Il sistema di assegnazione delle frequenze non rispetta il diritto comunitario
(Corriere.it (
http://www.corriere.it/economia/08_g...ba99c667.shtml) )-BRUXELLES - La Corte europea di giustizia ha condannato, oggi a
Lussemburgo, il regime italiano di assegnazione delle frequenze per le
attività di trasmissione televisiva, nella sentenza sulla causa che
opponeva l'emittente privata Centro Europa 7 al Ministero delle
Comunicazioni. Secondo la Corte il
regime di assegnazione delle frequenze non rispetta il
principio della libera prestazione dei servizi e non segue criteri di
selezione obiettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionati.
Secondo la Corte: «L'applicazione in successione dei regimi
transitori strutturati dalla normativa a favore delle reti esistenti ha
avuto l'effetto di impedire l'accesso al mercato degli operatori privi
di radiofrequenze. Questo effetto restrittivo è stato consolidato
dall'autorizzazione generale, a favore delle sole reti esistenti, ad
operare sul mercato dei servizi radiotrasmessi. Tali regimi hanno avuto
l'effetto di cristallizzare le strutture del mercato nazionale e di
proteggere la posizione degli operatori nazionali giá attivi su questo
mercato». Il giudice del rinvio sottolinea che «in Italia il piano
nazionale di assegnazione per le frequenze non è mai stato attuato per
ragioni essenzialmente normative, che hanno consentito agli occupanti
di fatto delle frequenze di continuare le loro trasmissioni nonostante
i diritti dei nuovi titolari di concessioni. Le leggi succedutesi, che
hanno perpetuato un regime transitorio, hanno avuto l'effetto di non
liberare le frequenze destinate ad essere assegnate ai titolari di
concessioni in tecnica analogica e di impedire ad altri operatori di
partecipare alla sperimentazione della televisione digitale».