http://www.repubblica.it/economia/20...9/?ref=HRER1-1
Quando producevano aborti come la Duna/Arna/Stilo facevano comodi i soldi dei contribuenti....
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Quando producevano aborti come la Duna/Arna/Stilo facevano comodi i soldi dei contribuenti....
io lo ho visto a che tempo che fa e sinceramente il suo discorso non faceva una piega. Anche per quanto riguarda la "statalità" della fiat.
Il discorso è che possiamo fare tutti i discorsi di principio che vogliamo ma se non siamo competitivi le fabbriche chiudono (o servono soldi statali per tenerle aperte).
Si ma fà questo discorso quando ha un prodotto che piace, il rilancio fiat (grazie a Marchionne nulla da dire) è avvenuto con l'uscita della Grande Punto prima ha fatto certe automobili che se le prendevano solo la Polizia Municipale da quanto facevano cagare, quindi in quel frangente il fatto che la FIAT è rimasta in piedi grazie ai soldi dei contribuenti tutto ok allora.
E secondo me è mirata anche a far rimettere gli incentivi campo auto, casualmente subito dopo l'annuncio per quelli moto e elettrodomestici.
ha anche detto che in italia il mercato automobilistico è dominato da auto straniere, quindi incentivi statali favoriscono il mercato automobilistico non solo la fiat, senza contare che sono soldi che vanno al consumatore non all'azienda.
Il discorso è che quando la fiat faceva cagare ed era in perdita non ci andava bene, mo che fiat è diventata una azienda seria non ci va bene, allora decidiamoci. Se vogliamo una fiat azienda seria, cioè autonoma, bisogna lavorare sulla competitività, in caso contrario dobbiamo compensare con i soldi dei contribuenti. In tutto questo è intollerabile che minoranze sindacali blocchino interi stabilimenti, tutti devono essere ascoltati ma bisogna procedere in maniera democratica.
il personale incide il 3.5% sul costo del prodotto finito. Punto.
Secondo me invece di pieghe il discorso ne faceva parecchie.
La più importante è che senza gli aiuti di stato di ieri e le vendite in italia sostenute dagli incentivi di ieri e di oggi (di cui non ha beneficiato solo Fiat ma che sono stati disegnati per sostenere quest'ultima) Marchionne non avrebbe un'azienda da dirigere. D'accordo che non è un debito da considerare in eterno, ma credo debba avere il suo peso.
Inoltre nel dare i numeri degli utili Marchionne si comporta da uomo di marketing, ovvero li legge in funzione della tesi che vuole sostenere: in Italia il sindacato deve accettare le mie condizioni perchè la produzione in Italia è un ramo improduttivo che a tagliarlo avrei solo vantaggi.
Ma le cose stanno davvero così?
http://www.ilsole24ore.com/art/econo...?uuid=AYLScudC
Come minimo le attività in Italia, secondo gli analisti del settore (va stimato perchè Fiat guarda caso non pubblica, a differenza di altri, es WW, questi dati), aggiungendo alla produzione la vendita, sono se non in utile almeno in pareggio.
Marchionne inoltre dimentica, subdolamente, nel fare i conti, che il grosso delle spese di tutta la Fiat mondiale di ingegnerizzazione, ricerca, amministrative, ecc., è sostenuto nel nostro paese; tali spese dovrebbero essere ripartite sui veicoli venduti in tutto il mondo, e non solo in Italia, se si voule fare un conto corretto di redditività.
E facendo questo tipo di conti ho l'impressione che i numeri cambierebbero sensibilmente... ma ovviamente Fazio che più che un giornalista è uno stuoino per pulirsi i piedi si è guardato ben bene dall'approfondire con domande ed ha lasciato Marchionne a fare un comizio per convincere gli italiani che è cosa buona e giusta delegare al contratto nazionale, visto che a tenere in piedi l'azienda in Italia ci smena e quindi dobbiamo ancora essergli grati e metterci a 90°.
Se davvero così fosse, e l'articolo del sole24ore dimostrerebbe il contrario, potete stare sicuri che avrebbero chiuso in Italia già da diverso tempo, visto che "business is business".
