ma forse meglio qua che in altre sezioni, merita di vederlo, anche solo per la realizzazione
The War In Iraq: A Soldiers Perspective
http://www.break.com/index/the-war-i...rspective.html
ma forse meglio qua che in altre sezioni, merita di vederlo, anche solo per la realizzazione
The War In Iraq: A Soldiers Perspective
http://www.break.com/index/the-war-i...rspective.html
Bellissimo e terribile nello stesso tempo.
Da brividi.
Forse può tornare utile a chi dimentica che non tutti coloro che son lì armati son contenti di combattere o provano gioia in quello che fanno, ma hanno i loro dubbi, i loro timori, i loro incubi.
In ogni caso è un "documentario" che fa venire la pelle d'oca.
Grazie Pazzo, non lo conoscevo sto video, e trovo estremamente utile la sua diffusione.
Jarsil, the Nervous Admin of [W] Forums
Originally Posted by Ipnotik
Originally Posted by spinoza.it
Pesante sulla coscienza.
Ho occasione di guardare un pò di TV americana essendo appassionato di diversi programmi, si può capire anche da semplici programmi comici come Saturday Night Live quanto sia forte lo scontento dei soldati, delle famiglie divise, che ricevono un poco di speranza poco prima che il ritorno di chi è ancora in Iraq venga posticipato di altri 15 mesi.
D'accordo con Jarsil, purtroppo l'errore che molti fanno è pensare U.S.A. = amministrazione Bush, ma ci sono tante, troppe persone escluse da questa definizione.
A <Rage> is forevah!
I Heart New York
There are times when we truly risk something,
and that is in the discovery and defense of the new.
The world is often unkind to new talent, new creations... the new needs friends.
Not everyone can become a great artist, but a great artist can come from anywhere.
Spoiler
bello, da brividi veramente
Esattamente quello che ho pensato
Questo, My War: Killing time in Iraq, è il blog di questo soldato, Colby Buzzell, nonchè titolo del suo libro.
http://cbftw.blogspot.com/
Last edited by Pazzo; 6th May 2007 at 03:54.
bella la realizzazione, per il resto soldato da black hawk down eh...
hdr.
bnet profile
Io non ci vedo nulla di che una normale giornata in zona di guerra per un soldato; sicuramente sarà che non riesco a cogliere il 100% delle parole ma a me non pare nulla di che cioè non capisco dove sta la cosa sensazionale o terribile spiegatemelo.
Quando ho tempo lo guardo.
in ogni caso Jarso che nessuno sia così stupido da pensare che il 99,9% dei soldati che vada in guerra provi gioa nel combattere o ami la guerra. Certo ci sono i sociopatici, ma quelli sono un fenomeno cronioco.
Indubbiamente i soldati sono sempre le prime vittime di una situazione di guerra.
Era un riferimento a qualcuno qui nella board che invece sembra pensarla proprio così, che son tutti Cowboy che godono nello sparare ai civili. Basta un minimo di cervello per capire che non è cosi.
@Estre: la parte terrificante non è quello che si vede nel "fumetto" che scorre, è nell'angoscia della voce, nel tono, nelle parole che usa il soldato per raccontare, e nella parte finale, la descrizione delle mani che tremano e del commilitone che gli racconta del padre che ha fatto il Vietnam.
Jarsil, the Nervous Admin of [W] Forums
Originally Posted by Ipnotik
Originally Posted by spinoza.it
bha non mi par proprio che nessuno abbia mai sostenuto posizioni simili, l'osservazione che si fa quando si parla dei disagi dei militari, americani quanto italiani, è che sto cazzo di mestiere se lo sono scelti da loro - non per questo sono stronzi, ma prima di parlare di eroi o ragazzi buttati in guerra c'è da pensarci due volte.
Il cartone è un bel filmato, con l'attendibilità dei N film di guerra che ci sono in giro
hdr.
bnet profile
Con la differenza che questo lo ha fatto un soldato vero, e non un regista di hollywood, e che ad esempio le parole che dice al commilitone che gli chiede come sta e lui risponde "non lo so [...] non tutti quelli a cui abbiamo sparato avevano delle armi, e non sono sicuro di cosa sia successo a quella gente, sono un po' scombussolato" non è una cosa che senti tutti i giorni come testimonianza diretta da un soldato. Voglio dire, spesso sono stati dipinti tutti come dei cowboy urlanti che non vedono l'ora di sparare a tutto quello che si muove, le interviste che pasasvano erano trionfalistiche, un documento come questo che ti fa capire i dubbi, la paura, il rimorso penso anche e il non sapere se stai facendo la cosa giusta, fa riflettere, non solo sul soldato in sè, ma personalmente anche sull'informazione che arriva dai teatri di guerra, sulla conduzione in generale della situazione e su come le prospettive cambino. imo eh.