Originally Posted by Emme
troiate made in l'ho duro?
tu sragioni e non fornisci nessuna valida motivazione a supporto delle tue farneticazioni.
ti ho detto che ci sono pochi milanesi ORA, ma qualsiasi individuo passabilmente intelligente può capire che negli anni passati la situazione era ben diversa.
guarda,cerco di spiegarti con parole semplici e pochi dati essenziali.
sviluppo industriale del nord italia:inizia decisamente nell'ultimo decennio del 1800 (cantieristica in luguria,meccanotessile in lombardia,siderurgia e meccanica in lombardia e liguria,sviluppo centrato dall'inizio dello sfruttamento dell'energia idroelettrica in piemonte con la s.a. idroelettrica piemontese prima e s.i.p. poi - si, la cara vecchia società idroelettrica piemontese poi telecom-) non una corsa a ritmi da tigri asiatiche ma un cammino deciso,parzialmente interrotto dalla seconda guerra mondiale (anche se parecchi gruppi industriali beneficiarono della conversione all'economia di guerra,prima tra tutti la fiat con le conseguenti cadute positive sull'indotto). nel dopoguerra,grazie anche agli aiuti americani (badate bene, americani,non sovietici) l'economia del nord ricominciò a crescere,fino ad arrivare al boom economico, individuato negli anni che vanno dal 1958 al 1963.
chi ha effettivemente contribuito a questo boom?
in primis,i lombardi, non solo milanesi. infatti la prima ondati migratoria fu una questione interna lombarda:nell'immediato dopoguerra mantova e pavia si spopolarono pesantemente a favore di milano,torino,varese como lecco e la brianza (qui sarà contento proton che si vede rivalutati como e lecco). nello stesso periodo i meridionali si spostavano dalle campagne alle grandi città del sud, napoli e palermo.
la mobilità interna era rigidamente regolamentata da una legge fascista del 1939,in base alla quale si poteva cambiare comune di residenza solo se in possesso di un contratto di lavoro nel nuovo comune di residenza,quindi non era così semplice trasferirsi su lunghe distanze come per esempio dalla sicilia al piemonte.
la seconda fase del'immigrazione scattò solo a metà anni cinquanta e si protrasse fino ai primi '70 e questa volta si,finalmente,interessò gli spostamenti dei meridionali dal sud al nord,quando era già in atto una decisa crescita.
per la verità,negli stessi anni anche 400.000 veneti si portarono nel basso piemonte e in lombardia.
quindi,tirando le somme:
gli immigrati meridionali diedero un contributo allo sviluppo economico?
si
sono stati i meridionali a far grande milano?
no, milano e il resto della lombardia erano già in cammino da tempo verso lo sviluppo (ad andatura spedita per di +).
a chi disprezza como lecco varese e la brianza dico solo che senza questi distretti produttivi la lombardia non arriverebbe al 60% del pil attualmente prodotto.c'è sempre stata una netta differenza a livello di tessuto produttivo tra milano-sesto s.g. e la brianza (lecchese comasca e monzese) con la grande industria pesante concentrata nella prima e le pmi a farla da padrone nella seconda e mentre la grande industria è quasi del tutto scomparsa,le pmi brianzole sono sopravvissute a diversi periodi di sofferenza.
poi non ho capito la storia delle vasche e del booster...forse imputi agli altri il tuo comportamento e i tuoi valori/parametri di vita.