basso costo = scarsa qualità?
http://www.corriere.it/economia/12_g...5a18f471.shtml
prendo spunto dal caso che sta ultimamente investendo groupon et similia. Questi offrono prestazioni professionali a costi irrisori e guardacaso le associazioni di categoria spaccano il cazzo ai vari medici, ingegneri, odontoiatri ed avvocati vari perchè non vi partecipino. La spiegazione che lasciano poi fa morire: costa poco quindi è chiaro che il servizio è scadente. Ma chi pensano di prendere per il culo? Quale professionista farebbe un lavoro scadente a basso costo per vedersi poi sputtanato e messso alla berlina dai consumatori? E' nel pieno interesse del professionista farsi buona pubblicità e penso che lavorando bene si ottenga in pieno il risultato voluto... ampliare il giro di clienti.
Ma mi domando: il libero mercato esiste realmente ancora in sto paese?
Io vedo semplicemente che varie categorie come quella degli ingegneri o dei dentisti stiano arrancando con le unghie per proteggere i loro interessi. Nulla di male dal loro punto di vista (merdoso) se non fosse che creare situazioni di monopolio mi pare oltre che scorretto pure alquanto vietato se non regolamentato dallo Stato come avviene per i liquori i tabacchi e (credo) il gioco d'azzardo.
Morale della favola, i vari ordini professionali fanno la voce grossa, tentano di spaventare i "ribellli" con provvedimenti disciplinari a loro carico e puntano addirittura a denuncie all'antitrust... ma come cazzo è possibile mi chiedo? Andrebbero loro denunciati per condotta scorretta verso i consumatori... troppo facile monopolizzare il mercato, imporre tariffe elevatissime e mantenerle alte creando a tutti gli effetti un cartello.