Regno di Arborea, Era Quinta, Epoca Ottava. Anno 823.
Settimo Giorno di Matter Turam.

L’uomo… incredibile macchina… terribile arma… stupida bestia.

Non ho mai capito l’uomo. Alcuni dei suoi misteri rimangono oscuri per me, anche dopo tante ere. Io che conosco il Destino e la Regola, che ho viaggiato per i mondi, visto nascere e tramontare le Ere della Leggenda.
Io che fra tutti i Signori domino il potere in ogni sua forma e che più di tutti fra loro ne conosco i limiti, che conosco le trame del Destino, le vie della Ruota e le lotte dei Signori.

Eppure… anche io sperimento l’angoscia… In serate come questa quando fuori dalla mia torre d’avorio il fulmine spazza il Dente del Drago rispondendo al richiamo della mia anima inquieta. In queste notti io mi ritrovo a fissare attonito il vuoto ed assaggiare la paura.
Si la paura… un sentimento che non avevo più conosciuto da quando al passo di Erlik divenni ciò che oggi sono.
La paura e il totale senso di annichilimento, e la frustrazione… e l’angoscia.

Se mai qualcuno leggerà questa memoria è giusto che sappia, almeno lui. E se non impazzirà per quello che ha scoperto, se non si getterà all’istante da questa torre urlando… Allora forse, lui… forse qualcuno alla fine delle Ere… capirà… quello che neanche io…. Sar Zan Lodriel… Signore del Fulmine, riesco ancora oggi ad accettare completamente.

Sappi Uomo che quello che stai per leggere è qualcosa di cosi segreto e tremendo che solo i sette Signori di Airbor ne sono a conoscenza. E che solo io, oggi per la prima volta, oso mettere per iscritto. Il solo scrivere queste nozioni mette a repentaglio la trama stessa del creato. E se quanto è scritto su questa pergamena venisse un giorno diffuso, ma soprattutto creduto, il mondo come tu lo conosci cesserebbe di esistere.

Sette, sono i domini dell’universo e su ognuno di essi regna sovrano un Signore. Nell’universo tutto si crea, si muta e si distrugge per il volere del Destino e noi Signori siamo i suoi servi. E per ogni Signore una Signoria, nella quale primeggiare, con la quale forgiare il destino degli uomini e la rovina degli imperi, secondo quanto le nostre strategie richiedono e le nostre forze consentono.
La nostra esistenza, per quanto circondata dalla leggenda, è reale ed eterna. Ognuno di noi si perpetua in modo diverso ma nessuna Signoria rimane vacante a lungo… senza un Signore a dirigerla.
Ognuno di noi è imbattibile nel suo campo. Mente, Anima, Passione, Arte, Autorità, Perseveranza e Coesione. Queste sono le Signorie. E fra le prime due, le più antiche e forti, la prima è mia di diritto.
Non vi è cosa di cui io non conosca i più remoti segreti, i significati più profondi. Non c’e’ creatura nell’universo che mi superi in intelletto e capacità di raziocinio. Mio è il dominio sulla forza creativa dell’universo il Silfaril, energia primaria della magia Runica. Mio è il potere… mia la conoscenza.
Forse non ho l’Anima o la Passione o l’Arte o l’Autorità o la Perseveranza…. Di certo non ho la Coesione… e la solitudine e la mia unica compagna.
Io posso tutto… ma niente, niente avviene al di fuori della Regola.

La Regola. Un sistema di leggi fisiche così ampio e complesso che io riesco solo intravederne il delicato equilibrio, solo a intuirne la perfezione. La Regola è la salvezza del nostro universo… Tutti le obbediamo… perfino i Signori… perfino il Destino stesso non può piegare la Regola. La Regola non ha una natura, la regola “esiste da sempre”. Per quanto contorta o sbagliata ti possa sembrare un epoca o addirittura un Era… essa obbedisce sempre a suo modo alla Regola. Dove è la luce è anche l’ombra…. Dove e’ il male è il bene… Questa è la regola primordiale… il resto viene da se… E se ti sembra che sia diverso… è solo perché la tua vita è troppo breve per abbracciare l’ampiezza del mutare del Destino… e vedere, sempre, la Regola tornare a prevalere.
E in questa Ruota che gira, il Destino ci fa danzare tutti quanti. Intesse per noi trame sempre più complesse e sbatte le vite di voi umani come dadi su un tavolo da gioco. Il Destino non e’ ne buono ne cattivo. Il suo unico scopo è far girare la Ruota, mantenere il movimento che genera l’Alternanza.
Il Destino non comanda i Signori, piuttosto li aiuta. Siamo noi Signori che vi manovriamo da sempre come pedine per i nostri giochi, per dare nuova linfa alle nostre battaglie… per le nostre Signorie. O almeno questo… era quello che avevo sempre creduto.

