Non ho mai rivolto a Dio altro che una preghiera, molto breve: "Dio, rendi ridicoli i miei nemici". E Dio l'ha esaudita. -Voltaire-
Semplicemente trovo più logico un approccio a parziali/orale + scritto/scritto + progetto che sonda tutto il programma piuttosto di far studiare 10 tomi e far 3 domande.
la quantità di studio non si misura in numero di libri, nessun complesso, come qualsiasi studende di facoltà scientifica ritengo che le facoltà umanistiche siano strutturate in maniera demenziale (per non parlare dell'utilità)
c'è differenza a dover seguire un corso altrimenti da solo non ce la fai o doverlo seguire perchè altrimenti se non sai il tuo professore come spiega le cose/che dispense usa/che minchate ti dice non passi l'esame
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e' esattamente questo il complesso di cui parlavo e tu l'hai
ma tu credi che nelle facolta' umanistiche non esista "mettere in pratica le teorie"?
in caso diverso ci sarebbe un unica facolta' "mnemonica".
poi non so, psicologia come scienze politiche a palermo sono le facolta' per avere una laurea per un concorso a titoli, con utilita' prossima allo zero assoluto dove qua vanno i fancazzisti non so a milano come e'.
Non ho mai rivolto a Dio altro che una preghiera, molto breve: "Dio, rendi ridicoli i miei nemici". E Dio l'ha esaudita. -Voltaire-
no a milano quella è legge![]()
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Non ho mai rivolto a Dio altro che una preghiera, molto breve: "Dio, rendi ridicoli i miei nemici". E Dio l'ha esaudita. -Voltaire-
io porto esperienza personale
tu metti in dubbio la mia esperienza personale (tra l'altro facilmente verificabile dato che sia axet che kith fanno il mio stesso corso di laurea) additandola come "complesso".
quello che fa le misure del pene sono io? ma fammi il piacere mc
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Alcuni miei amici fanno giurisprudenza, si devono studiare obbligatoriamente mattoni da ziliardi di pagine per poter poi sperare di passare l'appello.
Ed è così per la maggiorparte degli esami, il fatto che ci sia qualche cosa di applicato non cambia il fatto di come si svolga l'insegnamento nella sua totalità.
La discussione mi pare poi alquanto sterile da ambo i lati perchè PER FORZA deve essere così, se uno vuol fare l'avvocato DEVE, per fare un esempio, conoscere il codice civile e quello penale, no?
Queste mazzate di studio in alcune facoltà scientifiche non esistono (come ad informatica) mentre in altre ci sono (medicina anyone?).
Se fai informatica non hai mattoni da studiare, certo i prof consigliano di leggersi i libri, ma una volta che capisci come funziona l'algoritmo X piuttosto che il paradigma Y, il resto è tutta una questione di rielaborazione tua personale e di saper usare le conoscenze acquisite quando servono.
E' proprio la struttura dei corsi ad essere totalmente differente: alcune facoltà basano quasi tutto sulla "semplice" comprensione, altri richiedono un approccio completamente differente e sono molto più nozionistici.
Ma è ovvio e scontato, in quanto si parla di materie completamente differenti che non hanno nulla a che spartire l'una con l'altra.
edit:
Uppo, teoricamente dovrebbe anche dimostrare con più accuratezza l'effettiva preparazione dello studente.
Va notato che questo non c'entra nulla con il discorso facoltà umanistica / facoltà scientifica, è solo un discutere dell'organizzazione dell'insegnamento.
Last edited by Axet; 23rd February 2008 at 01:47.
I'm no hero. Never was. Never will be.
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May strength be granted so the world might be mended...
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ah dimenticavo anche il macgiudizio sulle facoltà di psicologia e scienze politiche
eeeh non mi smentisco mai io!
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anche perchè - prendo psicologia perchè di riflesso è la facoltà umanistica, tra l'altro una delle più screditate, che conosco meglio - è un approcio per alcuni esami che utilizza anche la mia ragazza con laboratori "esperimenti" relazioni e compagnia bella. Certo ha anche molti esami mazzata sulle palle, completamente inutili a detta sua, con 4-5 libri da leggere.
Che poi non so se avete mai letto un libro universitario di psicologia/filosofia, ma alcuni sono scritti in un italiano incomprensibile, senza scherzare si fa meno fatica a legger dante.
