la battaglia del monastero
L'aria era fresca e umida all'interno del santuario, l'abate stava pregando inginocchiato davanti alla sacra icona. Sin da quando era un semplice adepto aveva contemplato quella satatua rotonda in oro massiccio, con gli occhi di zaffiri rivolti verso l'alto. L'espressione della bocca e l'inclinazione del volto gli davano sempre un senso di sicurezza e pace. Molte volte aveva pensato che l'artigiano che aveva scolpito la sacra effige del Dio era stato sicuramente toccato dal cielo. Egli, sin da ragazzo, aveva passato molte ore in conteplazione in quella sala, ma adesso era tutto diverso. Le truppe nemiche avevano fatto breccia nella città santa, fuori dal tempio non c'erano gli usuali suoni: Canto di uccelli, grida di mercanti, giochi di pargoli. No... fuori adesso si sentivano grida di terrore, urla di rabbia e cingoli di carri armati. Era tutto finito, il suo tempio, i suoi adepti, la sua stessa vita. Sentì dietrio di lui la voce del giovane Eridos, il chierico mastro. lo stava chiamando. "Sommo Kronos, che dobbiamo fare?". Si voltò. Tutti i sacerdoti erano in fila che aspettavano i suoi ordini. Per la prima volta essi videro il volto anziano e severo di kronos solcato dalle lacrime. Non disse niente, e tornò a contemplare la sacra icona. Rumore di mitragliatori... bestemmie... stavano arrivando. Kronos piangeva, tra le lacrime guardava il volto del suo dio. Kronos pregava, e dietro di lui sentì tutti i sacerdoti intonare i sacri salmi. I nemici stavano tentando di forzare la porta del tempio. Kronos vide, vide il miracolo... dall'angolo della statua stava colando qualcosa. Stava colando bava! Kronos si sentì uno stupido, si sentì come un bambino che si fosse momentaneamente perso e adesso avesse ritrovato i suoi genitori. Come aveva potuto, anche se per poco, perdere la fede? Il sommo sacerdote si voltò e con uno sguardo colmo di gioia disse ai suoi discepoli: "Pregate, cantate i salmi e accendete gli incenzieri. Oggi avremo la nostra più grande vittoria!". Kronos sentì una presenza dietro di se, sapeva di chi si trattava. Si volse verso bavinetor. Egli sorrise a kronos, sputò la sigaretta che stava fumando e porse all'abate il suo Bolter. L'abate sorrise e inserì il caricatore. Tutti i chierici si armarono e si barricarono in attesa che il nemico varcasse la soglia, tutti avevano lo stesso volto estasiato. Un boato scosse le fondamenta dell'antichissimo monastero, i bolter cominciarono a crepitare...
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<-- resta il migliore
Originally Posted by Calculon