Si tratta solo di propaganda fatta con numeri letti in maniera manipolatoria per far digerire all'opinione pubblica le questioni Pomigliano-Termini Imerese e per avere carta bianca su altre misure simili.
hador discorso perfettamente logico e condivisibile... ma parli per posizioni di principio
la realtà è proprio un'altra cosa
il debito morale che grava sulla fiat per ragioni che riguardano i 90 anni di aiuti statali non ha rilevanza attuale in termini economici
ma abbandonando questa politica assistenziale in fiat si renderanno conto prima o poi che in italia senza lo stato non si mangia.
e che chiudendo tutta l'area produttiva italiana l'80% di quegli acquirenti, che ancora inspiegabilmente scelgono fiat, rinsaviranno e si accorgeranno che sono 30 anni che si parla di rinnovamento e ritorno ai fasti, ma fiat fa sempre più veramente e inesorabilmente cacare.
magari si renderanno conto che venendo meno il profitto che traggono dal mercato italiano i ricavi totali della divisione produttiva europea andranno praticamente a zero, perchè la fiat senza il mercato italia non conta un cazzo. in europa non conta un cazzo, meno di zero.
andassero a fatturare in brasile e negli altri paesi del terzo mondo
voglio vedere poi in italia quanto venderanno la palio braziliana
http://www.blogiseverything.com/file...io_2008_01.jpg
A parte che il rilancio è partito con la nuova panda, il discorso di marchionne ha senso e pure tanto.
Tempo fa, quando si parlava di termini imerese, avevo postato i dati di produzione in brasile e polonia rispetto a quelli di tutta italia a fronte del numero di indipendenti. Cose IMBARAZZANTI.
ma infatti io non ragionerei per proclami, mi pare demenziale ridurre il discorso ad un "marchionne vuole abolire i diritti dei lavoratori" vs "in italia le fabbriche fanno schifo al cazzo".
Io dico che se l'azienda vuole fare dei cambiamenti su pause ed assenze (con compenso di stipendio) al fine di aumentare la produttività e la stragrande maggioranza dei lavoratori è d'accordo mi sembra non democratico che minoranze sindacali blocchino tutto ogni settimana, al di la del colore di tali sigle. Mi pare demenziale continuare a tirare in ballo discorsi astratti su chissà quale discorso di principio sinceramente. E questo vale a prescindere dai dati e dalle classifiche pubblicizzati da marchionne. Non mi pare che ora come ora il problema del lavoro in italia sia la fiat, piuttosto mi paiono tutti gli altri.
ah, a me non sta simpatica la fiat e tantomeno gli industiali, però non sopporto le guerre tipiche di sinistra "operaia" fatte per qualsiasi cosa. Un'altra cosa ha detto marchionne che condivido, è vero che la fiat ha un debito "morale" con l'italia, ma vale anche il contrario. Di fatto è una realtà industriale enorme che da lavoro ad un sacco di gente, lo stato ha contribuito a creare questa realtà non per interesse della fiat ma per i cittadini.
cmq non riduciamo il discorso ah polonia vs italia vs cina che è demenziale.
fabbrica polonia automobili varsavia mi sta benissimo.
Polskie fabryki samochodów Warszawa
PFSW
chi non vorrebbe una pfsw panda
Vediamo se vendite alla mano alla Fiat auto, considerando le auto Fiat (non sommate alle Chrysler), conviene, facendo un conto a spanne, "inimicarsi" il mercato italiano...
Italia 468.364
Francia 67.792
Germania 69.507
Spagna 24.022
UK 49.964
EUROPE 135.244
BRAZIL 441.101
RUSSIA 15.047
INDIA 18.582
ARGENTINA 52.773
JAPAN 5.602
E' evidente che Marchionne ciurla nel manico... non può certo permettersi di mollare l'Italia (dove le vendite non dipendono certo solo dal prodotto) dove, di fronte ad un abbandono per andare all'estero il precario castello di carte del mercato consolidato crollerebbe a tempo zero.
