come al solito non entro nel merito della discussione, non e' piu possibile ormai "discutere" in questo forum dato che gli animi ormai sono sempre troppo caldi (eccessivamente a mio avviso), ma su dati oggettivi 4 cosette le scrivo sopratutto per fare chiarezza a chi non l'ha su determinati istituti di cui state parlando, in parte, erroneamente.
dipende da modalità e forme e' senza dubbio vietato impedire l'ingresso nel luogo di lavoro.
il picchettaggio e' lecito se riguarda solo un opera di persuasione, se invece si estrinseca in un atteggiamento intimidatorio da luogo a violenza privata (610 c.p. : reclusione fino a quattro anni).
Si tratta di un mero illecito civile invece se e' ostruzionismo ad entrare (anche in tal caso illecito eh). questo e' quello che dice la giurisprudenza in merito al picchettaggio.
la dottrina ravviserebbe una leicita' del picchettaggio qualora non comporti alcuna violenza (nemmeno morale) ma semplice esortazione o bonaria opera di convincimento
edit: sull' occupazione scolastica sarebbe da parlarne più approfonditamente,per plurime circostanze la prima e' che gli studenti non sono lavoratori quindi non sono titolari di un diritto di scioper (quello che facevamo al liceo era chiamato sciopero in gergo ma lo sciopero e' un instituto vincolato al percepimento di una somma di denaro, in due parole)
Sull' occupazione, infine, la giurisprudenza e' altalenante talune volte ravvisa un illegalita' altre volte no, la cosa va circostanziata ad i singoli accadimenti, in genere.
il disagio creato dall sciopero deve essere limitato deve essere una protesta e non l'anarchia, non ho intenzione di tediarvi con la disciplina gli articoli ed i tipi di sciopero leciti o meno (e la legge che li determina, l'art 40 cost sancisce il diritto di scioperare ma secondo quanto indicato e regolato dalla legge vigente).
Per farla semplice dato che non interessa nessuno fare la tesi in diritto del lavoro, lo sciopero e' lecito quando contempera due esigenze la prima e' il diritto di manifestare del lavoratore (tutti dal 2000 in poi, non solo subordinati ma anche autonomi professionisti e piccoli imprenditori) per la tutela dei propri interessi collettivi, la seconda esigenza e' non arrecare un danno alla produttività dell azienda, danno che non può andare oltre un determinato ammontare, il principio avocato dalla giurisprudenza e' in genere la proporzionalità tra danno (chi sciopera non percepisce stipendio per le giornate in cui sciopera e l'azienda deve avere sommi capi un danno analogo in temini di perdita di produttivita' o in fatturato).
Due righe in più meritano i servizi pubblici essenziali, che chiaramente DEVONO continuare.
Su di essi c'e' una disciplina molto più rigida dato che per lo sciopero di una _parte_ della collettività non puo' subirne le conseguenze _tutta_ la collettivita'
Insomma una categoria non può buttarla al culo a tutta la comunita', perché cosi sarebbe in caso di servizi pubblici.
il diritto di sciopero non e' fare danno ad altri o scaricare su altri il proprio malcontento (giusto o ingiusto che sia non importa)
in tal casodi servizi pubblici sempre per legge sono necessarie:
- l'erogazione delle prestazioni indispensabili (quindi il servizio deve essere garantito)
- preavviso di 10 gg con indicazione di modalità e forme dello sciopero.
- le utenze del servizio pubblico devono essere informate almeno 5 gg prima dello sciopero.In modo che l'utente possa trovare un servizio sostitutivo (es prendere il treno al posto dell aereo etc se nel caso di trasporti, fare un esame privato invece che all ospedale etc.)
- necessita', prima della data di uno sciopero, ed OBBLIGATORIETA' di riunirsi ad un tavolo per il datore di lavoro e le parti per ottenere una riconciliazione ed evitare lo sciopero.
se una sola di queste norme non viene rispettata lo sciopero e' illegale.
quindi occhio a dire che lo sciopero deve produrre un disagio, lo può produrre ma a dei grossi limiti ed occhio a pensare che nei servizi pubblici si possa fare sciopero come al liceo sbattendosene di tutto(portavamo la giustificazione non era un ns diritto)
tutto questo lo ripeto non secondo mie opinioni ma secondo quello che vi piace spesso citare per darvi forza e ragione: il diritto e la legge.
Poi, se non vi piace il diritto italiano, anche se sul campo dello sciopero la vedo difficile una riforma sostanziale poiche' cosi come e' congenato va bene a tutte la parti da sempre(ed a tutti i colori politici), se proprio non piace, dicevo, restano due alternative la prima e' il colpo di stato e farsi le leggi come si vuole, la seconda andare in uno stato dove lo sciopero e' regolamentato in maniera differente e che più ci aggrada al nostro personale gusto.
buona notte, e traetene le vs personali conclusioni