Nefion vide con un certo disappunto che si stava per formare un capannello intorno all’uomo che aveva provocato la folla con i suoi giochini. Di certo doveva essere un baro e Nefion non riusciva a capire come mai gli avventori ne fossero così attratti. Per lui guadagnare i pochi soldi che gli consentivano di vivere aveva sempre comportato una grande fatica. Passando la mano tra i capelli biondi si trovò a ripensare a quanto aveva già speso, inutilmente, per arrivare fino a bluedeep - da frostnorth dove viveva con suo padre - dove avrebbe dovuto incontrare il suo magister. Aveva persino comprato quella sciocca veste blu da un mercante ambulante - e quel maledetto con i suoi pregiudizi contro gli umani aveva persino tirato sul prezzo - per non sfigurare al primo incontro.
Un sacco di soldi e di settimane di viaggo buttati! Era furioso. Oltretutto il messaggio che aveva lasciato a suo padre (trasmesso da una vicina, ovviamente suo padre non sapeva leggere) avrebbe buttato il vecchio pastore in uno stato di profonda frustrazione. Nefion capì che non poteva semplicemente tornare a casa e fare finta di niente. Il suo viaggio doveva continuare, con o senza Horace, alla ricerca dell’istruzione e dell’avventura che il suo maestro gli aveva promesso.