Ma sicuro spendono meno, è fuori discussione. Ma non è che li fan lavorare 150 ore a settimana.
E cmq a fronte di quanto spendi per il singolo operaio, il dato sulla produzione è già abbastanza (anche a parità di costo).
Btw son d'accordo con praticamente tutto quello che hai detto.
L'ho sentito ieri da Fazio non mi è dispiaciuto, di base secondo me i sindacati vivono fuori dal tempo proteggendo anche dei fannulloni cronici.
Non è proprio così eh, fiat vende un paio di milioni di macchine all'anno. Chiaro che il mercato principale è quello italiano, ma è lo stesso anche per le francesi e per le tedesche. Il mercato casalingo è tradizionalmente quello trainante. Anzi, in francia le percentuali di auto francesi in relazione al totale sono MOLTO più alte.
Senza contare che non è vero come diceva qualcuno prima, forse tu, che i costi in italia devono comprendere anche R&D. O meglio è vero ma in parte.. Fiat PowerTrain ha filiali in tutto il mondo, ad esempio hanno da poco aperto uno stabilimento enorme in brasile
axet si parla di:
Marchionne: «Senza l'Italia la Fiat andrebbe meglio»
si ma stai vedendo solo gli ultimi anni, ma quando sfornava chiaviche come la DUNA, ARNA, TEMPRA, DEDRA etc.etc. che non si comprava nessuno causa facevano schifo sia tecnicamente che esteticamente, chi ha pagato perchè la fiat non andasse a rotoli, fatti questa domanda e datti una risposta. Chi paga la cassa integrazione quando fai 2 Miliardi di Euro di attivo....
Si ma la parte Ricerca e Sviluppo, Amministrazione, Test, Cazzi e mazzi sono tutti in Italia.
Cosa c'azzecca, anche in Cina il costo del lavoro è irrisorio ma hai visto come producono e con che standard qualitativi.......
Non dico che FIAT non sta facendo bene o altro, ma che le dichiarazioni di MArchionne hanno la memoria corta, dovrebbe ringraziare ITALIA per aver sostenuto l'azienda anche quando produceva Aborti.
Quotato dall'articolo sopra descritto.
Le stime degli analisti vengono fatte valutando i prezzi di vendita (la cosa più facile), stimando i costi diretti della produzione nei vari stabilimenti e aggiungendo la quota dei costi fissi di ogni prodotto (lo sviluppo e l'ingegnerizzazione), la ricerca, le spese di vendita e così via. Il grosso delle spese generali, amministrative, della ricerca, è sostenuto nel nostro paese - ma tali spese devono essere ripartite sui veicoli venduti in tutto il mondo.
ti faccio un altro esempio PIRELLI
Secondo te dove progettano disegnano e testano le gomme per mercati come la CINA che ha un fabbisogno di auto (e parlo solo di gente ricca) da 250Milioni.... i Sistemi Informativi dove sono......Amministrazione....Marketing....Dirigenz a....Personale....etc.etc.
Ma infatti ha ragione. Se spostasse la produzione fuori dall'italia andrebbe sicuramente meglio. Certo non si riferiva alle vendite, sarebbe insensato.
Come dicevo sopra, non è vero. Certo la maggiorparte è sicuramente in italia, ma ci sono stati investimenti non trascurabili anche all'estero sul fronte R&D
Non sono sfruttati a detta degli articoli che avevo letto a riguardo eh. Lavorano 8 ore al giorno e prendono tipo 600 euro al mese (in italia un operaio quanto prende? Fai anche il rapporto con il costo della vita tra polonia e italia). E i livelli qualitativi sono ALTI, le 500 vengono prodotte a tychy tanto per dire.Quote:
Cosa c'azzecca, anche in Cina il costo del lavoro è irrisorio ma hai visto come producono e con che standard qualitativi.......
