http://news.bbc.co.uk/1/hi/sci/tech/7371645.stm
Beh... era anche prevedibile che non è una gran soluzione....
Printable View
http://news.bbc.co.uk/1/hi/sci/tech/7371645.stm
Beh... era anche prevedibile che non è una gran soluzione....
beh oggigiorno sicuramente no.
Quando ci fu il famoso referendum secondo me abbiamo fatto una cazzata.
Ecco, la cosa triste dell'Italia è che abbiamo grosse possibilità di sfruttare le risorse idriche con le centrali idroelettriche e le sfruttiamo pochissimo...
Idem per fotovoltaici e centrali eoliche.
Le centrali eoliche sono si buone, ma paesagisticamente sono orrende. le idroelettriche sono poco inquinanti e producono uno svagonaio di corrente elettrica.
Grazie a Dio dove abito e' TUTTO idroelettriche non caso la locale ENEL si chiama HYDRO-QUEBEC. E a Kw costa 3,12Cents di CAN $.
Il nucleare in italia Imho e' una gran cosa, anche perche' nazioni come Francia e Germania le utilizzano di gia' e se esplode una centrale comunque sia l'Italia ne sarebbe danneggiata comunque.
più che una soluzione, servirebbero una serie di soluzioni: eolico, solare, altro.... solo con un mix di fonti di energia credo si potrà risolvere il problema
una megabatteria sottoterra :nod:
Che strano..
non si era mai sentito dire che il prezzo salirà alle stelle (visto che già negli ultimi 20 anni è schizzato in aria..)
:nod:
beh, se ci va di culo, il problema non ci sfiorerà :D
Poi se silvio decide di partire in quarta a costruire una nuova centrale sarà un altro paio di maniche... ultimamente mi son reso conto di come i risultati dei referendum vengano bellamente ignorati dai capi di governo, specialmente da quest'ultimo...
hai detto nella stessa frase una doppia cazzata, si aprono nuovi orizzonti :sneer:
La prima che affermi è che l'Italia vuole il nucleare (doppia negazione = affermazione :p); quel referendum bloccò a tutto campo la ricerca, la progettazione e l'impiego di impianti di qualunque tipo dotati di tecnologie nucleari. Specialmente per il settore ricerche, eravamo piuttosto avanti, poi dopo il voto tutto venne dismesso e vanificato. Parlo con notevole cognizione di causa dato che ho avuto un professore dell'uni che era impiegato in prima linea nella ricerca sulle leghe metalliche per impieghi nucleari e poi perchè per la tesi ho lavorato direttamente nell'unica struttura italiana che si occupava di quel settore, il CESI. (ai tempi CISE, unico centro di ricerca attivo congiunto e sotto il controllo dell'Enel, oggi privatizzato smembrato e allargato con altre aziende del settore, tipo Terna ed ENI).
La seconda cazzata che hai detto è meno evidente... forse implicita... hai usato il verbo futuro....vorrà.
Se non si fa un altro referendum per cancellare la decisione del primo, l'Italia continuerà a NON volere il nucleare, nei secoli dei secoli
Ragiona, se come sostieni quel referendum "non diceva l'italia non vuole e non vorrà bla bli blu" mi spieghi a che cazzo è servito'!?! E soprattutto perchè non abbiamo più nulla a che fare col nucleare? mah...
Mi ripeto perchè evidentemente sei stato accecato dallla scritta hudlok.
La prima che affermi è che l'Italia vuole il nucleare (doppia negazione = affermazione :p);
Io ho scritto:
Non diceva "l'italia non vuole ne vorrà mai il nucleare"..
CIOè il referndum non diceva la cosa seguente, aperte virgolette, "l'italia non vuole ne vorrà mai il nucelare".
Questo tra virgolette non è satato detto dal referendum.
Quindi doppia negazione bli blu bla un emerito cazzo.
Inquanto al resto, visto che sei ferrato in materia, pensavo che fossi al corrente di ciò che riporto:
Ermete Realacci, presidente di Legambiente, è solito affermare che "col referendum contro il nucleare, fu la maggioranza degli italiani a voler rinunciare nucleare". Affermazione che batte ogni record: tre inesattezze in tre concetti. Infatti, non ci fu nessun referendum "contro il nucleare", né la "maggioranza" degli italiani si espresse per il "sì", né, infine, gli italiani hanno "rinunciato al nucleare".
