pussa via ingegnerucolo! tu nn sai chi sono ioooooo![]()
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DaocSpoiler
In senso stretto ateo, A Theos--> non crede in Dio.
Morale, mos moris--> costume, abitudine--> le regole che guidano l'attività libera dell'uomo.
Amorale è chi non segue il costume della sua comunità.
Per esempio: se ci fosse una comunità di persone atee da generazioni e si presentasse un credente, questi definirebbero il suo credo amorale.
Chiaro e conciso
Fonti: www.etimo.it
Ma andrai mai a prendere il significato LATINO delle parole quando fai fatica con quello italiano ? In latino le parole hanno in genere più significati che in italiano, come la parola religione:
Spoiler
In secondo luogo... a meno di ciurlare nel manico e specificare meglio, in questo forum MORALE è sempre usato col significato 1, al massimo 2:
Spoiler
Io interpreto la frase "Ateo è diverso da amorale" con significato 1 o 2 per amorale. Questo perchè in tutti gli altri casi, la frase significa ancora di meno e perchè è stata messa li a mo di critica.
Come critica ha il valore dell'aria fritta sinceramente. Tuttavia aspetto che sia qualcun altro a spiegare perchè non ha senso. Io non ho di certo tempo da perdere.
Beh la spiegazone del "perchè non ha senso" dev' essere piuttosto lunga visto che ne hai avuto a sufficienza per cercare vari link e scriver un mucchio di roba
Per il significato 1 ti rimando al mio repley precedente
I principi del giusto e dell'onesto sono stabilità dalla comunità, piccola o grande che sia, quindi resta valido il significato da me proposto di morale.
1 agg
che concerne la sfera della moralit�, i valori etici
2 agg
che è conforme ai principi del giusto e dell'onesto
Se riformuliamo "ateo è diverso dal avere dei principi di giustizia ed onestà"
Io ci vedo comunque una critica VALIDA.
Se non ci arrivi: si può considerare ingiusto abortire anche senza essere dei credenti.
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E' lunghissima come spiegazione e non mi va di mettermi a discutere i massimi sistemi. "Moralmente" (significato 6) non sono in vena.
Saranno due mesi che te lo voglio dire, ma non mi sentivo mai abbastanza cattivo:
Si scirve "REPLY" e suona "riplai" foneticamente, repley in inglese suona molto vicino al nome di sto tizio qua http://www.reference.com/search?r=13&q=Ripley
Edit: in moto di quel che ero quando ero più giovane:
I principi di giustizia e onestà non sono altro che dogmi se ragionati in termini di morale. Qualore un ateo, o meglio un agnostico tendente all'ateo, per semplicità ateo, abbia davvero capito il significato di mettere in discussione le proprie posizioni non può altro che dire che il concetto stesso di "morale", con accezione comune e non latina (i romani erano saggi), non presenti alcun senso se non viene fatto collassare ad ETICA, dove per etica si intende (ovviamente preso da un dizionario"):
"Etica, dal greco ethos ("condotta", "carattere"). L'etica è la disciplina che si occupa di considerare e valutare l'insieme degli atti che costituiscono la condotta (l'agire) dell'individuo."
Che è vicina al significato latino di morale.
Ergo, sono un farabutto ? No: Io mi comporto in modo giusto e onesto perchè ho valutato che preferisco delle regole logiche e deterministiche, dove ho la possibilità di giocare senza dover far del male a qualcun altro (dove, far del male per me è sbagliato perchè produce sofferenza e la sofferenza è brutta a prescindere da etica,morale o dogmi).
La versione corta.
Last edited by Alkabar; 23rd February 2008 at 22:33.
Allora sei tu che dai ad ATEO un signifcato diverso dal semplice " non credere in Dio" che si usa su sto forum.
Io mi comporto in modo giusto e onesto perchè ho valutato che preferisco delle regole logiche e deterministiche, dove ho la possibilità di giocare senza dover far del male a qualcun altro (dove, far del male per me è sbagliato perchè produce sofferenza e la sofferenza è brutta a prescindere da etica,morale o dogmi).
Valutare e usare regole logiche e deterministiche non vuol dire essere atei.
Perchè può esistere un ateo che non usa regole logiche o deterministiche ma che tira una monetina per prendere ogni decisione.
E cmq così amorale come vorresti essere non lo sei poichè l'implicazione "la sofferenza è brutta a prescindere da etica, morale o dogmi" è del tutto non neccessaria.
Anche lasciando perdere lo sproloquio etimologico (del quale inorridirebbe chiunque abbia una cultura un minimo decente che non si ferma allo zingarelli) questa è una cagata, se vuoi metetrla in dialettica parlando da un punto di vista strettamente logico la sofferenza altrui non è un male finchè non causa un danno a te direttamente (basi della filosofia eh. Leggiti Hobbes, senza andare agli albori che magari sono troppo astratti per te, magari non sul libro delle superiori, un minimo più a fondo). E il danno che hai è sattamente quello che ti deriva dalla morale (prescinendo da leggi e punizioni che non menzioni tu stesso, e che non necessariamente ci sono. Esempio banale. Sposarti con una donna e fottere sua sorella provoca una punizione dalla società? No. Causa sofferenza a lei? Si. E a te? Se non hai morale no, hai goduto, cazzo ti frega. Spero che tu capisca dove voglio arrivare).
Ti dico di più, leggiti qualche libro di filosofia del diritto. Vai a vedere dove si è finiti quando si è messa da parte la morale e si è utilizzata solo la logica per determinare le dinamiche della società, le scelte "giuste" e le leggi applicabili in base a questo pensiero. Non ti spoilero la fine, ma non è un happy ending. Non venire a fare il saccentello con me su ste cose, io non vengo a farlo con te sulle reti o qualsiasi cosa coi numeri (lol) tu sia esperto di.