Ma son d'accordissimo. Ciò non toglie però che la constatazione di marchionne è, semplicemente, vera.Quote:
Non dico che FIAT non sta facendo bene o altro, ma che le dichiarazioni di MArchionne hanno la memoria corta, dovrebbe ringraziare ITALIA per aver sostenuto l'azienda anche quando produceva Aborti.
marchionne ha ragione, però si devon fare conti alla mano quanto realmente incide un operaio sul prodotto finito
poi è ovvio, anche risparmiando solo 2€ a macchina ma contando le macchine prodotte è chiaro che salta fuori una cifra elevata.
E' il mondo industriale di oggi il problema, la mentalità ed i bilanci.
Tanto tutto arriva al termine prima o poi. Taglia, taglia ma alla fine non puoi tagliare per sempre.
Aggiungo solo questo: fatti i conti tra le spese ed i guadagni, e sono conti non facili da fare visto che fan fatica a farli anche gli esperti del settore (vedi articolo sole24h), e mi fa sorridere di conseguenza la sicumera con cui qualcuno nei post sopra sputa sentenze a titolo di dogmi a proposito di questo aspetto, andare via dall’Italia migliorerebbe la situazione di Fiat? Forse, e sottolineo forse, si.
Eppure ad aprile lo stesso Marchionne ha presentato il suo maxi-piano di investimenti denominato “Fabbrica Italia”, 20 miliardi di investimenti in cinque anni. Perché programmare uno sforzo di quel tipo su un Paese che non rende e che non renderà? Investire 20 miliardi sapendo che il successo della propria politica industriale del prossimo quadriennio dipende dal fatto che i lavoratori in italia accettino di ridurre di dieci minuti la pausa pranzo o che facciano meno malattie?
L’ultimatum che il manager ha di fatto implicitamente ripetuto o cercato di motivare da Fazio – o i sindacati accettano tutte le richieste entro fine anno, o Fabbrica Italia salta – lascia pensare che il grande piano strategico non sia poi così strategico, se l’azienda può permettersi di cancellarlo da un giorno all’altro se non ottiene ciò che vuole in termini di contratti ed accordi coi sindacati. E che questa cancellazione non solo stia per succedere, visto che è chiaro che la Fiom non ha nessuna intenzione di mollare, ma che fosse già ampiamente messa in conto.
E che quindi sia tutta una strategia di attacco ai diritti sanciti dai contratti nazionali per suscitare le reazioni scomposte dei sindacati e addossare a questi ultimi ed ai lavoratori le responsabilità di un cambiamento di piani, quando invece chi ha preso questo tipo di decisione è l'amministrazione fiat ed ora cerca un modo elegante per giustificarla salvando la faccia in Italia per non compromettere un mercato importante.
Piano che, visto come si sta muovendo la Fiom, mi pare stia riuscendo.
Facile fare il ganzo col cazzo duro in un mercato dove se vai in paesi "disgraziati" un operaio lo paghi 1/10 di quello italiano, con nessun diritto e nessun problema a lavorare come uno schiavo se l'azienda chiede. Perchè l'alternativa a questo è il nulla, quindi grazie al cazzo che in Italia loro non fanno margine, ma per decenni grazie al mantenimento dell'occupazione lo stato, ossia pure io pirla dei pirla, ho cacato il lesso alla fabbrica degli Agnelli.
Detto questo, fino a quando l'Europa non muoverà il culo per rendere anche un CCNL a livello comunitario, ci saranno sempre aziende che delocalizzeranno e andranno a fare i ganzi a cazzo duro nelle trasmissioni dicendo più o meno velatamente "baciatemi il culo che non chiudo domani e vo in katanga a far macchine, pagando i pezzenti che vivono li 100€ e facendoli contenti".
In sto modo sono buono pure io a fare l'imprenditore, specialmente se per 60 anni ho preso soldi dallo stato che tanto bistratto.
In diversi gliele hanno cantate mica male... alcuni più condivisibili, altri meno, ma mi paiono tutti ragionamenti con una loro logica non campata affatto per aria.