Innanzitutto, non potevano esserci referendum "contro il nucleare": l'art. 75 della Costituzione, come vieta quelli in materia fiscale, vieta anche i referendum abrogativi di trattati internazionali. E l'Italia, con l'adesione all'Euratom, si era impegnata "a sviluppare una potente industria nucleare" (e per questo stanzia 50 milioni di euro all'anno senza oggi averne alcun ritorno economico o energetico).
Allora, cosa votarono gli italiani? Votarono su tre quesiti: uno chiedeva l'abrogazione dei compensi agli enti locali che nel loro territorio accettavano le centrali nucleari (e a carbone: forse fu un referendum contro il carbone e nessuno ce l'ha detto); un altro chiedeva l'abrogazione della norma che dava potere al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) di decidere dove allocare le centrali se gli enti locali non decidevano entro tempi stabiliti; l'ultimo referendum abrogava la norma che consentiva all'Enel di partecipare alla gestione di centrali nucleari all'estero.
Come si vede, anche se interpretati e diffusi come referendum "contro il nucleare", essi né lo erano né potevano esserlo. Tant'è che venne decisa non l'abbandono, ma una "moratoria" di 5 anni, con fermo delle centrali attive e sospensione dei lavori di costruzione di nuove centrali. Di anni ne sono passati più di 15, e una centrale come quella di Caorso si sarebbe dovuta avviare 10 anni fa. Ed infatti qualche anno fa la General Electric propose di riavviarla. Spesa da stanziare: 350 miliardi di lire. L'attraente proposta avrebbe fatto pensare ad un riavvio accelerato della centrale da parte degli amministratori del Paese. Ma ad amministrare il Paese era il centro-sinistra che, invece, nel 1998 decise per lo smantellamento accelerato. Spesa stanziata: 7.000 miliardi di lire.
Ma quale fu la "maggioranza" di italiani che votò "sì" a quei referendum? Fu poco più del 40% degli aventi diritto, cioè una minoranza. Fatto, questo, che dimostra come l'istituto referendario è ben lontano dal dirimere la presunta controversia tra maggioranza del paese e maggioranza parlamentare, visto che una legge voluta o mantenuta da questa potrebbe essere abrogata per volontà di una minoranza degli aventi diritto al voto.
Infine, non è vero che abbiamo "rinunciato" all'energia nucleare: semplicemente ne abbiamo fatto una nuova forma di importazione, visto che ce la vendono - e a carissimo prezzo - la Francia, la Slovenia e la Svizzera. A proposito di Svizzera, val la pena informare il lettore, cui fosse sfuggito l'articolo di Renato Angelo Ricci sull'Avanti! del primo di giugno, di una notizia di cui è stata cancellata ogni traccia in ogni mezzo di comunicazione, internet compreso: lo scorso 18 maggio si è tenuto in Svizzera un referendum contro il nucleare organizzato dai Verdi del luogo. La comunità scientifica svizzera lanciò un appello affinché la gente non desse ascolto ai Verdi. E la gente - lì in Svizzera - non ha dato ascolto ai Verdi: hanno vinto i "no". Ne sapevate nulla? Io immagino di no. Lascio a voi immaginare a quale alto volume avrebbero suonato le grancasse di Legambiente e Verdi se in Svizzera avessero vinto i "sì".
http://www.galileo2001.it/materiali/...glio_verde.php
B L A B L A B L A, che bello che è postare cose a caso ve'?
Se costa più del petrolio stesso, che mettiamo su il nucleare a fare scusa, l'unico vantaggio era che doveva costare di meno.
Ma costa di più e ha tutti gli svantaggi che servono protocolli di sicurezza costosissimi, difficili da mantenere.... senza considerare la produzione di scorie radioattive...
E' meglio se mettiamo su un tapirulan in ogni casa lo attacchiamo alla rete e cominciamo a correre, almeno consumiamo un po' i nostri culi obesi.
No no io non volevo dire che bisogna passare al nucelare o cose simili.
Io dico solo che quel referndum diceva cose diverse da quello che pensa il popolino a voi caro.
Io sono sicuro che le multinazionali dell'energia faranno le scelte giuste, conto assai più su di loro che sugli interventi statali.
saranno stati pure abili i politici a far cadere tutto nel dimenticatoio, ma resta il fatto che fu fatto un referendum per stoppare il nucleare in ogni sua forma.
Non mi meraviglierei di certo se il referendum diceva A e al popolo è stato detto B.
Di certo l'evidenza dei fatti dimostra che venne bloccato tutto e mandato tutto all'aria. E non per 5 annetti di merda eh...
