il problema non è solo averne più o men ma averli che funzionano, probabilmente l'italia ne ha diversi ma non ne funziona uno.:sneer:
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La tua replica non ha senso inserita in questo contesto, poiche' io mai ho affermato il contrario oppure dato dorto a Jamino su tale questione.
Non inficia nemmeno la mia tesi che, vivendo qui o in Canada, e' piu' facile capire il perche' di certi fenomeni dato che il sociale dei paesi anglosassoni e' simile, e spero tu sia conscio che certi fenomeni sociali qui presenti, solitamente in Italia non vi sono in Italia e ne rendono qui piu' difficile la comprensione.
iniziamo bene con le figure di merda :rotfl::rotfl::rotfl:
Berlusconi, prima gaffe su Obama: E' giovane, bello e abbronzato
"... Come si fa a prendere un grande complimento come una cosa negativa? Ma che vadano a...»"
a... ?
sapeva (lui e la stampa) che tutti noi ci saremmo aspettati qualcosa del genere, e ci ha accontentati:D grazie!:rotfl:
Mamma mia Mosaik che pena mi fai. :sneer:
purtroppo i ns politici pensano di essere dei comuni cittadini e credono di poter fare battute e dire quello che vogliono tipo Bossi, Calderoli, tipo ieri Gasparri che ha detto che con la vittoria di Obama ora Alcheada sara contenta e oggi il silvio... che schifo
Cioè sembrano me e un holysmoke qualunque al pub.
"Haha Obama è negro!"
"Razzista dimmerda!"
"Ma dai scherzavo, non cagare il cazzo!"
Qualcuno dovrebbe spiegargli che non sono al pub.
Imbarazzanti, tutti :gha:
Boh secondo me cosi' fate solo 2 fatice :D
Come ha scritto ferrara su panorama: tutti a dire silvio pacche sulle spalle bli blu bla però a conti fatti lui è amicone di putin&co.
Però i politici di statura che lo guardavano dall'alto in basso quali shirac e shroder [nomi scritti a random totale :look:] dove sono adesso? 1 in pensione e l'altro è un impiegato di putin.
Mentre il berlusca con Putin ci va a cena :rain:
e ammazza che culo... ma quanto sei ingenuo, credi che quando ci saranno in ballo affari seri Putin, forte dell'amicizia del suo caro amico Silvio, avrà un'occhio di riguardo per l'Italia?
Col cazzo! o pagheremo come tutti gli altri o ci toccherà mettere la carbonella nel forno
L'articoletto di Ferrara
Ha avuto ragione anche in tema di pacca sulle spalle. Il tempo è stato gentiluomo con Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio ed editore di questo giornale (spiace ogni tanto parlarne bene). George W. Bush gli ha detto “buongiorno!” in italiano, scoppiando in una risata calda e infantile insieme a tutto il pubblico del prato verde della Casa Bianca, e gli ha riservato un’accoglienza di baci e abbracci, allegrie e cordialità ottocentesche, bande coccarde teatralità italianismi, e Berlusconi ha avuto quell’istinto generoso e passionale di riconoscersi amico del presidente americano, e suo estimatore, anche nel momento del tramonto politico dell’amministrazione.
Berlusconi sembrava il premier delle gaffe, delle approssimazioni, delle improvvisazioni. A lui e a i suoi, quando è stato ad interim alla guida diretta della politica estera italiana, e per tutti gli anni del suo governo, era riservata la diffidenza tipica di chi è certo, certissimo, del fatto che la preparazione a governare è una tecnica e solo una tecnica, e che non la si può avere imparata costruendo palazzi e imperi televisivi, insomma facendo soldi a palate nella società civile. Diffidenza per ogni suo discorso, ogni sua dichiarazione, ogni sua iniziativa, ogni sua costante operativa (come il rapporto amichevole con la Russia di Vladimir Putin o la necessità di legare diplomazia e affari come fanno tutti, dismettendo l’eccesso di gilet e di autosufficienza burocratica di parte del nostro esercito diplomatico).
Ma, soprattutto, una boriosa e altezzosa sicumera: Berlusconi, a forza di personalizzare la politica estera, e di trattarla in termini di amicizia e buonumore, aveva condotto il prestigio aulico della nazione nell’area erratica dell’insensatezza.