Fini: ''Ha detto una cosa - ha aggiunto - che sarebbe normale se detta da uno che non e' un top manager italiano, ma e' un po' paradossale che lo dica l'amministratore delegato della Fiat perche' se e' ancora un grande colosso e' stato perche' c'e' stato il contribuente italiano a garantirlo''
Epifani: ''La verita' e' che Marchionne vorrebbe andarsene dall'Italia''. ''Non a caso - aggiunge Epifani - sostiene di non avere piu' debiti con il nostro Paese. E' come se si sentisse obbligato a stare qui da noi, mentre il gruppo e' sempre piu' americano, forte in Brasile e negli Stati Uniti''. Per il leader della Cgil e' impensabile che possano provenire utili dagli stabilimenti italiani se ''sono praticamente fermi''. ''Si fa cassa integrazione dappertutto - spiega -. E si ricorre alla cassa integrazione perche' il mercato europeo non va bene in particolare per i marchi Fiat. Sulle fasce medio alte, quelle che fanno guadagnare, la Fiat e' praticamente assente, e su quelle medio piccole la concorrenza e' agguerritissima. Non ci sono i modelli: questa e' la realta''
Vendola: ''Marchionne dovrebbe fare l'autocritica della Fiat, che non ha prodotto niente di innovativo. Si puo' immaginare che la cosa piu' innovativa sia la Punto? Ho tutta la dispobinilita' a confrontarmi con il 'guru del turbo-capitalismo' dei tempi nostri, ma ci vuole un po' di rispetto, alcune frasi sono inascoltabili, sono quasi inquinamento acustico''. ''Il nostro Paese ha consentito alla Fiat di essere azienda di stato. E oggi non e' possibile - ha aggiunto Vendola - poter immaginare di trattare l'Italia come una palla al piede. Onestamente mi pare un po' poco patriottico''
Calderoli: ''Marchionne ha la memoria corta sugli aiuti di Stato''. ''Si potrebbe dire - aggiunge - che gli italiani, e in particolare la Padania, senza la Fiat in questi anni sarebbero stati meglio''. ''Un conto e' aver restituito un prestito - prosegue Calderoli -. La verita' e' che in questi anni gli italiani la Fiat se la sono comprata gia' due volte''
Bonanni: ''Lancio la seguente sfida all'amministratore delegato del Lingotto: arriviamo al pieno utilizzo degli impianti in cambio non solo del salario di produttivita', ma anche della ripartizione degli utili e si arrivi ad un livello alto di partecipazione delle decisioni aziendali''
http://www.ansa.it/web/notizie/rubri...728896267.html
l'unico motivo per non delocalizzare è la morale, fin qua siamo tutti d'accordo, ormai con i trasporti che costano un cazzo produrre in paesi poveri è conveniente, figuriamoci in polonia dove hai costo basso ma sei nella UE e per giunta il governo ti da finanziamenti se porti produzione da loro.
la cosa Giusta è cercare di rimanere competitivi non delocalizzando, non si può pretendere di chiudere gli occhi e far finta di non sapere che se produci in polonia spendi il 50% senza svantaggi, avete voluto il capitalismo mo sono cazzacci vostri.
Il debito morale fiat secondo me gli impone di rimanere in italia, MA non gli impone di rimanere in italia con lo standard qualitativo italiano. Mi pare sacrosanto che fiat cerchi un modo per non far pesare eccessivamente il rimanere in italia, cosa che fa ovviamente solo per immagine e debito, non certo per convenienza.
Qualcuno ha un link per i dati relativi alla produzione della Fiat nei vari paesi?
si ma si ritorna al discorso di prima.
Se consideri la fiat quale azienda degli italiani non ti lamenti poi se per esserlo devi finanziarla con soldi pubblici, nel momento in cui invece la fiat prova ad essere competitiva frigni dicendo che non è italianah. Che poi sta fregnaccia dell'italianità è veramente demagogica.
Mi sarebbero piaciuti commenti sul piano fabbrica italia, sulla realtà della delocalizzazione, sulla dipendenza fiat stato e stato dalla fiat eccetera, invece che il solito ammasso di commenti e proclami di aria fritta sul italia si italia no terra dei cachi. Ma mo ci stiamo lamentando della fiat, dei politici lamentiamocene in separata sede va.
Vediamo se da domani NESSUN italiano compra la FIAT ma si compra non so una Ford che con 13k ti prendi una signora macchinina, o una macchina francese che con 10k ti prendi. o una skoda, o una seat, o una dacia...che ormai gli italiani prima pensano al portafoglio e poi all'estetica.
Vediamo se il debito di riconoscenza che la FIAT ha con gli italiani pesa o meno...se magari a noi poveri coglioni ci sfruzzicano le palle e si decide di non dare più un cazzo di soldo a Lancia, Fiat e Alfa. Voglio vedere a chi vende le macchinine, sono convinto che un buon 50% del mercato FIAT sia nostrano.
Iniziamo a fargli mancare quel 50% tanto gli stabilimenti li chiude comunque, la cassa integrazione la fa uguale e quindi CHE CAZZO DI RICONOSCENZA GLI DOBBIAMO?
Facile prendere vagonate di soldi statali per decenni e poi uscirsene che negli ultimi 2 anni ne hanno beneficiato i cittadini e non la Fiat ( chiaro la macchina la comperavano comunque no?) e che solo 3 su 10 di questi han comperato Fiat... E fattela una domanda perche' gli altri 7 non t'han cagato di striscio... Ma in realtà machionne fa un discorso da industriale quale e', mica sta scritto che deve far beneficenza, l'incompetenza e' stata della classe politica tutta che legislatura dopo legislatura gli han riempiti di soldi senza pretendere in cambio un vincolo di qual si voglia genere per far si che quei soldi restino un investimento per l'italia imponendo deteinati paletti per evitare una delocalizzazione piu' che prevedibile negli anni a venire...
infatti è quello che sto dicendo anche io. Ed è per questo che rido di fronte ad una classe politica che parla di italianità e non di numeri e soldi.
Basterebbe una cosa, la FIAT delocalizza? Ok nessun problema, per ogni FIAT importata in Italia ci sono il 500% di tasse da pagarci e l'IVA delle macchine FIAT in Italia sarebbe parificata a quelle Giapponesi (non so se ancora esiste sta gabella).
Voglio vedere come fai concorrenza alla Renault o Pegueot in Francia, nazionalisti come sono. Voglio vedere come fai concorrenza a Opel in Germania, sai le risate.
Vedrai come abbassano la cresca, che le vendesse in Brasile le FIAT, gli cacano in faccia!!!
morale del discorso la fiat deve investire nell'Italia senza garanzie di successo ne possibilità di modificare alcun accordo sindacale (di una estrema minoranza dei suoi dipendenti) perché è italiana. E senza metter mano a soldi statali. Mentre i nostri politici gli rinfacciano di essere italo-canadese, e di doversi redimere per questo.
Mi pare un bel quadro.
A me una situazione normale parrebbe quella in cui marchionne assieme a governo e sindacati trovano un accordo per tenere e potenziare la fiat in italia, guadagnandoci tutti, non quella in cui marchionne dice com'è la situazione, il governo lo sgrida perchè guarda l'hokey invece che il calcio e i sindacati gli buttano le chiavi inglese nei macchinari.
Boh io sarei per il liberismo , Marchionne da industriale dice che gli conviene delocalizzare, che lo faccia, il discorso però è che se crei disoccupazione e non produci ricchezza , non solo per te ma anche per il tuo vicino , ala lunga rischi di restare senza clienti in grado di acquistare il tuo prodotto.
La fabbrica polacca produce da sola 5 volte più di tutti gli stabilimenti italiani (adesso, magari 10 anni fa era la merda ma adesso è così) , costano meno.... cosa vogliamo fare ?
Secondo me Marchionne sta provando a fare un po di pressing nella speranza che gli tirino fuori un contributino di qualche tipo , magari per ammodernare gli stabilimenti o qualcosa di simile. Il peso politico economico della FIAT in Italia è enorme non ci sarà mai qualcuno che decida in senso contrario alla FIAT il massimo che possono fare è astenersi dalle discussioni (come han fatto finora) e sperar (col culo stretto) che tutto si risolva.