Inoltre un ente come l'Euratom poco o un cazzo può fare contro le decisioni di un governo sul proprio paese.... quindi incostituzionalità un par di cazzi, a quei tempi non c'era ancora l'UE col suo bel parlamento e le sue leggi, capaci di bloccare per esempio un provvedimento del ns governo come quei 300 mln di euro x Alitalia.
Fu fatta una decisione, venne applicata ed i risultati si vedono ancora adesso, l'unica cosa di similare ad un impianto nucleare che abbiamo sono i depositi di stoccaggio delle barre che avevamo già pronte per la messa in funzione di Caorso e Trino Vercellese.
in Italia andrebbe alla grande l'idroelettrico maaa.. gestire cose importanti all'italiana produce solo vajont.. quindi bisogna andare su qualcosa di meno pericoloso come eolico o solare.. non c'è alternativa..
Anche correnti marine per esempio tra sicilia e calabria :rain:
Cmq se tu vivi in una vallata che viene allagata per la diga?... Può dar fastidio no? :rain:
[Io non abito in vallate etc quindi mi tocca poco... Però...]
P.s.
Alka segnala al tuo compagno di merende di scusarsi per le cazzate scritte ;)
SCUUUSAAAAAA????
Kith, vatti a rileggere la storia PER PIACERE ;)
L'idroelettrico cmq in italia è bello pompato, non mi pare che siamo messi male, anzi.. dati dicono che siamo quasi al limite, e si vede anche dal fatto che
1)i fiumi più ci si avvicina alla foce, meno portata hanno (bloccata dalle dighe)
2)i ghiacciai sono sempre meno potenti quindi la portata inferiore.
il grosso problema è il disboscamento.
Sul discorso nucleare, il referendum non poteva dire "aboliamo il nucleare" e basta per un discorso burocratico, quindi si cercò di mettere dei tasselli che bloccassero qualunque tipo di centrale/energia/finanziamento legato al nucleare.
Il referendum in pratica è caduto perchè aveva un validità di un tot di anni, quindi tecnicamente ora potremmo ricominciare, ma come ho più volte spiegato qui, sarebbe assurdo e inutile, oltre che uno spreco di soldi.
in ogni caso.. l'idroelettrico NON E' SOLO fiume+diga.. avete presente quanta acqua bagna le coste italiane? Esistono turbine sottomarine che le piazzi a x km dalla costa a una profondità non pericolosa per nessuna imbarcazione (nemmeno una portaerei tanto per capirci) e le colleghi con un bel cavo alla prima centrale a terra.. e poi ti metti a mungere energia ad libitum... e non crediate, ma con la moderna tecnologia dei materiali la manutenzione non sarebbe affatto un problema dal punto di vista economico (senza contare poi che basterebbe fare le pale delle turbine in plastica o resine e passa la paura)
boh io non c'ero :sneer: è quel che ho letto.
poi cmq sia le centrali idroelettriche son ubbah :blush:
mhh infatti Berlusca ha detto che sotto il ponte di Messina vuol far costruire una centrale a maree, la più grande d'Europa..
Kith.. vuoi passarti 3 belle ore di spettacolo e cronaca?
da comprare e custodire gelosamente: http://film-dvd.dvd.it/film-dvd/vajo...io/id-1331787/
Davvero Kith, questa è una delle pagine - secondo me - più tragiche del dopoguerra italiano.. sei giovane, ma certe cose NON PUOI non saperle :)
Possibile produzione di energia Stretto di Messina, l'hanno sprimentato ed è in funzione.http://it.wikipedia.org/wiki/Stretto_di_Messina
La consistente energia delle correnti dello Stretto di Messina e l’enorme volume di acqua in transito, non potevano non destare interesse ai fini della produzione di energia elettrica pulita ed a basso costo. Così a partire dal 1980 vennero compiute misure in loco ed elaborati studi di fattibilità da parte di strutture dell’ENEL o ad esso collegate. Tale programma venne però abbandonato dopo una valutazione del rapporto costi/benefici per la posa in opera e per la gestione di turbine ubicate sul fondo dello Stretto.
A partire dalla metà degli anni 80, la Ponte di Archimede S.p.A. inizia ad interessarsi del problema con un diverso approccio (posizionamento in superficie su struttura galleggiante ed asse verticale) e con la collaborazione di una ditta specializzata in propulsori per la navigazione ad asse verticale (VOITH GmbH).
I primi esperimenti iniziano nel 1986, passano dal brevetto per la turbina idraulica ad asse verticale KOBOLD nel 1998, per giungere all’impianto pilota ENERMAR posto in attività nello Stretto nel marzo 2002 e collegato alla rete elettrica nazionale nel mese di marzo 2006 (Figure 8, 9, 10).
