allora..un errore piuttosto comune: appaltatrice e' la ditta che esegue i lavori, appaltante la ditta che paga.
alcune questioni:
Sul primo punto sono d'accordo: la routine dovrebbe - CREDO! - essere richiesta risarcimento danni alla ditta (appaltarice

) e poi dovrebbe essere la ditta a rifarsi sui propri dipendenti. (Il fatto che uno sia lavoratore non implica affatto automaticamente che non debba essere responsabile delle proprie azioni, a prescindere...pero' questo e' un aspetto che non conosco a fondo, e su cui non pontifico. di sicuro c'entra dentro il tipo di rapporto di lavoro, le assicurazioni, le competenze richieste, il ruolo svolto nella ditta..insomma.una marea di cose.)
Rimane il fatto che una delle vittime era il titolare della ditta appaltatrice e quindi, a senso, il primo interlocutore della richiesta di danni.
Il punto due: se hai letto effettivamente "responsabilita' della ditta appaltatrice", beh, e' coerentissimo con la richiesta di danni, no? In ogni caso e' una perizia di parte.. non ci farei granchè caso
Il punto tre (a parte la confusione lessicale) ha una cosa che non torna: il comma piu' vicino al caso mi SEMBRA questo:
b) fornisce agli stessi soggetti dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell'ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività;
dove per rischio specifico s'intende il fatto che e' presente gas infiammabile sul sito del lavoro.
La ditta appaltante e' dunque tenuta a dire: "bada che c'e' dell'esano dentro i silos", in particolare.
Poi, se la precauzione di non usare la fiamma ossidrica sia una conseguenza "scontata", questo non e' semplice determinarlo. Sinceramente, non conosco lo stato dell'arte in quest'ambito.
Puo' darsi che sia una cosa particolare, cui la ditta appaltante avrebbe dovuto fare piu' attenzione, ma puo' darsi anche che - dato l'esano- sia una cosa scontata..come dire: "oh, in questi tubi su cui ti faccio lavorare scorre HCl" e aspettarsi ragionevolmente che gli operai non usino la tecnica del "risucchio", come col vino e la benzina, per spostare il liquido da qualche parte.