Originally Posted by
jamino
Personalmente, come ho detto diverse volte quando si è dibbattuto su questi temi, sono assolutamente contrario alla considerazionefatto da molti (ad esempio in questo 3d da Abby e Mirera) che li definisce "teppisti" o "delinquenti" e non tifosi.
Questi signori sono ovviamente teppisti o delinquenti, ma nella fattispecie sono tifosi.
La violenza che ruota attorno al calcio se da una parte è determinati da fattori esterni al calcio (delinquenza, devianza sociale, povertà, assenza di cultura) come tutte le forme di violenza, dall'altra è peculiare del mondo del calcio stesso e si "nutre" di fenomeni peculiari del calcio stesso.
Detto in altri termini mi pare abbastanza autoassolutrio da parte del mondo del calcio dire "ma questi non sono tifosi, il problema non è del calcio".
Il problema è del calcio nel momento in cui:
1) per fidalizzare la gente a un prodotto (il calcio venduto in TV, gli abbonamenti) per giodere dei benefici economici si tende a esasperare tutto puntando ad una forte identificazione del tifoso con la squadra del cuore, giungendo alle estema conseguenza che in alcuni casi le persone costruiscono la propria identità sulla apparteneza calcistica (detto in altri termini io sono in quanto tifoso della squadra A in quanto opposto a tutti gli altri tifosi) Si tratta di quella che viene rivendicata dalle frange estreme come mentalità ultras
2) Le società sono spesso colluse con queste frange estreme di tifo utilizzate per fare pressione via via su diversi soggetti (la lega, i giocatori, l'allenatore, i dirigenti etc., faccio un caso per tutti la rateizzazione del debito otenuta da Lotito anche grazie alle pressioni della piazza con manifestazioni e scontri davanti all'agenzia delle entrate).
3) il mondo dei media che dovendo rimepire pagine di giornali e ore di trasmissione per 7 giorni rispetto a quanto accade in 90 minuti punta sulla costante elevazione dei toni.
Tutto questo non vuole deresponsabilizzare chi poi, come i tifosi del Napoli domenica, in prima persona compie atti ingiustificabili, ma va considerato si si vuole affrontare il fenomeno alla radice.
Detto in altri termini se ci si limita a diffidare o anche sbattere in carcere i responsabili, si risolve un pezzo del problema.
Ciò che occorre fare, oltre a questo, è intervenire in profondità sulla cultura sportiva che circonda il mondo del calcio.
In altri sport tutto questo non succede, perché c'è una cultura sportiva e un attenzione dei media diversa. Nella pallavolo, ad esempio in palazzetti minuscoli le tifodserie stanno a contatto praticamente senza presenza di forze dell'ordine e senza che accadano epsiodi anche lontanamente paragonabili a quanto accade nel calcio.
In sotanza quindi, poiché questi signori SONO tifosi di calcio oltre a colpire i singoli responsabili bisogna "rieducare" il mondo del calcio in modo tale, come si diceva un tempo, che a questi pesci manchi l'acqua in cui nuotare.