Se presti il tuo minimo di attenzione, prestalo a modo: vuole una "moratoria" (e ha usato quel termine per semplice occasione) sull'aborto come atto, non sulla legge che regola l'aborto. Vuole che si dichiari che l'aborto, anche se legale, è comunque un atto contro la vita naturale. Ha alcune ragioni per farlo, ma non intendo discuterle adesso.
Quindi, non vuole cambiare la legge 194, ma vuole che ne siano rispettati i termini, ovvero che alla donna sia illustrata un'alternativa all'aborto e che della donna sia valutato lo stato psico-fisico, in modo da sottrarre la terminazione della vita di un terzo (cioè l'aborto) a episodi di selezione eugenetica o a giochi di società più o meno evidenti.
Poi, alla fine, la decisione resta comunque alla donna.
Chi vuole cambiare la legge, chi ha sempre voluto cambiarla, sono i radicali, che vorrebbero rimuovere anche i paletti contenuti dalla 194 e riportare l'aborto a una semplice questione di scelta individuale, quando è evidente che non può esserlo, visto che implica almeno un altro essere.
La 194 è una buona legge e deve essere mantenuta e applicata. Al massimo, si può decidere di migliorarla e completarla, prevedendo ulteriori e sensibili aiuti alle donne in gravidanza e in maternità.