Il dovere giuridico di votare veniva sanzionato dall'art. 115 del testo unico delle leggi per l'elezione della Camera:
per l'astensione era prevista la menzione "non ha votato" nel certificato di buona condotta. Tale norma è stata abrogata nel 1993 (15 anni fa). Il voto da dovere e' diventato una piena libertà.
Inoltre, la Corte costituzionale afferma che: "in presenza della prescrizione dello stesso art. 48, secondo cui l'esercizio del diritto di voto "è dovere civico",
il non partecipare alla votazione costituisce una forma di esercizio del diritto di voto " (sent. n. 173 del
2005)
Questo pone la parola fine sulla diatriba di chi vedeva l'astensione come un non-voto, posizioni che esistono ancora, sia chiaro, da parte di alcuni studiosi di diritto ma che non sono corroborate dai fatti, cioè la mancanza di sanzione (non puo' esistere un obbligo senza sazione, se manca quest' ultima piu che un obbligo e' una mera "esortazione" per dirla in termini potabili ) e la pronuncia della stessa corte costituzionale in merito.
Volendo cavillare un dovere civico che puo essere "volendo" biasimato dal punto di vista etico-sociale da alcuni, ma il non voler partecipare alle votazioni resta comunque una posizione e vuol dire non avere interesse nell esercizio del voto, il che può, oltre ad una serie di problemi di disaffezione sulla politica in generale, potrebbe anche riguardare a buon diritto anche un non volere esercitare il voto sui candidati politici.
Ad esempio le scorse votazioni di sindaco a Palermo tra il votare una persona che non mi piaceva ed un politico che non mi piaceva non ho votato nessuno dei due, quelle erano le alternative e nessuna delle due mi andava bene, vuoi recriminarmi per questo?
Te l'avevo detto kith, e tot di post fa, a me rompe fare il professorino a volte basterebbe fidarsi di quanto viene detto dagli altri, ma mi hai dovuto portare a fare il saccente, visto che hai riesumato un giornale di ben 28 anni fa per indicare che, forse avevi ragione.
edit: e per porre la parola fine su questo post almeno per quanto mi riguarda e per quanto riguardano i miei interventi, quanto piu di una volta hai argomentato indicando obblighi e sanzioni non esiste, lecita e' la mia posizione come quella di gala, nando, tunnel etc. esattamente come la tua.
a questo punto il discorso si può spostare su un punto di vista morale cioè se e' eticamente meglio:
- Non votare, posizione che assumono i disillusi e chi reputa che sia tutta merda l'attuale classe politica
- votare il solito partito per ideologia politica
- votare il meno peggio.
e perdona se di idee, e meno male, ognuno ha le sue: io mi rispecchio nella prima, tu nella logica del partito (hai detto tu che hai sempre votato an, come io ho sempre fatto fino alle scorse elezioni, ora basta il mio votare An non deve essere un dare Placit a Berlusconi e non voglio più farlo nemmeno in maniera indiretta, mi ha deluso Fini e molto sopratto nelle sue ultime incoerenze politiche), altri ancora vedono il meno peggio in tizio caio e sempronio la soluzione, quindi a che cippa serve moralizzare la parte diversa al proprio modo di pensare?
A nulla. Come a nulla serve arrovellarsi in discorsi giuridici privi di verita', come quelli che fino ad ora hai fatto.