Non è stato così. Non è stato così in Europa, dove pure di errori Berlusconi ne ha fatti, ma senza mai perdere il contatto con le correnti profonde della politica messa su tra Bruxelles, Parigi, Berlino e Londra. La battaglia con Gerhard Schröder e Jacques Chirac, fissata anche simbolicamente nella famosa lettera proamericana degli otto, che saldava un asse Roma-Londra-Madrid-Varsavia alla vigilia della guerra in Iraq, Berlusconi l’ha vinta. Lui è al potere, la sua funzione è rilevante nelle questioni poste dalla crisi finanziaria mondiale, e ha un ruolo di cerniera e di testimonianza nel momento di passaggio tra classi dirigenti e generazioni, oggi in atto; i due vecchi marpioni delle cancellerie europee, che guardavano dall’alto in basso il buonuomo, sono l’uno in pensione e l’altro impiegato di Putin alla Gazprom, non suo amico e interlocutore.
Ma non avrebbe senso adesso analizzare con il mediocre metro della gara tra diplomazie quell’elemento anomalo ma a suo modo efficiente, fattivo, alacre e volitivo imposto dalla personalità bizzarra e pop di Berlusconi alla politica internazionale. Sta di fatto che se si pensa all’Europa dell’Est, all’area caucasica, alla gestione delle materie prime e dell’energia o alla funzione di sfondamento concordato della nuova Nato a est, dietro certe scelte che autorevolmente maturano e alla fine si dispiegano, c’è sempre uno zampino o una pacca di Berlusconi sulle spalle di qualcuno.
Non è vero che la preparazione alla politica sia un privilegio di casta per specialisti del ramo. Questo è il tratto di piccolo elitismo, di reverenza verso tutti gli establishment, di disprezzo per la politica democratica, che Berlusconi smentisce e cancella con la sua storia personale, consapevolmente o no, a disegno o fortunosamente. Come dimostrano quelle accoglienze tra festa di San Gennaro e Columbus day che hanno travolto quel leader italiano, funny e abile.
Concordo ancora con Power.
Paradossalmente il Quebec dove abito dovrebbe essere diverso. Rispetto al resto del Canada e USA. UK USA, AUSTRALIA, CANADA, SOUTH AFRICA ecc per quanto diverse, per quanto politicamente differenti, per quanto distanti tra loro. Hanno, inconfutabilmente un'origine "anglosassone" nel modo di fare e "concepire" le cose. Che voi lo vogliate o meno. E' un dato di fatto. E non ci sono minchiate che tengono.
Per quanto vogliate trovare le differenze e sparare quello che volete non ci sono...
Concordo anche io sulla cultura di fondo simile. Pero' Nello: Canada, UK e Australia, hanno fatto passi avanti sul sociale. L'america sul sociale, da McCarty e Nixon non ha fatto un solo passo per paura di diventare troppo "comunistiiih".
Anche McCain ha provato la carta del "socializzare il sistema americano e' sbagliato, socializzare si e' dimostrato un fallimento ovunque", che mi ha fatto rabbrividire...
Guarda che in parte hanno ragione, spingere troppo sul sociale puo' portare ad altri problemi, causati principalmente dal fatto che la gente cerca le soluzioni semplici ed abusa del sistema.
Quello a cui mi riferivo originariamente e' appunto questo, il fatto che una notevole presenza sociale sul territorio porta ad avere piu' poveri, poiche' nella massa c'e' sempre qualcuno che non ha i nostri interessi, ma preferisce non fare niente tutto il giorno, anche solo per stare seduto in strada con la mano tesa, e poi la sera andare a scroccare la minestra con un tozzo di pane, aspettando l'assegno con cui si comprera' tabacco ed alcol.
Niente e' un aberrazione, ma anche il socialismo idealista che spesso leggo qui sopra e' demente allo stesso modo, poiche' se dai alla gente il modo di sorpavvivere senza lavorare, la gente non lavora.
Suvvia, siamo Italiani...
Ho come l'impressione che visto l' "odio" che c'è tra usa e russia, Medvedev avrebbe riso persino se Berlusca diceva "Obama ha la faccia da culo"
:scratch:
Il modo in cui è stato preso il mio discorso sul "paracadute" è sintomatico della "barbarie" culturale in cui siamo caduti..
In diversi si sono sentiti piccati e offessi come se avessi aprlato di "indebiti vanytaggi", quando invece io parlavo di opportunità o possibilità oggettive.
La tua storia Nello è una splendida storia di successo, e te ne do tutto il merito, così come riconosco il Merito ad Ache di avere ciò che ha per il suo impegno.
