
Originally Posted by
ghs
Diciamo anche che la laurea, in Italia, non garantisce nulla nemmeno al datore di lavoro. Oggi le lauree non sono selettive, sono troppo facili, ma vengono viste come un diritto. E' colpa dello stato patetico delle università, del fatto che ce ne sono troppe, di una riforma che ne ha ulteriormente impoverito i contenuti. E' colpa anche dei docenti.
La maggior parte dei giovani laureati italiani fa venire i brividi per quanto è ignorante. Spesso, non sa nemmeno scrivere un italiano accettabile. In questo modo, con la svalutazione della laurea (se è troppo facile, com'è ora, vale meno), si incrementano le statistiche, ma si svaluta anche il valore dell'esperienza e del bagaglio del laureato e, quindi, del suo lavoro.
Certo, un neolaureato olandese guadagna il doppio di un neolaureato italiano e non è detto che la sua preparazione sia migliore. Però, secondo me, prima di pretendere buoni stipendi sulla sola base di una comparazione col mercato europeo, sarebbe il caso di rendersi conto dell'inadeguatezza della preparazione universitaria italiana.
Intendiamoci: quando ne ho avuto occasione, io ho notato che i giovani italiani hanno una marcia in più rispetto ai loro colleghi europei, per ragioni storico-culturali e ambientali, ma partono decisamente svantaggiati, imbambolati come sono dagli anni del limbo universitario.
Se vogliamo migliorare le condizioni dei contratti dei neolaureati, cominciamo col migliorare le condizioni dell'università italiana.