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Entra nel vivo il processo di Cogne. Stasera le prime nomination
Il reality più amato dagli italiani vive oggi la sua giornata di fuoco. In aula verrà proiettato un video nel quale Samuele accusa la madre. Ma la Franzoni replica: "Sì, ho usato una torcia di ferro. Ma solo per illuminare la scena."
Torino
Per distogliere i giornalisti dalle proccupazioni per i ritardi olimpici e per la Fiat è partito a Torino il processo di appello per l'omicidio del piccolo Samuele Lorenzi. I lettori che siano appena usciti da un esperimento di crioconservazione si staranno chiedendo di cosa si tratti e per questo Giuda offre un breve riassunto delle puntate precedenti.
Annamaria Franzoni, simpatica ma lunatica mammina bolognese trapiantata in Val D'Aosta, una mattina impazzisce e uccide il figlio. L'amica psichiatra Ada Satragni accorre e, dopo aver visto un tale macello, diagnostica un probabile aneurisma attribuendo al caso la presenza di un'arma insanguinata sul letto. Poi aiuta la Franzoni, nell'ordine, a cambiarsi, a far sparire l'arma e, infine, a chiamare i soccorsi.
Per il povero Samuele purtroppo non c'è nulla da fare e muore durante il trasporto all'ospedale di Aosta, mentre nella villetta arriva un pullman di amici dei Franzoni che effettua riprese, fa sparire prove e pesticcia tutto. La Franzoni vede il marito e gli chiede di fare un altro figlio, prova secondo la Satragni che era perfettamente cosciente (del fatto che il figlio fosse ancora in garanzia).
Da quel momento è ressa mediatica attorno al caso di Cogne. Bruno Vespa, probabile complice della donna, realizzerà di lì in poi ventisette puntate normali e due speciali, ridando dignità umana a personaggi ormai obsoleti come il psicopedologo Crepet, il criminorso Bruno e la palombella Palombelli. Dal canto suo Maurizio Costanzo fa il colpaccio garantendosi la presenza al suo show della Franzoni, interpretata per le scene di pianto da una comparsa di Forum.
Arriva il processo e per la Franzoni è condanna. Ma probabilmente quella condanna non è sufficiente ad espiare la sua colpa se di lì a poco sceglierà come avvocato Taormina che, dopo aver difeso mafiosi e assassini, voleva provare il brivido della mammomicida. Taormina cambia strategia: abbandona la linea del precedente legale ("miriamo all'ergastolo con la tv a colori") e annuncia, uno dopo l'altro, una serie di assi nella manica. Taormina sa chi è l'assassino ma non lo dice per prenderlo di sorpresa, poi non sa più chi è, poi fa capire che comunque deve essere comunista, infine ammette che non ci capisce una mazza e chiede l'ergastolo con la tv a colori.
Da alcuni giorni il pubblico, in piena astinenza dalla conclusione dell'Isola e insoddisfatto dalla Talpa, si accalca alle porte del Tribunale di Torino per vedere da vicino le lacrime della Franzoni. "Ma la sentenza è già scritta", fa capire Taormina, "solo un colpo di scena può cambiare il panorama". E già circolano voci su un possibile ingresso di Costantino nel processo.