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metto in dubbio quanto hai affermato sul metodo
e metto in dubbio quanto affermi quando dici
io lo chiamo complesso
sai leggere hador non fare il finto coglione, almeno non per questo, ho detto che a Palermo passano per facoltà dove si va a prendere il pezzo di carta e su Palermo mi pronunciavo indicando per altro che non conoscevo la realta' a Milano, ti ripeto non fare il finto coglione pur di far polemica
la cosa che metto in dubbio, e su cui non mi interessa la tua esperienza personale, che al di la di quanto di indica de relato la tua ragazza, non e' un esperienza diretta e' appunto il complesso che hanno in molti (non tutti infatti Protacchia ti ha appena insegnato come si può anche indicare pareri senza fare l'hador da 4 soldi) che facolta' umanistiche= imparare a memoria.
Il che non e' per nulla vero visto che agli esami si mette anche in pratica la teoria e le teorie che hai studiato, non per nulla non sai come argomentare alla "facolta' Mnemonica".
I programmi sono ingenti ma questo non vuol dire per nulla che non si debba comprendere e utilizzare la logica alla stessa stregua di conoscere una formula e metterla in pratica in una equazione matematica delle facolta' scientifiche.
Suvvia hador ti reputavo più intelligente invece ti fai infinocchiare come un polletto
Edit:
questo e' uno spunto interessante di protacchia:
non e' cosi proton, con il tempo a furia di usarli impari anche quanto c'e' scritto (anche a memoria volendo) nei codici , ma non devi conoscerlo come lo intendi tu, devi sapere come e' fatta una materia. non serve conoscere il codice o meglio il codice e' come un libro dove ci sono le formule da utilizzare per risolvere un "equazione"
vuoi un esempio pratico?
prendi il codice penale nel primo libro c'e' praticamente tutto il diritto penale, funziona al contrario di quanto indichi conoscendo il diritto cerchi l'articolo del codice che ti serve andando a cercare il titolo o capo che ti interessa.
il secondo libro sui delitti in particolare, sempre del codice penale, invece ti indica le fattispecie, conoscendo il bene giuridico tutelato dall ordinamento ed aggredito da un reato arrivi alla norma del codice e la leggi non il contrario, se cerchi l'associazione di stampo mafioso, sapendo che il bene giuridico tutelato e' l'ordine pubblico lo andrai a cercare sotto i delitti contro l'ordine pubblico. Non devi imparare a memoria che e' il 416 bis, se fosse come indichi tu ci sarebbero solo gente con una memoria da cpu a fare gli avvocati.
Analogamente per la procedura.
un processo o le fasi di un procedimento, non sono messe a cazzo arbitrariamente, ma seguono una logica e tale logica segui anche tu se devi cercare una norma di una fase processuale di procedura e non l'opposto.
Non DEVO sapere la norma del rito abbreviato a memoria, ma DEVO sapere a che serve il rito abbreviato quali sono le sue funzioni che ragion di esistere ha, cosa produce, in cosa differisce dagli altri riti ed in quale fase e' possibile che la parte lo richieda..a quel punto e' facile trovare le norme del rito abbreviato... la "formuletta", immediatamente dopo le norme dell udienza preliminare, visto che in tale sede si richiede.
Sono stato prolisso ma e' per darti dimostrazione che e' diverso da quanto in molti, compreso tu, pensano cioe' che si deve conoscere il codice, il codice e' come un bignamino che consulti se conosci le materie e le materie sono formate da una logica che non differisce molto dal 2+2
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Last edited by McLove.; 23rd February 2008 at 03:48.
Non ho mai rivolto a Dio altro che una preghiera, molto breve: "Dio, rendi ridicoli i miei nemici". E Dio l'ha esaudita. -Voltaire-
interessante, non avevo mai visto "giurisprudenza" in quest'ottica, Mc....
effettivamente anche io ero tra quelli che credeva che sapere il diritto penale/civile equivalesse a conoscere a memoria tutti gli articoli...
vista così effettivamente è decisamente più scentifico come approcio!
Certo che però se volessimo parlare di facoltà umanistiche come lettere/filosofia/storia e simili, si tratta secondo me di esami stile "interrogazione orale MOLTO approfondita" ma sullo stile delle superiori... Ovviamente con materie più mirate come letteratura/storia medievale/geografia urbana/filologia romanza o quant'altro...
poi magari mi sbaglio anche su queste facoltà, eh...![]()
Once upon a time@DAoC
Evildark, Mercenario Unicorn Knight
http://www.dixan.it/it/dixan-sempre-con-te.html
io studio quanto basta perchè le cose che devo sapere me le ricordi.
Non ho un quantitativo medio, a volte passo giornate altre volte solo alcune ore alla giornata... dipende dall'esame.
