si.. ma si tratta di spesa complessiva fatta da imprese(private) + università+ istituti di ricerca pubblici
ho trovato questa ricerca del 2003-2005 http://www.istat.it/salastampa/comun...ointegrale.pdf
La contrazione delle spese in R&S intra-muros delle imprese ridimensiona ulteriormente la quota privatadella spesa per R&S totale, che è peraltro in diminuzione dal 2000 (Tavola 2). Il contributo delle imprese alla R&S italiana scende infatti dal 50,1% del 2000 al 47,3% nel 2003. Si tratta di un’anomalia nel contestodei principali paesi Ue, dove la quota della spesa sostenuta dal settore privato supera frequentemente il 60% con punte, nei paesi nordici, di oltre il 70%.
I rubinetti a casa di Chuck Norris non perdono, vincono.
In the beginning there was nothing...then Chuck Norris Roundhouse kicked that nothing in the face and said "Get a job". That is the story of the universe.
la tua ignoranza in materia e' raccapricciante
-cit. Estrema, 2022
Purtroppo non capite il vero problema della ricerca in Italia che non é un fatto di soldi, quanto di gestione.
Mi spiego meglio, fare paragoni con gli USA, spesso citati quale gold standard della ricerca non ha senso. Una università come Harward prende ha in totale 16k iscritti, costa l'anno sui 50k euro, e per entrare c'è una selezione devastante, come anche nelle altre università americane.
Per la ricerca l'america oltre ai fondi privati, applica un sistema " normale " che prevede che se un ricercatore non pubblica lavori per 2 anni, o cmq il suo lavoro non é ritenuto congruo viene licenziato; da noi una volta divenuti ricercatori puoi non fare un cazzo a vita, 0 pubblicazioni, e nessuno ti dirà mai nulla.
In altre parole il problema é che l'Italia di fondo é uno stato assistenzialista, e anche nella ricerca, nell'università, nella vita questo si rispecchia; non possiamo mandare a cagare chi non ricerca, studenti 20 anni fuori corso, togliere dai coglioni corsi come " stress del cavallo ", mettere un blocco a tutti i corsi universitari e un blocco a seconda degli studi precedenti. Questo é il problema della nostra università, non purtroppo i fondi.
in definitiva direi che la situazione si può riassumente indue punti: gestione non accurata del denaro immesso nel sistema universitario (ci sono centri di eccellenza e università che fanno schifo) e quanto spiegato da arkamir, che è correttissimo, ovvero manca un sistema di premiazione a livello puramente meritocratico. Il professore per prima cosa è una persona chefa ricerche, che deve pubblicare i suoi lavori, quindi chi fa ricerche deve produrre risultati attendibili e utili, la pubblicazione internazionale è lo strumento che permette di fare ciò e non è in discussione.
PEr cui finchè non ci si muove in queste direzioni ( mi basterebbe anche la seconda soltanto, la prima è una conseguenza diretta) rimarremo invischiati in questo sistema marcio.
DaocSpoiler
Hai una vaga idea, nell'Italia dei sindacati, i problema che porta buttare fuori a pedate qualcuno perche' improduttivo?
Il casino italico e' proprio il funzionamento del tutto, e cambiare queste cose richiede tempo, troppo... a meno che domani non marciamo su Roma e la cambiamo noi![]()
Non esageriamo con le università, visto che la ricerca è praticamente bloccata i ricercatori assunti negli ultimi anni sono tutti precari, quindi non credo sia molto vero il discorso che non fanno un cazzo e prendono soldi, il sistema è strutturato certamente male ma da qui dire che è solo una ruberia, un pozzo senza fondo direi che è un tantino fazioso, un pò come quando Brunetta parla di fannulloni, così tanto per fare polemica, secondariamente in Italia si buttano i soldi a cazzo in tante cose e per la ricerca si investe meno di tutta Europa, la nazione non fallisce certamente se finanzia maggiormente la ricerca e non è certamente con quei pochi soldi che ci buttiamo che salviamo l'Italia dalla crisi, fattostà che la riduciamo ancora, tanto vale toglierla del tutto...
Se la ricerca fosse così tranquilla e protetta in Italia, che ottenuta la ricerca ti metti in poltrona, allora perchè la maggiorparte dei nostri ricercatori se ne sta all'estero e se parli con loro ti dicono che in Italia non c'è sbocchi, non c'è finanziamenti, lo stato se ne sbatte, baronie che ti sfruttano, quasi sempre il posto se lo piglia il raccomandato con agganci politici, e se hai capacità ti fai 20 anni da servo per essere riconosciuto, dicono che all'estero i soldi ci sono se devono fare esperimenti hanno i materiali e strutture adeguate e che si procede per merito. Lavoro sotto al ministero della pubblica istruzione, di ricercatori ne vedo a bizzeffe la maggiorparte si fa il culo per 3 lire, i paraculati che non fanno un cazzo ci sono ma sono in netta minoranza, fatevi un giro negli istituti zeppi di precari che stanno per scomparire sotto il decreto Brunetta, parlate con cognizione per favore non con le solite generalizzazioni tanto care al governo...
LA VERITA' E' LA FUORI! MA ANCHE NO...
Spoiler
Spoiler
E quindi? Per tua informazione non sono un ricercatore, sto solo parlando di cose che tocco con mano quotidianamente, pongo solo l'accento sul fatto che mi sembra ci sia una certa generalizzazione che non corrisponde alla realtà della cosa. Molti chiaccherano su argomenti ritriti così come sono riportati da stampa e politica, per questo invito i lor signori a non fermarsi ai luoghi comuni o basarsi sul sentito dire...
La ricerca in Italia sta morendo per varie cause, la principale è che lo stato non la finazia, inutile girarci intorno, certo ci sono altre cause come sprechi e mafie ma sono cause minori rispetto alla cronica mancanza di fondi, anzi molto spesso vangono usate come scusa per tagliare ulteriormente i fondi...
LA VERITA' E' LA FUORI! MA ANCHE NO...
Spoiler
Spoiler
Bortas parlo con causa, spesso per motivi universitari sono dentro il laboratorio di medicina sperimentale della mia università e il problema é quello che tiho detto sopra. Al momento noi diamo i fondi a pioggia, cioè distribuiti su tutti in maniera uguale, e abbiamo troppi gruppi. Considera che ad esempio il laboratorio dove sono che ha pubblicato ben 2 lavori su riviste con impact factor sopra 3 entrambi, ha ricevuto come finanziamento900 europer tutto l'anno passato.
Quando si parla di ricercatori e di precri bisogna capire un momentola differenza tra ricercatore universitario, cioè il primo livello della carriera universitaria, e ricercatore inteso come studente, dottorante, borsista che fa apprendistato in un laboratorio.
Il nostro problema non sono i fondi totali, ma come vengono usati, considera ad esempio che anche l ASI finanzia la ricerca in Italia e distribuisce moltissimi fondi che sommati a quelli dello Stato non ci mette molto dietro altri paesi europei come fondi. Il nosstro problema é proprio quello di avere un numero adeguato di gruppi di lavoro e ricercatori.
C'é percaso una tabella di quanti ricercatori abbiamo in Italia, quanti lavori hanno prodotto rispetto ad altri paesi?