La “Blu Mary” del capitano LeBlanc aveva abbandonato il porto da ormai 2 settimane. Il viaggio era stato calmo e sereno, le difficoltà passate nella giungla ormai apparivano lontane e la meta si faceva sempre più vicina.
Dalanor quasi riusciva a sentire fisicamente la vicinanza della sua città, ancora qualche giorno e avrebbe rivisto la Necropoli. Avrebbe fatto rapporto al Gran Maestro, si sarebbe liberato dello strano artefatto che tanto aveva stravolto la sua vita ma sopratutto avrebbe rivisto lei. Un senso di preoccupazione si legò al ricordo della sua Listralis... non la vedeva da un anno... che avrebbe trovato al suo ritorno. Poteva essere accaduto di tutto, poteva non amarlo più, averlo tradito, oppure peggio. Se a lui, un semplice iniziato, avevano affidato un compito tanto difficile che cosa avrebbero potuto affidare a Listralis... poteva anche essere morta a quel che sapeva. In un angolo sotto coperta Dalanor vagliava questi pensieri, ma il suo sguardo di ghiaccio non lasciava trasparire alcuna emozione...
Faelyn sul ponte guardava le stelle e con la mente ripensava agli ultimi avvenimenti. Aveva incontrato un elfo, era una delle pochissime persone al mondo ad averne incontrato uno. Quella creatura tanto gentile, aggraziata e antica aveva smosso qualcosa nella sua anima. Senza chiedere nulla in cambio li aveva guidati per 2 settimane in una giungla dalla quale non sarebbero mai usciti vivi da soli. Non portava paramenti, abiti suntuosi... sembrava un tutt’uno con la rigogliosa giungla. Si erano dati un piccolo bacio prima di abbandonarsi per sempre, sapeva che non lo avrebbe mai più rivisto. Il potere, la falsità e l’inganno di Kadath sembravano adesso un veleno orribile dopo aver conosciuto un essere tanto puro.
I due soldati della città del deserto riposavano vicino al resto dell’equipaggio. Cominciavano solo ora a rendersi conto di quanto lontano si fossero spinti. Avevano vissuto delle avventure incredibili, avevano visto posti esotici e presto sarebbero arrivati al limite estremo nord del mondo. Avevano già superato di un bel pezzo le esperienze dei loro commilitoni, avevano vissuto piu’ loro in 3 mesi di quanto molti facessero in una vita. Uno guardava un libretto di preghiere a Stratos che non sapeva leggere, con un grosso buco sulla copertina, l’altro fumava il tabacco. Entrambi pensavano al loro superiore/amico che avevano lasciato a Kadath. Hassan, forse l’unico che poteva immaginare a cosa loro due sarebbero andati in contro. Hassan, soprannominato “il monaco” da alcuni per la sua incrollabile fede in Stratos... non avevano mai particolarmente creduto alle sue parole quando parlava di religione... eppure adesso avevano la sensazione che forse, un po’ di quel catechismo, avrebbero fatto bene ad ascoltarlo...

Intanto sulla costa necropolitana un gruppo di soldati accampati in un vecchio tempio attendono da settimane l’arrivo di un vascello. La neve cominciava a cadere e i miliziani infreddoliti si tringono intorno al fuoco scambiandosi vodka e pacche sulle spalle. Presto la loro attesa sarebbe giunta al termine...