente a migliorare il mio stato perchè mi permette di dare un modello funzionante e verosimile del mondo (verosimile perchè vedo che è verosimile, se non lo fosse dovrei cambiare le regole con cui faccio i calcoli)"
Verosimile e' un concetto legato alla logica. E non puoi inserirlo nell'assioma con cui stabilisci la tua adesione alla logica. In definitiva, il tuo pensiero che il mondo sia regolato dalla logica, e che la scelta della logica stessa sia preferibile, e' un atto di fede. Ovvero: come puoi essere certo che non ci sia Dio, e che non ti mandera' all'inferno per quello che dici?
Boh. Anche io, e sono arrivato a una conclusione differente :awk:
Beh... mi stai dicendo esattamente quello che cerco di farti capire: l'uomo vuole una risposta al posto di Boh. E la logica non sa dargliela.