Di passaggio, ho letto nell'altro thread che c'è ancora molta confusione nella testa di molti a riguardo di come lavorano questi 3 parametri quando si fotografa, quindi ho pensato, per il mio post bimestrale di fare una guida rapida su come utilizzarli correttamente.
Cominciamo con l'insegnare la parola fondamentale in fotografia: STOP. Si, lo STOP. In gergo, rappresenta il raddoppio o il dimezzamento della luce "incamerata" dalla macchina fotografica. Se aumento di 1 stop, raddoppio la quantità di luce. Se diminuisco di 1 stop, la dimezzo. Quindi aumentare di 3 stop, significa far arrivare 4 volte la luce di prima (1x2x2=4).
Ora, ai 3 parametri, uno alla volta.
Tempo
Il tempo indica la durata di apertura dell'otturatore posto davanti al sensore.
Viene espresso con un numero, pari a 1/X (X è il numero) secondi. Un tempo di 400 indica che l'otturatore si aprirà all'istante y e si richiuderà y+1/400 secondi dopo.
Va da se, quindi, che aumentando il numero, diminuisce la quantità di luce che viene incamerata.
Precisamente, ad ogni raddoppio del numero si ha una diminuzione di 1 stop, e viceversa.
Quindi: da 100 a 200 diminuiamo di 1 stop, a 400 di 2 stop e così via. Da 1600 a 25 abbiamo un aumento di 6 stop (1600->800->400->200->100->50->25).
Ovviamente, questo parametro serve anche a rendere una fotografia più o meno "rapida", con relativo effetto blur se il soggetto è in movimento rapido rispetto al tempo utilizzato e così via (esempio: auto in corsa a tempi lenti, acqua che scorre e così via).
Diaframma
Il diaframma viene anch'esso indicato con un numero, espresso in f/x. Questo numero indica l'apertura delle lamelle del diaframma, più questo numero è basso, più il diaframma è aperto e viceversa. Quindi, aprire il diaframma significa diminuire il numero indicato.
I numero partono sempre da dei valori minimi ormai prefissati, che sono 1 o 1,4, per poi salire, raddoppiando in una sequenza x2 rispetto al numero due volte precedente. Supponendo un diaframma che parte da f/1, avremo:
1 - 1,4 - 2 - 2,8 - 4 - 5,6 - 8 - 11,2 - 16 - 22,4 - 32.
Nelle macchine odierne vedrete sempre nelle reflex dei numeri intermedi, ma ho inserito questa sequenza per indicarvi che la relazione di luminosità fra un numero e il successivo corrisponde sempre ad 1 stop di differenza.
Quindi, da 2,8 a 5,6 ci sono 2 stop in meno, da 32 a 11,2 ci sono 3 stop in più e così via. Tutti i numeri intermedi (così come per i tempi) indicano stop intermedi (di norma fra 1 stop e il successivo troverete altri due possibili valori, per permettervi di regolare la luce fino ad un passo minimo di 1/3 di stop).
Per integrare questo con i tempi, se ragionate in termini di stop la cosa diventa davvero banale: la combinazione tempo 200 - diaframma 5,6 è esattamente IDENTICA in termini di quantità di luce percepita a quella tempo 800 - diaframma 2,8 (2 stop in meno di tempo, 2 stop in più di diaframma). Ma ovviamente l'effetto globale sarà differente.
Questo perché, oltre al tempo di esposizione, il diaframma regola un'altra proprietà intrinseca: la PDC, Profondità Di Campo.
Quando mettete a fuoco un soggetto, voi in sostanza decidete qual'è il piano che mettete perfettamente a fuoco, o meglio, la distanza fra sensore e tale piano. Se ad esempio scegliete il piano di messa a fuoco a 5 metri (indicato sulla ghiera della messa a fuoco), vuol dire che il piano a 5 metri dal sensore con quella lente sarà perfettamente a fuoco, a PRESCINDERE da tutti gli altri parametri. Quello che varierà con il variare del diaframma sarà la PDC.
La regola generale è altrettanto semplice: più il diaframma è chiuso (e cioé più il numero è alto), più la PDC aumenterà, in avanti e indietro rispetto al piano di messa a fuoco vero e proprio.
Quindi, se volete isolare un certo soggetto rispetto a ciò che si trova davanti e ciò che si trova dietro, dovete aumentare il più possibile l'apertura del diaframma.
Per fare un esempio pratico, la lente 50mm della Nikon con f/1,4 minimo, ha una PDC bassissima se settato al diaframma minimo (1,4 appunto), nell'ordine dei 5 millimetri (3mm oltre il piano e 2mm indietro) rispetto al piano di messa a fuoco più vicino possibile.
ISO
Questo è il terzo, ed ultimo, parametro che modifica la quantità di luce incamerata dalla fotocamera. Anche qui, si ragiona in stop: un ISO doppio del precedente aumenta di 1 stop, e viceversa. Però questo aumento è "artificiale": il sensore ha sempre la stessa quantità di luce percepita (non cambiate fisicamente il sensore), ma agli ISO superiori al minimo consentito (che offrono il miglior rapporto segnale/rumore) si "attiva" un amplificatore interno che aumenta la quantità di luce percepita, introducendo però ovviamente degli errori, raramente visibili nella foto salvo ad alti ISO (e su sensori di nuova generazione, come quelli delle D3/D300/D700, non si nota per niente anche ad ISO alti com 6400!).
Quindi, quando fate fotografie, laddove possibile, mantenete l'ISO sempre al suo minimo (di norma 100) per avere la migliore qualità, e aumentatelo SOLO se, per mantenere un certo effetto con una certa coppia di tempo-diaframma, non avete abbastanza luce per avere la foto correttamente esposta.
Questi sono i principi che regolano l'utilizzo dei 3 parametri fondamentali.
A questo si aggiungono i seguenti fattori:
- La PDC di una lente a lunghezza focale maggiore a parità di distanza del piano e diaframma sarà minore di quella di una lente a lunghezza focale inferiore (per questo i grandangolari hanno una PDC superiore ai tele).
- La PDC di una lente sarà superiore all'aumentare della distanza del piano di messa a fuoco a parità di diaframma.
All'inizio vi sembrerà un casino: con l'esperienza, questi ragionamenti diventeranno istintivi. E' uno dei motivi per cui, all'inizio, si tenta sempre di spiegare al niubbino che è meglio, per la propria esperienza, utilizzare una lente a focale fissa per insegnare l'importanza dello spostarsi fisicamente per scegliere il giusto piano di fuoco e la conseguente PDC, spesso con le lenti zoom si gira la ghiera della lunghezza focale per ottenere lo stesso effetto, ma si perde l'importanza dell'imparare come questi fattori si legano fra di loro e come sfruttarli al massimo.
Spero di essere stato esauriente ed utile. Buone foto a tutti.