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ghs
Il fatto è che non sono gli anni '70 di Berlinguer e nemmeno gli anni '50 di De Gasperi. Oltre agli uomini, sono cambiati i tempi. E forse proprio per questo sono cambiati gli uomini.
Ciò che Berlusconi ha capito prima degli altri, in Italia, è che il benessere raggiunto e la caduta del comunismo avrebbero progressivamente allontanato gli italiani dalla politica militante. La politica, quindi, per un popolo di lavoratori immersi nel benessere e, fra scarpe di marca e iPod, senza più tempo per interessarsi davvero alla politica, sarebbe diventata un prodotto da vendere. Berlusconi ha potuto avvantaggiarsene, grazie alla sua capacità di vendersi e grazie anche alle sue televisioni.
Gli altri gli sono andati dietro, senza mai raggiungerlo davvero.
Per lo stesso popolo che non ha più il tempo o la voglia di seguire un comizio-fiume degli anni '70 e che ormai ha completamente abbandonato l'idea della politica attiva, delegandola il più possibile al capo carismatico più simpatico, lo spettacolo di un comico corrosivo è il modo più semplice per sfogare una frustrazione generica, nei momenti di magra. Quel comico permette di scaricarsi per qualche momento e riprendere a comprare scarpe di marca, iPod e politica a buon mercato.
Il comico lo sa e sa come compiacere il pubblico.
Così succede che fra un comico e un buon politico, oggi, è più facile che vinca il comico, quando il pubblico è fatto da gente comune e comunemente insoddisfatta.
E' persino difficile che oggi nascano dei Berlinguer o dei De Gasperi, proprio a causa di tutti i narcotizzati che seguono i comici invece di fare loro stessi politica.