Ma questo non toglie che tu Nello, fino a 11 anni hai avuto il privilegio di stare bene economicamente, sono quasi certo che tu abbia avuto 2 genitori con minimo la licenza secondaria superiore (ma sospetto la laurea perlomeno per tua madre visto il suo lavoro) che ti possono essere stati vicini nello studio, chemolto probabilmente ti hanno "inclucato" il vaolre dello studio e della cultura nello sviluppo perosnale e professionale di una persona. e così via. Ache tu ti saria fatto un mazzo così, ci credo, e ti emriterai tutto il successo professionale che hai, ma essendo stato a casa tua a Firenze un 3 anni fa, sono abbastanza sicuro che ha esempre potuto "crescere" con la sicurezza di una solidità familiare alle spalle.
QUeste condizioni non sono scontate, e rappresentano quei "paracadute" che molti di noi anche inconsapevolemnte hanno sulla schienza e che sono offerti dalle nostre famiglie.
CI sono situazioni in cui questi apracadute non si hanno, ci sono famiglie in cui, per fare un esempio banale, non c'è u libro a casa, e in cui i bambini non possono nascere con l'amore della lettura, perché nessuno glielo "trasmette".
Il Welfare serve proprio a questo, non ha dare vantaggi iniqui, ma a pareggiare le condizioni di base delle persone.
Il fato che oggi il wellfare, come dimostrano diversi itnerventi, venga visto come uno strumento per dispensare "carità" e quindi nei fatti non favorire lo sviluppo individuale ma addirittura sfavorirlo, è figlio di una "falsa coscienza" non casuale ma voluuta.
Qui non stiamo aprlando di distribuzione di minestra calda (cosa per altro necessaria per situazioni limite) ma di offrirealle persone strumenti per svilupparsi e/o per affrontare situazioni che esulano dalla normalità. Il punto è che in uan società moderna che si vuol definire civile alcuni diritti di base devono essere garantiti a tutti, a prescindere dal proprio reddito o dalla condizione sociale. Un sistema sanitario pubblico efficente, è un elemento di civiltà, così come un sistema scolastico che non replichi le diseguaglianze sociali ma punti a colmare i gap (e solo così per altor ci potrà essere un'autentica meritocrazia).
sarà, però stai facendo queste considerazioni in un 3d che tratta l'elezione presidenziale del Paese che non ha uno straccio di garanzia ma che riesce a far arrivare nel posto più alto un tizio del ceto medio cresciuto dai nonni, che si è laureato in 2 università della madonna grazie alle borse di studio.
non ti sembra un paradosso scrivere questo?
Il punto è che in uan società moderna che si vuol definire civile alcuni diritti di base devono essere garantiti a tutti, a prescindere dal proprio reddito o dalla condizione sociale. Un sistema sanitario pubblico efficente, è un elemento di civiltà, così come un sistema scolastico che non replichi le diseguaglianze sociali ma punti a colmare i gap (e solo così per altor ci potrà essere un'autentica meritocrazia).
a proposito di un Paese che ha eletto presidente uno non wasp ma che si è fatto un culo così? ce l'hanno o no lì il welfare?
Mai sentito parlare di eccezione che conferma la regola?
Il singolo caso è appunto singolo caso.
E' chiatro a tutit (e l'ho detto in interventi precedenti) che il sistema americano consente una mobilità sociale maggiore, ma è oltremodo chiaro a tutti (e questo è uno dei motivi per cui è stato eltetto Obama) e che è un sistema in cui la mobilità sociale verso il basso sta abbondantemente superando quella verso l'alto.
E' paradossale il fatto che il presidente appena eletto a stragrande maggioranza ha nel programma un radicale cambiamento di rotta verso le politiche sociali condotte fino ad ora e che parlando di tale presidente non si consideri ciç ma si "glorifichi" il modelllo che questa persona è stata eletta per cambaire. ;-)
http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/a...lo432500.shtml
cambiamento :metal::metal:
non so perchè ma mi ricorda qualcuno :sneer::sneer:
Divieto, per le compagnie, di rifiutarsi di assicurare cittadini che già soffrono di una malattia cronica (oggi la cosiddetta «pre-existing condition » viene invocata spessissimo dalle assicurazioni per rescindere i contratti con i malati che richiedono le cure più costose)....
Uhm
Sa tanto di subprime by democratici:rain: