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Thread: Il cappadociano

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    Petty Officer 3rd Class Calculon's Avatar
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    Default Il cappadociano

    [tratto da qualche sessione fa']

    Da quanti anni ormai attendeva assieme al suo maestro? Con difficoltà riusciva a ricordare qualcosa della vita PRIMA. Ormai le ore, i giorni, i mesi... erano tutti uguali.

    Attendeva assieme al suo maestro, a colui che per secoli aveva difeso.

    Si sforzò di ricordare... la sabbia dei deserti, le stelle nelle notti d'estate, gli insegnamenti di LUI quando ancora era forte ed eterno. Ricordò di aver combattuto per lui contro creature che i mortali nemmeno riuscirebbero a immaginare, di averlo difeso ed accompagnato... dalle terre sacre alla persia, al catai, nell'impero dei mongoli, alla vecchia europa. Viaggiavano in cerca di conoscenza, risposte, la loro vita era un pellegrinare infinito cosi' come infinita era la loro sete di conoscenza.
    Poi l'assassinio del capostirpe, la caccia e la fuga.
    Fuga dagli amati monasteri, dalle rimpiante librerie... e solo guerra e sangue furono loro assidui compagni per anni. Lei era sempre più stanca di combattere... lui sempre più stanco di un'esistenza che non meritava di essere.
    Smisero di parlare, smisero di provare qualsiasi sentimento che non fosse rimpianto per una fine che non meritavano e non potevano evitare.

    Come arrivarono alla cripta nascosta? non riusciva a rammentarlo... troppo tempo era passato. I giorni tutti uguali ormai avevano cancellato ogni sentimento... lei era sempre più stanca e lui sempre più debole.

    Dalla stanza dove lui riposava sentì chiamare il suo nome... lui la chiamava. Da quanto non accadeva? Sentì qualcosa dentro... forse una specie di emozione, ma troppo sopita per poterla davvero scuotere.
    Lui, dopo tanti anni parlò. Stava arrivando, era in cerca di risposte e prima della fine del ciclo lunare sarebbe giunto da loro.

    "E' un segno... i tempi stanno mutando"

    Esausto ricadde in torpore, lei lo coprì con l'antico sudario... un gesto d'affetto forse, forse semplicemente un'abitudine. Ma sapeva che stava per accadere qualcosa.
    Dopo tanti secoli aveva paura, aveva affrontato abominii che la mente neanche avrebbe accettato di ricordare, lo aveva fatto con coraggio e ardore... adesso un semplice visitatore suscitava in lei una forte apprenzione.

    Tornò a sedersi davanti al varco, egli sarebbe giunto e questo significava che i tempi mutavano. Si avvicinava il momento di uscire dai loro nascondigli... oppure era quasi il tempo della loro totale distruzione.

    Forse... forse era addirittura la stessa Ghenna...

    Lei sapeva che il suo maestro era a conoscenza del futuro, cosi' come sapeva che non glielo avrebbe rivelato. Forse per abitudine... forse per pietà... egli avrebbe taciuto...



    Infine, dopo un'attesa che non sapeva o voleva quantificare egli giunse al varco. Lei imbracciò la spada come il rito imponeva e lo accolse...


    [che ne dite, vi è piaciuta? se volete accodate il vostro punto di vista di quell'evento. Che dire... stasera sono ispirato]
    Last edited by Calculon; 6th July 2006 at 01:32.

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