In ogni caso quello che descrivi tu non vuol dire essere atei, è la tua personale (semnaticamente e storicamente errata) del termine. Quindi vabbè, se sei cnovinto te, amen. Magari chiamalo in un nuovo modo, fonda una setta o un movimento, magari ci fai pure i soldi.
Cmq per tornare IT, ti faccio un disegno. Vuoi parlare in termini scientifici e logici? Ok. Ti piace, va bene, np. Il fatto è che tu (e molti altri, ma lo sai che il tuo modo mi sta sul cazzo e gli altri non li prendo manco sul serio come interlocutori, quindi me la prendo con te) difendi l'aborto a spada tratta semplicemente perchè la chiesa ci dà contro, e dici, io sono ateo, GeGè, l'aborto non è male, non sto ponendo fine a una vita. E' solo poco più di una sega.La 194 è giusta. Vabbè, va di moda atteggiarsi così, te nè dò atto. Magari rimorchi pure facendo il "progressista", bho. Però, se vuoi parlare con cognizione di causa, allora leggiti qualche libro (come ho fatto io), partecipa anche tu (come ho fatto io) a qualche seminario sull'aborto, ascolta anche tu (come ho fatto io) medici e biologi e non solo giuristi, anche non cattolici, o atei, o semplicemente che della religione non gliene fotte un cazzo, e senti come siano in disaccordo su quando un feto può essere definito un essere vivente, una persona. Scoprirai che c'è MOLTO disaccordo. E che spesso (anche nella versione di chi è favorevole all'aborto) la soglia, parlando in settimane per farla breve, è inferiore a quella prevista dalla legge. Ora, tu ti vuoi prendere la responsabilità anche solo di rischiare di uccidere (o di sostenere che sia giusto) una persona, pur solo sbagliando convincendoti che sia solo un grumo di cellule? Fai pure, ma non perchè sei ateo, ma perchè sei stronzo (dal dizionario secondo pazzo = popolare per amorale )
Spero che questo ti sia più chiaro del monoriga precedente.
Last edited by Pazzo; 24th February 2008 at 04:47.
Esiste anche una sorta di "morale" [nel senso stretto del termine] biologica che si dimostra attraverso la genetica che spiega i comportamenti solidali degli animali sociali il cui principio fondante è aiutare chi ha il Dna simile al propio perchè un suo successo riproduttivo permette la trasmissione alla generazione successiva anche della parte di dna che hanno in comune.
Per esempio, nelle società di insetti, ci sono gruppi che non si riproducono affatto. I cormosomi sono strutturati in modo tale che tra fratelli e sorelle il dna è uguale al 25 percento, tra sorelle al 75----> le sorelle della regina nutrono le larve perchè la regina ha il 75 percento del loro dna in comune. I maschi, 1 lo si usa per la riproduzione, gli altri a morire come soldati o operai. (Società di insetti eh).
Questo per dire che ci sono dei principi di base che regolano anche i comportamenti biologici.
Disse qualcuno " la biologia è razionale solo con gli occhi dell'evoluzione".
Qualcuno ha detto "se non c'è da mangiare la mamma si mangia i cuccioli, in natura". Questo perchè se muore la mamma-->muoiono i cuccioli. Quindi l'informazione genetica è persa. La premessa è quindi SE si rischia di morir di fame. Non mi sembra una situazione plausibile in occidente.
Si sta imponendo una cultura del "abortire è normale, è facile"...
Quindi, ri UP a Wolfo.
Ma infatti .. Non mi sognerei mai di dire a qualcuno quel che deve fare .. Lo stato si faccia i cazzi suoi che la gente si fa i cazzi suoi della propria informazione genetica![]()
Però si sia consapevoli di quel che si sta facendo e perchè lo si sta facendo. Essere consapevoli di quel che si fa. Dire è un ammasso di cellule è corretto, peccato che lo siamo pure noi un ammasso di cellule, certo più grande, ma sempre un ammasso di cellule
piccola differenza è che noi pensiamo e quello no, cosa da poco però
Non infiliamoci in questo vicolo del quando si inizia a diventare esseri pensanti perchè senno poi è un casino.Un bambino appena nato pensa?A cosa pensa?Puo' avere la capacità cerebrale di un gatto , gatto piccoo , il gatto adulto gia al confronto è un nerd.
A 6 mesi di gravidanza pensa?Oppure no?E quanto pensa.Un down pensa meno di una persona sana , quanto meno?
Purtroppo o non si valuta affatto la condizione di cio' che ancora non è nato , considerando soltanto l'"essere" donna/madre e quindi il suo potere di decidere a prescindere , oppure si valuta necessariamente cio' che quell'ammasso di cellule è in "potenza" non ricordo se era una cosa di cartesio o di pascal o di chi altro , ma il concetto è quello.
Tendenzialmente nel cerchio della vita tutto e nulla sono molto vicini come concetto , ma si deve prendere un punto di vista netto e difenderlo , altrimenti si creano concetti aberranti.Un bambino che nasce totalmente spastico lo possiamo gettare dalla rupe di sparta?Oppure ormai c'e?E se ce ne accorgevamo al settimo mese lo affogavamo?Sono cose TROPPO problematiche per darne leggi coerenti.
And many more lol
Non era mia intezione infilarmi in un tipo di discorso del genere, il concetto che volevo esprimere era un altro in riferimento a Hudlok che paragonava uomo adulto a ovaia in quanto entrambi cellule (o più cellule).
Mi sono espresso male buttandolo sul fatto di pensare, forse dovevo dire forma di vita complessa, non lo so non ho molta voglia di pensarci ora