Ora inginocchiati Uomo… e piangi… e disperati… e strappati la carne dalle ossa. Ma tutto questo non cambierà lo stato delle cose. Voi siete pedine… gli Dei sono pedine… perfino NOI…. I Signori di Airbor siamo solo delle stramaledette pedine !

A se vedeste… quanto poco contate… Vedeste quanto patetico è il vostro attaccamento alla vita e la vostra indignazione per chi come noi non prova alcuna pietà nello sterminare milioni di vite.

E se sapeste… quanto è inutile contare milioni di volte più di quanto voi contate… cosi come IO conto!
Il mio potere è maggiore di quello dei vostri stupidi Dei… pari quasi a quello del Destino stesso. Ma… non è niente… non serve a niente…
Non è servito a impedire che Lei morisse ne a salvare il suo stupido villaggio. Non è servito a distruggere Rigel senza impedire che l’ultimo nobile Drakaren morisse. Non serve a cambiare quello che è… o che è sempre stato…
Anche io faccio parte del Gioco… anche io non ho il potere di mettere fine a questa farsa.
Sono preso nella Ruota… condannato più di voi a recitare il mio ruolo. Condannato due volte dall’immortalità che posseggo e da un altro, involuto, privilegio.

Solo due Signori mantengono la coscienza della storia delle Ere. Solo io e colui che chiamano Bold Ah Are abbiamo visto tutte le Ere, fin dall’inizio del tempo. Solo noi sappiamo… che non c’e’ modo di sfuggire alla Regola. Che ciò che è male diventerà bene… e che ciò che è bene… degenererà in male. Che tutto ritorna… e niente muta. Almeno apparentemente…
Fra tutti i Signori solo io e il Signore dell’Anima ricordiamo… Io nel mio perpetuarmi rubando e adattando i corpi di giovani dementi e lui nella sua eterna giovinezza. Io riesco a malapena a “contenere” tutto questo, poiché la mente è la mia Signoria. E lui… lui credo semplicemente che non abbia una “mente”… che tutto gli scorra addosso come acqua di fonte. Se un giorno comprendessi Bold Ah Are… forse comprenderei l’essenza stessa dell’universo… o della demenza assoluta. Ma questa è un'altra storia…

E se la tua mente già vacilla sapendo, ORA, quanto sia inutile vivere una vita che non porti a niente… puramente fine a se stessa. Immagina, se ci riesci, cosa significa vivere milioni di vite senza senso… come io ho fatto.
E’ la più tremenda delle condanne. Un patimento senza fine. Qualcosa che ti lascia vuoto, senza scopo e senza motivo alcuno per proseguire a vivere. E ciò che più sovente fa scatenare la mia rabbia e risuonare il fulmine, ciò che mi lascia indifferente alla morte… e all’amore.

Ho visto alcuni fra voi… Li chiamate pazzi… depressi… malati…
Io so… sono coloro che hanno toccato la Trama… che hanno intravisto la Ruota. Coloro fra voi che hanno capito: vivere non ha senso.
L’illusione alimenta le vostre vite… perché voi possedete un dono che vi invidio. L’oblio… la morte. Vivete nella speranza di una vita migliore per voi, per i vostri figli, per la vostra “razza”.
Non sapete… o meglio non vedete l’assurdità di tutto questo ? A cosa vi è servito il Tempo…. ? La storia ? Vi siete forse evoluti ? Siete forse diventati più forti ?
O siete ancora insoddisfatti, angosciati. Affannati in una perpetua ricerca di qualcosa che non esiste: la felicità. Pazzi ! Ma quale evoluzione… gli stessi eventi… gli stessi… nei secoli dei secoli…
Tutto si ripete… e la ruota gira.

