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Ci sono state interpretazioni fantasiose, molto forzate (e che denotano una scarsissima comprensione delle dinamiche contrattuali sportive) che dicono che la clausola favorisca la squadra. Non è vero: le squadre, quando non mettono clausole, possono trattenere il giocatore o spingere il prezzo verso l’alto o scatenare un’asta. La clausola rescissoria invece mette un tetto al valore potenziale del giocatore e non è necessario trattare con chi vende.
Il giocatore può quindi ad esempio chiedere di mettere una clausola. La squadra a quel punto può o cercare di farlo desistere (mettendo molti più soldi di stipendio garantiti sul contratto, o più anni garantiti), o cercare di metterla il più alta possibile o renderla inefficace per alcune squadre (forse l’unica cosa che il Napoli avrebbe potuto ottenere senza troppa fatica era di renderla valida solo per l’estero – per evitare quanto accaduto con la Juventus). Il giocatore può chiedere altro in cambio. Nel caso del Napoli e di Higuain, si era giunti ad un determinato compromesso: la clausola era presente, ma altissima (più del doppio del valore di acquisto). Per quanto riguarda la validità, pare che fosse in scadenza il 31 luglio, ossia a metà della finestra di mercato: probabilmente il giocatore l’avrebbe voluta sempre valida, mentre la squadra avrebbe preferito che terminasse il primo luglio (per avere tutta la finestra per lavorare). Anche in questo caso si raggiungono compromessi. Altrimenti il giocatore perché dovrebbe firmare ed accettare?
Certo, sarebbe stato meglio per il Napoli non mettere proprio la clausola, ma c’è da dire che altrimenti probabilmente Higuain non avrebbe proprio firmato il contratto. Le clausole rescissorie sono concessioni che una squadra fa, pur di ottenere altro. In questo caso, è riuscita ad avere 3 anni di Higuain. Senza la clausola, è altamente possibile che non sarebbe proprio venuto in primo luogo. L’esistenza della stessa, comunque, essendo uno strumento pro-giocatore (esattamente come le opzioni di prolungamento contrattuale sono uno strumento pro-squadra) dimostrava che Higuain fosse venuto a Napoli già con determinate idee in partenza: qualora il suo valore fosse diventato così elevato, se ne sarebbe andato volentieri. Dopo i primi 2 anni il suo valore non si è neanche avvicinato a 90 milioni ed è rimasto senza batter ciglio. Dopo il terzo invece ci è arrivato e lui se n’è andato senza pensarci su due volte.
Nel caso di Higuain, come detto probabilmente il giocatore si sarebbe rifiutato di venire al Napoli. Ma sostanzialmente si è voluto premunire: qualora il suo valore fosse arrivato a 90 milioni (che implica essere il più forte centravanti del mondo, quale lui è, oggi), avrebbe voluto poter tornare nel calcio delle squadre più “grandi”. In poche parole, lui è venuto volentieri a Napoli, ma con la possibilità, qualora fosse stato richiesto a quel livello da una grandissima, di potersene andare. E’ esattamente ciò che è successo. Sono le dinamiche previste dalla contrattazione. Non bisogna pensare che la clausola rescissoria abbia portato via Higuain, bensì che abbia permesso al Napoli di averlo per 3 anni, anziché non prenderlo proprio.