Ho esami discorsivi stile enciclopedia umana che mi tengono molte ore a fare riassunti e poi ad impararli, altri che invece si basano solo su esercizi, ergo mi bastano un 2-3 orette e poi appena compreso il meccanismo lo scopo è raggiunto...insomma penso proprio dipenda molto dalla tipologia.
Cose old per voi presumo visto che siamo a pagina 10 del postqualcun'altro l'avrà già detto
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DaocSpoiler
un conto è passare tutto il pomeriggio, tutti i pomeriggi, sui libri senza godersi minimamente la giovinezza, ed è secondo me sbagliato
un conto è non fare nulla, accontentarsi di un 6 (o anche meno), perchè tanto quello che ci serve si imparerà in seguito; ed è anche questo è sbagliato
ho fatto il liceo, sicuramente non da secchiona, studiando il minimo e uscendo con 43 (vecchio ordinamento). all'epoca mi andava benissimo.. ora me ne pento tantissimo
perchè al di là della menata del latino, della fisica (che poi non avrei mai più visto durante l'uni) ecc, imparare a studiare bene durante il liceo ti regala un ottimo metodo di studio durante l'università, ti allena a concentrarti e studiare.
oltre a questo latino, italiano, storia, filosofia ecc sono materie che, se non saranno poi oggetto del corso di laurea, arricchiscono la cultura PERSONALE, che, secondo me e soprattutto oggi, è una grande ricchezza
per quanto riguarda le ore di studio: credo sia una cosa totalmente soggettiva e che dipenda dalla scuola (superiori o uni) che si è scelta.
alcune richiedo obbligatoriamente molte più pre di studio di altre, alcuni esami si preparano in 2 giorni ecc
ma al di là del necessario poi entra in gioco il proprio carattere: c'è chi si accontenta di strappare un 18 pur di passare e c'è chi, per orgoglio, amore per la materia ecc, aspira ad avere qualcosa, o molto, di più.
e di grazia dove avrei scritto che facoltà umanistiche = imparare a memoria?
Quel che ho detto è che reputo demenziale l'organizzazione di molti esami in facoltà umanistiche: a mio avviso lo studio è mal organizzato rendendo di fatto esami molto più ostici e difficili di quanto potrebbero essere - trovo demenziale far studiare 6 libri per poi fare uno scritto di 3 domande o un orale di 10 minuti, con l'aggravante magari dell'avere due appelli all'anno. Reputo che ci sia una tendenza al complicarsi la vita, quasi come se l'importanza della materia fosse direttamente proporzionale alla difficoltà dell'esame e di riflesso come se l'importanza, lo spessore, di un corso universitario sia collegato con la sua difficoltà - se io faccio un corso di scienza delle merendine e ti faccio studiare storia delle merendine dal 2000ac ai giorni nostri con tutti i nomi e date (ma senza dimenticare il percorso logico storico dell'evoluzione della distribuzione e mano d'opera) hai un esame difficilissimo, ma non per questo meno stupido.
Qua si sta parlando di ore di studio, le facoltà umanistiche più che quelle scientifiche ti mettono nella condizione di dover studiare moltissimo pochi mesi all'anno, permettendoti anche di non frequentare i corsi (salvo professori con turbe) tanto se te lo studi a casa è uguale o fai prima. Questo sistema, ripeto, unito alla mancanza di molti appelli all'anno rende il tutto tremendamente difficile, NON impossibile, ma che potrebbe essere gestito con MOLTA più logica. Senza andare troppo lontani penso che già un corso di laurea nuovo quale legge alla bocconi abbia una impostazione molto più moderna (al di la della bontà dell'università rispetto alla statale che ignoro).
Il complesso sinceramente lo vedo in questa tua mania di persecuzione, che è ti senti sminuito?
ah io e axet abbiamo detto la stessa cosa, basta che leggi...
Last edited by Hador; 23rd February 2008 at 13:24.
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Guarda Mc, la mia ragazza è un ottima studentessa (media del 28) di giurisprudenza, l'ho vista più volte (ed aiutata interrogandola) prepararsi per qualche esame.
L'idea che mi sono fatto è che l'avvocato, inteso come mestiere, sia un lavoro estremamente "creativo"; ma gli studi per diventarlo proprio no, gli esami mi sono sempre sembrati unicamente basati sulla capacità mnemonica di uno studente, e ben poche volte sulla reale comprensione (per reale comprensione io intendo domande che richiedono di saper processare ciò che si è imparato per poter risolvere un problema che apparentemente fà riferimento a nozioni non apprese).
Magari sbaglio...
gratz.