I passeggeri grassi paghino di più
Sui voli Ryan Air in arrivo la "fat tax"
I critici: "E' una forma di discriminazione, non lo permetteremo"
La replica: "Abbiamo condotto un sondaggio, uno su tre è favorevole"
LONDRA - Dopo la "tassa sulla toilette", è il turno della "fat tax", la tassa sul grasso: chi ne ha troppo, d'ora in poi, pagherà di più per volare con la Ryan Air. I passeggeri di dimensioni abbondanti potranno essere costretti a farsi pesare, proprio come le valige, su una bilancia, prima di imbarcarsi sugli aerei della più nota compagnia low-cost del mondo, per verificare se hanno oltrepassato i limiti: gli uomini che superano i 130 chilogrammi e le donne sopra il quintale dovranno pagare un supplemento extra, esattamente come si fa con il bagaglio in eccesso. La decisione, in un Paese come la Gran Bretagna attraversato da una vera e propria epidemia di obesità, viene però criticata da alcuni come una forma di discriminazione. Ma anche altre linee aeree stanno considerando un provvedimento simile.
"Abbiamo posto dei limiti a livelli molto alti", dice Stephen McNamara, portavoce della Ryanair, "cosicché la sopratassa sarà applicata soltanto ai passeggeri veramente grossi, che invadono lo spazio di coloro che siedono nei posti vicini. E poi questo supplemento, se verrà ufficialmente introdotto, potrebbe anche agire sui passeggeri di misure extra-large come un incentivo a perdere peso, a sentirsi più leggeri e più sani". Il ricavato della "fat tax", afferma la compagnia, verrà usato per continuare ad abbassare il prezzo dei biglietti per tutti gli altri passeggeri. E' la stessa filosofia che ha spinto la Ryan Air prima a eliminare una serie di servizi gratuiti a bordo (si paga per bibite e cibo, per esempio) e poi a considerare anche altre misure, come la cosiddetta "tassa sulla toilette", per ora soltanto una proposta: far pagare un euro a passeggero per poter andare in bagno durante i voli.
Ma se il supplemento per fare la pipì in cielo ha suscitato finora più che altro ilarità, la possibilità di una tassa sul grasso provoca polemiche, specie nel Regno Unito, dove un adulto su quattro è classificato come obeso. "Chiunque abbia provato a perdere peso sa quanto sia difficile", osserva un comunicato della British Medical Association. "Le persone che sono obese hanno bisogno di essere aiutate a fare i cambiamenti di dieta e stile di vita per sentirsi meglio e condurre una vita più attiva, ma non hanno certamente bisogno di venire penalizzate o discriminate".
Commenta David Haslam, presidente del National Obesity Forum: "Non possono far pagare di più a chi è più pesante o a chi è obeso, è una forma di discriminazione e non la permetteremo". La Ryan Air replica che la misura è la conseguenza di un ampio sondaggio condotto trai suoi passeggeri da cui è risultato che uno su tre è favorevole a una "fat tax" per i compagni di viaggio troppo abbondanti, dato che spesso avere un vicino molto grasso significa viaggiare scomodi e a disagio. Oltre ai limiti sul peso, un altro modo di determinare se qualcuno deve pagare la sopratassa sarà infatti se tocca entrambi i braccioli con i fianchi - ovvero se invade lo spazio di un altro passeggero.