Come ti senti ora Uomo ? Sei abbastanza sconvolto… sei pronto per un nuovo teorema ?
Già… perché non sarei il più freddo e razionale fra tutti i Signori se non fossi andato oltre. Preparati perché ora ascolterai la teoria… che potrebbe porre termine a tutto… solo per il fatto di essere enunciata.

C’e’ un altro segreto… di cui neanche gli Dei sono a parte… che solo il Destino e i sui Signori sanno.

Ti sei mai chiesto… perché certi uomini… siano così… così speciali.
Come mai la fortuna sembri baciare solo alcuni ? Od esistano uomini capaci di azioni epiche e leggendarie… Uomini degni di competere con noi Signori e di focalizzare le nostre attenzioni.
Uomini capaci di scoperte che fanno balzare improvvisamente avanti la tecnologia o di imprese che sconvolgono la storia ?

Perché i pochi dominano sui molti ?
Perché ?

Se voi siete degli illusi… allora noi Signori siamo dei vili… Perché da sempre sappiamo… e siamo più cechi di voi. Combattiamo le nostre assurde guerre di potere convinti di farlo per i nostri interessi.
E allora sappi Uomo… ciò che il Signore della Mente sa. Sia anche tuo l’incubo con cui vivo ogni giorno.
Noi… noi tutti… viviamo solo per gli “Esterni”. Il nostro universo… tutti i mondi… le stelle… i popoli… gli animali… i paesaggi… i sentimenti… tutto è creato per loro. Per il loro diletto…

Chi sono ? Da dove vengono ?

Non ne ho idea… ma esistono. Perfino i Signori non hanno modo di distinguerli finche non agiscono. Ma appena lo fanno la loro natura ci diventa palese. “Esterni” gli chiamiamo, e con disprezzo. Se non fosse che la Regola glielo impedisce non nasconderebbero neanche la loro natura.
Essi sono sprezzanti della propria vita… e di quella altrui. Pronti a porre in gioco il destino di uomini, nazioni, mondi… solo per il proprio diletto. Sono quasi tutti arroganti, potenti, falsi. Ma soprattutto sono “imprevedibili” come una saetta.
Ho imparato a conoscerli… e a odiarli… prima ancora di capire l’ennesima, amara, verità. Essi rappresentano l’Eccezione. Sono il motore dell’Alternanza. E se è vero che noi serviamo loro per svago… è altrettanto vero che loro servono a noi per far girare la Ruota.
Senza di essi il mondo sarebbe solo un piatto susseguirsi di eventi sempre uguali. Un paranoico ricorrere di Ere. Essi danno vita alle nostre vite.

Senza di essi Rigel, il negromante di Eule, non mi avrebbe quasi ucciso nella sfida all’Artiglio del Drago. Senza di essi non avrei conosciuto Elenyae, la veggente cieca e il suo villaggio di disperati.
Senza di essi non ci sarebbero mondi fra cui viaggiare, culture da scoprire, vite da possedere.

Essi sono il veleno e la cura. Non è ironico. Neanche in questo si sfugge alla Regola. Grazie a loro la nostra vita non ha senso… e senza di loro ne avrebbe ancora meno.

Una volta… molte epoche fa… mi spinsi così oltre nelle mie ricerche da riuscire a toccare la “mente” di uno di questi Esterni. Vidi cose incredibili, mondi contorti e assurdi, fuori dalla Regola.
Quella “cosa”… era qui per giocare… giocare con le nostre vite. O intravisto la vita da cui cercava di sfuggire, e solo in parte ne ho compreso la natura. Ma soprattutto o toccato i suoi sogni, le sue fantasie. E quei sogni… quelle fantasie… eravamo NOI !
Cercai perfino di “bruciare” quella mente, spinto dall’odio e dal rancore di essere usato come un pupazzo. Ricordo di essermi insinuato nella sua mente… come è nella mia arte, e di averla scandagliata a fondo… fino a raggiungerne i recessi più remoti, gli aspetti animali della sua natura.
In qualche modo… percepivo macchine… metallo ed energia… profondamente innestati nel suo corpo. Era da li che io provenivo… da quelle macchine. Ricordo di aver tentato di spegnere quella macchina. E quasi ci riuscii…

E quella che il vostro mondo ricorda come l’Anomalia. L’universo stesso vacillò… ed io percepii per la prima volta l’alito della Morte… le mie molecole separarsi… l’orizzonte sfuggire e collassare in un punto lontano. Molti mondi finirono semplicemente di esistere in quell’istante…

Come avevo potuto essere così stupido…

Nessuno sfugge alla Regola… neanche gli “Esterni” e le loro macchine crea-mondi.

