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Indios
ihc'naib da quello che leggo nelle tue righe sei uno di quelli che apre le porte, benvenuti entrate tutti purchè si viva tutti d'amore e d'accordo....
vi diamo tutto il necessario e purchè le cose non siano d'annose vi concediamo tutto quello che richiedete purchè non pocuri sforzi particolari o costi o non crei problemi di coesistenza.
ammirevole...
Gia'. credo anche che se si vuole essere coerenti con il nostro blocco di fondamenti civili sia l'unica conseguenza.. insomma, non e' solo la mia opinione, ma credo che sia anche l'interpretazione corretta dei principi della nostra cultura.. di quella parte che e' laica e che spicca dalle rivoluzioni e dal risorgimento eccetra eccetra bla bla bla..
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io in questo caso non sono per nulla in linea col tuo modo di pensare sono molto più preventivo forse pure malfidente in certe situazioni e soluzioni.
La mancanza di fiducia e' giustificata nelle persone, ma non puo' esserlo in un sistema. Per definizione, un sistema che a priori offre scarsa fiducia diventa pregiudizievole e ingiusto.
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Devo anche dirti che non sono nemmeno d'acordo su questa affermazione
Prima di tutto perchè di oggettivo nella mia affermazione non c'è nulla ma sopprattutto non ci trovo nulla di stupido....il mescolamento a bassi livelli di culture è un processo che richiede decine di anni e comunque non è affatto detto ne scritto che sia il requisito come dici te del progresso.
Hai ragione, non esiste dimostrazione del rapporto causa effetto. Tuttavia, e' quello accade intorno a noi. Sono d'accordo che non abbia senso fare un ruolino storico delle evoluzioni culturali a partire dalle staffe e dal numero 0, cio' non toglie che il mondo si sta evolvendo in una direzione di multiculturalita', e la' dove questa evoluzione e' piu' accentuata si hanno buoni risultati in termine di progresso. Ma tornando alla mia affermazione originaria.. essa esulava dal concetto di cultura+cultura.. mi riferivo solo al principio del cambiamento.. in generale. Di nuovo, senza poterlo dimostrare perche' non si parla di matematica, credo che l'esperienza ci insegni che associare la capacita' di accogliere, regolamentare e incoraggiare il cambiamento - di ogni tipo - abbia premiato le civilta', molto piu' di quanto non lo abbia fatto un atteggiamento chiuso e di conservazione dei costumi e delle culture.
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Anzi io detto fracamente questa affermazione - rapportata ai nostri giorni sia chiaro - la vedo semplicemente infondata...grazie alla possibilità per ogni singolo di spostarsi da una aparte all'altra del globo in meno di 30 ore e grazie alla potenza dei media che siano internet giornali e TV....
Questa e' una visione molto chiusa delle possibilita' personali nel globo. Non voglio mettermi a discutere di un argomento troppo no-global, ma la possibilita' di cui parli e' ridotta a ben poche persone sulla faccia della terra, ed e' proprio per acquisire tale possibilita' che altre culture ci stanno "invadendo"..
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Ultima cosa che vorrei capire del tuo discorso è in riferimento a questa affemazione:
Ma il legislatore non dovrebbe stabilire una sorta di regole di buon senso per il quieto vivere?
No. il quieto vivere non ha a che fare con le leggi. Se valesse il principio del quieto vivere si dovrebbe, per esempio, smettere di mettere in galera chiunque abbia abbastanza amici per farli venire di fronte al carcere a protestare.. come i teppisti, i black bloc, gli ultras e via dicendo.
Il processo democratico porta il Legislatore, che si esprime nel nostro paese secondo la volonta' della maggioranza della popolazione, a decidere cosa e' giusto, non cosa e' comodo. O, meglio, a non preferire le cose comode alle cose giuste. Poi e' l'amministrazione che deve far si' che sia saldo il rispetto delle leggi e garantisca il quieto vivere.
In ogni caso, sono anche dell'opinione che la scelta "operazione tartaruga" nei confronti delle altre culture che - inevitabilmente, visto che vuoi essere materialista - cercheranno di fondersi alla nostra, vada anche in direzione opposta al quieto vivere, come dicono le banlieu, il black power nell'america del 68, e qualsiasi forma di repressione conservatorista.
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Oltre al fatto che rivedo l'attengiamento di avanti tutta concedo faccio forco disfo ma.... "se detta reazione di antipatia non mi interesso...."....quindi se crei un malcontento te ne freghi....
No, mi stai mal interpretando. A parte che il "non me ne interesso" era riferito all'argomentare specifico di quel messaggio, in generale dico - e lo dico in ogni applicazione della legge e della legalita' - che simpatia o anitpatia nei confronti dei soggetti non devono in alcun modo avere conseguenze sul processo legislativo o giuridico..
Se io creo malcontento, ma ho fatto la scelta giusta, il mio dovere e' rispettato. Poi tu mi puoi dire: ma in Italia siamo cosi' conservatori e razzisti che se vengono leggi del genere ai musulmani li picchiamo tutti...
oh.. e' il male della democrazia... ma c'avro' sempre la possibilita' di andarmene.
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il cosa o il quanto permettere di fare certe cose sta solo nell'interesse comune e se non c'è un interesse comune non vedo la necessità di permettere o di far fare...
ritorna li' il nodo.. i nostri principi dicono che e' nel nostro interesse comune garantire agli altri piu' liberta' che possiamo, nei limiti dei doveri nei confronti dello Stato e dei Cittadini.
Pero', se non sei d'accordo con questo, c'e' poco da fare, ma non sei d'accordo con quelli che sono i principi fondamentali di molte costituizioni e dichiarazioni dei diritti.
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Infine,
per quanto riguarda la tua richiesta di spigarti il "Perchè scusa secondo te ci sono regole che stabiliscono N° massimo di esercizi per tipologia in una certa zona, orari massimi di apertura, orari minimi, giorni di riposo obbligati/forzati??"
dato che non lo sai ti posso semplicemente dire sono leggi e regole del commercio che si sono sviluppate e migliorate con decreti legislative negli anni con lo scopo di ottenere dei rendimenti migliori dagli esercizi mettendo dei paletti in modo da non intaccarsi a vicenda o da non formare dei cartelli e quindi a tutela del consumatore anche....
Bene. Credo di aver capito di cosa stai parlando, ho l'impressione che esse siano ormai diventate abitudini, e si possa andare nella direzione di elasticizzare il tutto senza provocare danni per il consumatore.
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Quindi se mi chiedi perchè un mussulmano non può fare diversamente la risposta è ancora + semplice.......perchè non serve.....perchè non importa che sia mussulmano indiano o cinese.......queste sono le regole attuali studiate e imposte per regolare l'economia
Di nuovo, siccome e' cosi', allora non si cambia. Secondo questo principio, il parlamento lo potremmo anche sbaraccare.
ihc