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ghs
La fede è razionale perchè appartiene alla ragione. La ragione è il criterio di scelta degli uomini. E' attraverso la ragione che l'uomo arriva alla coscienza di sè e della sua condizione; attraverso la ragione, l'uomo arriva a definirsi nel suo limite ("i limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo", diceva un tizio), esperisce il mondo e decide. La decisione razionale e perfettamente logica (e qui mi sono d'aiuto Wittgenstein, Einstein, Kant, Tommaso, Descartes e più o meno tutti i padri del nostro pensiero) è quella di ipotizzare un assoluto che renda ragione del limite umano. Si perviene alla fede attraverso la ragione, non attraverso la suggestione. I "fedeli" che comprano i piatti, le spille e le macchine dei pompieri di Padre Pio fanno parte del folklore, della superstizione. Così i miracoli, per come la vedo io (e David Hume, il principe degli scettici).
In che senso l'etica non è possibile senza l'idea di Dio?
Per farla molto breve e un po' sbrigativa, l'etica non può esistere senza metafisica perchè non può essere arbitraria. Benedetto Croce diceva che l'interesse arbitrario è economia, mentre etica è l'interesse universale. Non esiste, non può esistere, un'etica personale. L'etica è condivisa o non è. Per essere condivisa, ha bisogno di fondare il suo senso su un assunto precedente all'arbitrarietà, cioè ha bisogno di postulare l'assoluto. Cioè l'idea di Dio. Sull'etica riposa la possibilità della convivenza civile attraverso il rispetto delle leggi, esse stesse emanazione del senso etico.
Rousseau raccontava del "contratto sociale", ma, al di là dei disastri che i suoi seguaci hanno provocato, il contratto sociale non è mai stato più che una favola illuministica, perchè nella realtà storica questo non si è mai dato. La condivisione del senso non è frutto di una deliberata adesione a un club di cittadini, ma il riconoscimento di un'esperienza comune.
Così, è possibile un'etica laica, ma non è possibile un'etica senza idea di Dio.
Sicuramente non mi sarò spiegato a dovere, quindi, per chi me l'ha chiesto, consiglio di leggere, oltre a Croce, la "Ragion Pratica" di Kant, "Lettera sull'Umanesimo" di Heidegger, "Gerusalemme e Atene" di Leo Strauss.