Fig. 8: Funzionamento di una pompa mediante energia elettrica prodotta dalla turbina KOBOLD
Fig. 9: Schema della turbina KOBOLD per la produzione di energia elettrica dalle correnti dello Stretto
Fig. 10: Ipotesi di applicazione per la produzione di energia elettrica in aree marine
La piattaforma, ancorata 150 m al largo di Ganzirri (Sicilia), ha un diametro di 10 m, è dotata di elica a tre lame alta 5 m ed è in grado di erogare 100 kW con una velocità della corrente di 3 m/s. I risultati sperimentali indicano in circa 22.000 kWh l'energia utile estraibile annualmente. In questo sito, considerata l'area interessata dalle correnti, l'energia totale estraibile dallo Stretto di Messina sarebbe pari a 538 GW [4].
500 Gw sono una potenza mostruosa... una centrale nucleare necessita di molteplici reattori per arrivare a produrre qualche decina di GW... figuriamoci centinaia.
Una centrale moderna emette potenza per un max di 10 GW se è davvero tosta...
Siamo sicuri che quei 500 e passa GW siano corretti??
edit:
certo che c'è da bestemmiare a sangue.. mi son un po informato... attualmente il Giappone sta portando a termine la centrale nucleare più potente del mondo, con una potenza di circa 1600 MW, quando noi, già da 15 anni, avevamo in produzione Montalto di Castro, la cui potenza era di quasi 1400 MW :sneer:
Ci saremmo sistemati ben bene... una centrale del genere sistema tranquillamente un regione come il Lazio e pure oltre! Immaginate che Caorso avrebbe fornito energia a tutta l'area di Milano, ed era una centrale da 860 MW.
Ormai è tardi per iniziare con le centrali nucleari. L'Uranio ha un innalzamento del prezzo incredibile. Agli inizi del 2006 costava circa 37$ alla libra e ad aprile 2007 costava 110$ alla libra. Inoltre le centrali nucleari lo comprano con contrattazioni private e non in base ai listini di borsa, in quanto non viene trattato nel mercato internazionale sotto quei termini.
Inoltre è una fonte esauribile e le stime dicono che abbiamo ancora circa 4,2 milioni di tonnellate di uranio disponibili al mondo, il che vuol dire che ne abbiamo ancora per circa 40 anni con un ovvio ulteriore innalzamento dei prezzi che renderanno estremamente sconveniente un attuale investimento il quel settore. Certo poi si possono fare le centrali che utilizzino il plutonio ( scarto che si ottiene dall'uranio ) e allora parliamo di autonomia per circa 200 anni con l'attuale consumo ma i costi si alzano ulteriormente.
Il nucleare oggi sembra la scelta più ovvia, ma se vai a considerare i continui aumenti e le proiezioni per i prossimi anni, diventa un'alternativa peggiore del petrolio. Una nazione che deve riprogettare il proprio piano energetico ( come l'Italia ) deve investire in altre risorse, come le centrali solari che stanno realizzando in Spagna, nell'eolico, nell'idroelettrico compreso quello sottomarino e diversificare il più possibile cercando di incentivare anche l'installazione di pannelli fotovoltaici nelle aziende e nelle amministrazioni pubbliche.
il problema è avere un piano energetico a lungo termine.. noi non sappiamo nemmeno quanti blackout avremo quest'estate appena fa un po' caldo e partono tutti i condizionatori...
comunque Alka ha fatto un'osservazione giustissima.. il problema è vedere se c'è fattibilità a livello tecnico... non so come si possano "fissare" gli appoggi marini delle turbine, ma se fissati a questi (o facendo dei blocchi di cemento armato a mo' di fondazione) si potesse creare un parco energetico con:
1) turbine sottomarine
2) turbine eoliche (avete idea della quantità costante di aria che si muove sull'acqua?)
3) eventualmente pannelli solari (ma sarebbe proprio un voglino, ce ne vorrebbero troppi)
senza i pannelli, integrando turbine eoliche e sottomarine, si avrebbe un ingombro relativamente ridotto e una resa a dir poco pazzesca...
qualcuno mi sveglia pls?
Kith, la montagnà franò perchè geologicamente quella zona era soggetta a frane!
Hanno fatto pure il film sulla Rai, gli ingegneri lo sapevano benissimo del rischio frana ma per intascarsi i soldi del progetto + qualche tangente non dissero nulla.
Ecco perchè ti hanno detto tutti che era una strage annunciata.
io lo dico sempre che gli ingegneri devono estinguersi! :sneer: :sneer: