ma anche solo coi soldi fatti fino adesso, se non li ha dati a qualche lestofante come Conte
Printable View
spesso dimenticate la componente psicologica.
uno che ha sempre e solo rincorso un pallone, se non è forte psicologicamente, potrebbe crollare se il ritiro non è voluto da lui stesso.
Si va beh diciamo che ci sono situazioni peggiori è.....alla fine te ne fai una ragione.
Ci sono decine di giocatori che son tornati a giocare dopo aver avuto problemi al cuore
Altri si son ritirati, dipende
Non è detto che se non gioca più a calcio non possa fare un infarto mentre gioca a bocce in spiaggia
Vero, però devi considerare che avere un infarto ed essere preso per i capelli da un defibrillatore te le sposta un po' le prospettive eh. Soprattutto se hai figli, imho.
Premesso che nelle situazioni bisogna trovarsi, però io credo che smetterei subito con l'attività agonistica ad alti livelli.
"Decine di giocatori che sono tornati a giocare dopo aver avuto problemi al cuore"
Slurpix posa il fiasco, questo non ha avuto problemi al cuore. Questo ha avuto un arresto cardiaco e lo hanno ripreso per i capelli. Trovane una decina che dopo un evento del genere hanno continuato a giocare a livello agonistico che ti offro una cena.
.Quote:
l caso di Eriksen ha scosso il mondo del calcio, per fortuna è fuori pericolo. Gli altri casi di malore in campo, a lieto fine
Fabrice Muamba, Lionello Manfredonia, Giancarlo Antognoni, David Ginola: quelli che ce l’hanno fatta. I sopravvissuti a un malore o a un terribile scontro di gioco, scrive La Gazzetta dello Sport. Casi diversi da quello di Davide Astori, scomparso tragicamente durante il sonno a Udine il 4 marzo 2018. Muamba e Manfredonia smisero di giocare, ma sono vivi. Fabrice Muamba è forse il caso più clamoroso. Il centrocampista del Bolton ebbe un arresto cardiaco il 17 marzo 2012, in una gara giocata nello stadio del Tottenham.
MUAMBA. Muamba aveva all’epoca 23 anni. Quel sabato 17 marzo, ebbe un infarto sul campo alla fine del primo tempo. Fu soccorso dagli staff sanitari delle due squadre, ma fu decisivo l’intervento di un medico, tifoso del Tottenham, presente allo stadio: Andrew Deaner. Muamba trascorse 78 minuti in uno stato di morte apparente. Dopo una ripetuta serie di scariche del defibrillatore, sul prato e in ambulanza, il cuore tornò a battere e fu trasportato all’ospedale, ricoverato in terapia intensiva. Il timore che il malore potesse aver lasciato danni permanenti svanì due giorni dopo, quando Muamba ricominciò a muovere le gambe e riconobbe la famiglia, rispondendo alle domande. Il recupero fu prodigioso. Un intervento chirurgico gli installò un defibrillatore cardiaco impiantabile e fu dimesso dall’ospedale il 16 aprile. Il 15 agosto 2012 il centrocampista del Bolton annunciò l’addio al calcio.
MANFREDONIA. Lionello Manfredonia si accasciò sul campo al 5’ di Bologna-Roma il 30 dicembre 1989. Uno dei primi a soccorrerlo fu l’ex compagno di squadra dei tempi della Lazio, Bruno Giordano. L’intervento del massaggiatore della Roma, Giorgio Rossi, fu decisivo: evitò il peggio aprendo la bocca con l’aiuto delle forbici per evitare che la lingua rivoltata potesse soffocarlo. Il massaggio cardiaco del dottor Alicicco, la defibrillazione praticata in ambulanza dal medico Naccarella e il trasporto tempestivo all’ospedale Maggiore, in appena 7 minuti, furono gli altri elementi determinanti. Dopo 48 ore, Manfredonia si risvegliò dal coma. Manfredonia voleva tornare in campo, ma l’Istituto di Scienza dello Sport non gli diede l’idoneità e nella primavera del 1990 la carriera di Lionello, all’epoca trentatreenne, si concluse.
UNICO DIECI. Giancarlo Antognoni rischiò la vita in uno scontro di gioco con il portiere avversario Silvano Martina, il 22 novembre 1981, nella partita Fiorentina-Genoa. Il fuoriclasse di Masciano fu colpito da una ginocchiata, riportando una frattura al volto e una temporanea interruzione del battito cardiaco. Il medico del Genoa, Pierluigi Gatto e il massaggiatore viola, Ennio Raveggi, praticarono a Antognoni la respirazione bocca a bocca, riattivando il battito cardiaco. Un intervento chirurgico perfettamente riuscito permise al campione della Fiorentina di riprendersi e tornare a giocare.
GINOLA E DZICZEK. Tra i sopravvissuti c’è anche David Ginola, ex calciatore francese di Psg, Newcastle e Aston Villa, oggi 54 anni. Nel maggio 2016, fu colpito da arresto cardiaco in una gara di beneficenza di vecchie glorie. Il cuore si fermò per otto minuti. Si salvò grazie all’intervento di un amico che compresa la gravità della situazione, praticò la respirazione bocca a bocca e riattivò il battito cardiaco. Tra gli spaventi più recenti, l’episodio avvenuto a Ascoli il 20 febbraio scorso, quando il polacco della Salernitana, Patryk Dziczek, ebbe un malore sul campo. Dopo i soccorsi, il giocatore si riprese. Dziczek aveva già vissuto un episodio simile il 21 settembre 2020, in allenamento. Oggi è ancora sotto osservazione e non ha l’abilitazione per tornare in campo.
mi ricordavo la storia di Antognoni e Manfredonia
Eriksen non ha avuto problemi, è morto per alcuni secondi, se gli fosse successo mentre falciava il prato di casa, lo avrebbero trovato freddo e pronto per il cappotto di legno, è capitato veramente un miracolo perché le coincidenze che si sono allineate hanno dell'incredibile che tra l'altro hanno persino evitato danni cerebrali dovuti alla mancanza di ossigeno.
Cassano?
Ronaldo?
non sono andati in arresto cardiaco, è una cosa ben diversa, questo è stato spento per qualche secondo , normalmente vai al signore
Minchia pensa a quel poero padre di famiglia che prende 1300€ al mese che mette la mano dentro un ingranaggio in catena di montaggio e di punto in bianco gli dicono "sei un invalido ti spetta la pensione d'invalidità e non lavorerai mai più"... So drammi... il calciatore multimilionario ultratrentenne a fine carriera gli prende uno sciopone, pur dispiacendomi per lui... sono contento non sia schiattato ma poi finisce li il mio dispiacere. Gli diranno di ritirarsi? Esticazzi
anche Dave Gahan è stato morto qualche minuto, poi ha continuato ad avere successo :-)