Originally Posted by
Incoma
da qua.
Riassumo il percorso logico:
Tu mi fai una richiesta orale ed equivoca riguardo ad un periodo di ferie, indicativamente sono d'accordo
Prenoti la vacanza
Vieni a chiedermi il periodo preciso e diversamente da quanto concordato mi dici che hai prenotato per due settimane, una delle quali per ragioni aziendali è impraticabile in termini di ferie
te le nego motivandoti la decisione, tu mi dici che così ci rimetti i soldi e io ti rispondo "mi spiace ma non ci posso fare nulla".
A questo punto se vieni da me per discutere la cosa assumendoti le tue responsabilità (cosa che hai già fatto) e mi segnali tutto il tuo disagio per la non volontà/possibilità di fornire una soluzione io ti dico che ti capisco, che c'è stato un fraintendimento per cui la prossima volta bisognerà stare entrambi più attenti a capirsi subito, ma che per varie ragioni (reale impossibilità a non averti al lavoro in quel momento, precedente discriminante nei confronti dei colleghi/di situazioni analoghe in futuro, ecc.) e pur comprendendo il tipo di disagio che ciò ti causa non posso in alcun modo rivedere la decisione presa.
Se a fronte di questo chiarimento e passata la fase emotiva non comprendi la mia buona fede e le priorità/esigenze aziendali e di conseguenza metti una tacca sulla porta per ricordarti che me ne devi una ci sono due situazioni:
se te la tieni per te e ciò non si ripercuote sull'atteggiamento che hai nei miei confronti e nei confronti del lavoro, salvo decidere di considerarlo un elemento fondamentale per prendere un'eventuale decisione di cambio lavoro nessun problema;
se ti comporti come scritto sopra una soluzione rapida e indolore la trovo io, possibilmente ma non necessariamente win/win.