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Pazzo
Ciaaaao, mi chiamo Federico e anche io ho avuto una situazione del genere:
Stavo ricevendo un magnifico chinotto, la ragazza era chiaramente preparata nell'arte della fellatio, buone potenzialità riguardo l'irrumatio, ero al settimo cielo, in quello stato di estasi quasi comatosa che si impossessa del corpo e della mente maschile quando riceve un pompino come si deve, mano sulla testa della donna, una vera devota della cappella, arti quasi flosci, tutto il sangue del proprio organismo concentrato in una gloriosa erezione. A un certo punto il problema, la sentivo, la sentivo proprio là, scendere giù per l'intestino co un gorgoglio, la sentivo proprio di quelle a tromba con un 15% di camiciata, roba da 5 secondi pieni di emissioni nocive, non potevo lasciarla, DOVEVO trattenerla, o la poverina sarebbe rimasta così traumatizzata che non solo avrebbe smesso, ma non avrebbe mai più fatto un pompino a nessuno, e io sono un altruista, non potevo privare il genere umano di una tale devota.
Mi concentrai, nella mia testa quasi come un mantra "nonmollarlaporco*iononmollarlaporco*iononmollarla porco*iononmollarlaporco*io", il corpo completamente teso quasi che contrarre le braccia mi potesse aiutare a chiudere e sigillare il buco del culo e prevenire la catastrofe. Una massa di gas continuava a ribollire a poca distanza dal mio sfintere, troppo vicina alla sua meta, e alla disgrazia. Non sentivo più nulla, tutto il mio essere era dedito al trattenere la morte dentro di me.
Ci riuscii. Ci riuscii. Niente uscì dal mio culo. Con un altro gorgoglio torno tutto su. Un sorrisetto di vittoria curvò le mie labbra, gocce di sudore mi imperlavano la fronte, lo sforzo era stato immenso, ma ne era valsa la pena. Mi sentivo bene, ero riuscito nell'impossibile.
Improvvisamente una voce mi riporta alla realtà "Fede, che cazzo ti succede??" abbassai lo sguardo quindi, e con orrore mi resi conto che la concentrazione totale sul mio culo aveva isolato completamente la mia mente dal resto del mondo.... il Capitano stava là, pendeva meno che barzotto ormai.
Lei si incazzò moltissimo, ferita nel suo orgoglio di pompinara, ma il mio sorriso non svanì, ero consapevole di aver salvato una vita, anche se lei non lo saprà mai.