Vorrei rendervi partecipe di ciò che è successo ieri in facoltà, mentre si stava facendo tranquillamente lezione.
http://roma.repubblica.it/dettaglio/...ma-tre/1605086
A parte il titolo un pò "sensazionalista", l'idea di un aggressione di matrice fascista non è proprio campata per area, si parla di legami con il Foro 753 e Casa Pound. Oggi, prima della conferenza stampa membri del collettivo hanno trovato nell'aula auto-gestita di Azione Universitaria spranghe, catene e volantini inneggianti al nazi-fascismo ( http://roma.repubblica.it/dettaglio/...itiche/1605536 ) poi affissi davanti all'aula dove si è tenuta la conferenza stampa con la presenza del Preside, del Collettivo, rappresentante dei Comunisti Italiani, rappresentante dell'ANPI e responsabile di Rifondazione Comunista per l'anti-fascismo (che chiamava la gente "compagno/a/i"), Mamme per Roma Città Aperta e Sinistra Critica. Diciamo che l'unica persona che ha cercato di mantenere un certo equilibrio è stato il Preside stesso, ma per certi aspetti lui stesso non ha saputo rispondere in modo esauriente alle domande dei cronisti di Repubblica e del Corriere. C'è già uno scandalo che un pò del materiale scovato nell'armadietto dell'aula di AU è scomparso e non si sa che fine abbia fatto.
Fa schifo che si sia strumentalizzata la morte di Sandri, si è usata la presentazione di un libro dedicato a lui come pretesto per odio politico. Completo dicendo che nella serata di ieri, dopo l'aggressione, una sede di AN in via Marconi è stata oggetto di teppismo e vandalismo per mano di due persone e c'è la probabilità che i due fatti siano correlati. Anzi, si ipotizza, ripeto si IPOTIZZA, ma è al vaglio degli inquirenti, un'eventuale correlazione tra gli eventi di ieri e un evento che si è verificato Venerdì scorso, dove, da quanto detto dal Preside alcuni membri del collettivo avrebbero strappato dei manifesti, o qualcosa di simile, di AU.
Arrivederci.
P.S. : mi girano i coglioni che si debba utilizzare l'università come campo di battaglia, un insulto alla cultura e all'idea che l'Università dovrebbe essere un luogo fertile di dialogo, anche acceso, di dibattito. Ma la violenza, di qualsiasi colore dovrebbe letteralmente essere condannata con il massimo rigore.