E ora dimmi Uomo. Ora che sai che la tua vita è solo un illusione proiettata nella mente di qualcuno. E che tua figlia crescerà e morirà come milioni di altre figlie. Per rinascere e morire ancora milioni di volte, finche qualcuno… in un'altra realtà non si stuferà di questo spettacolo e staccherà la macchina.
Ora come ti senti ?
Hai ancora il coraggio di chiamarmi nelle tue storie il Distruttore… Il possessore di corpi, Il Fulmine , CavalcaTempesta o OcchiFreddi ?
Userai ancora il mio nome per spaventare i bambini… e per alimentare le tue leggende. Maledirai il Destino e i Signori per la tua sfortuna ? O ringrazierai quelle masse informi di Soldarion che tu chiami Dei per la buona sorte ?

O piangerai… come me… tutte le sere della tua inutile vita. Sapendo di non essere nulla. Niente altro che un giocattolo, un capriccio di un'altra vita… forse anche meno intelligente di quanto tu sei.

Eppure…

Qualcosa è cambiato in me… dopo quel contatto. Io solo fra tutti ho visto. Io posseggo certezze che da sole potrebbero essere sufficienti a distruggere il Gioco, a rovinare il sistema, a terminare la farsa.
Io ho visto il mondo degli Esterni… ho visto la rabbia, la frustrazione, la noia. Ho visto la morte, eterna, irrimediabile come loro la vedano. Niente magia, niente epiche e leggendarie imprese.
Cosa c’e’ di cosi diverso ? Per tutti… se non per me che so.
Cosa è meglio… la realtà o l’illusione ?
E quale è la realtà e quale l’illusione ?

La mia mente vacilla… e non e’ una mente comune.

Prima di Rigel non sapevo cosa fosse l’odio.
Prima di Elenyae non sapevo cosa fosse l’amore.
Prima del “contatto” non sapevo cosa fosse “Altrove”.

Ero per questo meno vivo ? Può la conoscenza cambiare così drasticamente la realtà ? E cosa cambia non possedere la conoscenza se non si sa di non possederla ?
Cosa importa se le esperienze che posseggo derivano da una trama precisa piuttosto che dal caso ?
E’ cosi importante essere unici… e indipendenti ?

Per l’Esterno lo era… lo sentivo. Ne ho percepito l’unicità. Anche lui era parte di un sistema… un essere in mezzo a miliardi di esseri. Una particella, un granello di sabbia. Non aveva potere, non era superiori agli altri… Ma era unico. Si sentiva unico.
Questo era ciò che lo faceva grande. E adesso… è come se il solo aver toccato questo concetto avesse mutato la mia esistenza. Ora che so.. ora che ho visto. Non posso più chiudere gli occhi, adeguarmi allo schema e girare con la Ruota.
Adesso anche io mi sento unico. Tutte le esperienze e le emozioni vissute in tante Ere ritornano alla mia mente e sono completamente nuove e diverse… e “vive”.

Adesso che so… la mia vita è cambiata. Non so se in meglio o in peggio e non credo che stia a te deciderlo… Uomo.
No, Uomo. Vivi nella tua illusione…


E’ tardi… pensò che stanotte viaggerò fra i mondi…
E giunto all’universo infuocato di Ardesia… consegnerò questo mio scritto alle fiamme.

Lascia che sia io a portare il tuo peso… cosi come ho sempre portato quello del mio nome.

Lascia che il tempo passi… e che un “Esterno” ritorni su Airbor.
Lascia che scopra che c’e’ una novità nel suo Gioco.

Lascia che scopra che ora ci sono anche io… e che sono pronto.
Io Sar Zan Lodriel, ultimo Re dei primi elfi, primo Mago delle Rune, Signore della Tempesta…

Maestro nel possedere le menti…