
Originally Posted by
ihc'naib
Perche' sei dubbioso circa i sondaggi?
In ogni caso, mi permetto un'ipotesi: generalmente, le persone si circondano di altre persone che - nell'enorme variabilità delle storie umane che si possono presentare in un'intera nazione - rimangono relativamente vicini per estrazione sociale, cultura, reddito e in generale altri indicatori sociali. Non sarebbe dunque molto significativo, se tu facessi effettivamente parte di quella stragrande maggioranza di persone che non si circonda, nelle proprie relazioni sociali, di un campione estremamente eterogeneo, che le opinioni politiche dei tuoi conoscenti ed amici fossero simili alle tue. E potrebbero comunque liberamente rientrare negli spazi lasciati dal sondaggio. E non mi azzardo neanche (non mi permetterei mai) a mettere in discussione la tua appartenenza a un gruppo sociale ipotetico ricco di cultura e di curiosità per l'attualità e la politica.
Il mio ovviamente non e' un attacco a nessuno, ma se lo volesse essere, per recuperare la tua espressione, direi che lo sarebbe nei confronti di chi rifiuta le etichette associate a destra e sinistra.
La scusa del "non giudicatemi in base alle mie opinioni politiche" e' una barbarie, una stortura: una riedizione di comodo che sostituisce "giudicatemi" al precedente, e sacrosanto, "discriminatemi". Trascurando il frangente attuale, che rende effettivamente difficile esprimere se stessi tramite il voto, la formazione della propria opinione politica e sociale è uno dei punti fondamentali sulla base dei quali giudicare una persona.
Essere una persona "di destra" o "di sinistra" significa avere delle opinioni ben precise su una gran varietà di argomenti. Certo, c'e' tutta la famosa "scala di grigi", tutte le maniere in cui ogni individuo si distingue da una copia carbone dello statuto programmatico del partito che vota, ma rimane comunque (deve rimanere, per coerenza) una familiarità fra chi si sostiene "di destra" e quelle che e' il compendio delle idee di destra, il "virtuale votante perfetto" del PdL. E se una società estremamente rigida, che educa al campanilismo piuttosto che alla curiosità, porta alla creazione di gruppi di persone in cui l'identità sociale si traduce quasi inevitabilmente in una standardizzata opinione politica, questa e' una colossale colpa del mondo, non di chi punta il dito e rileva l'anomalia.
Perche' le sacche di voti, le categorie sociali "certe", quelle che tu chiami "etichettature" esistono, e a posteriori te lo puo' confermare la logica stessa con cui e' concepita l'arte della propaganda elettorale nel mondo occidentale.
La propaganda non si rivolge mai, o quasi mai, alle persone. Si rivolge ai gruppi sociali. L'esempio degli investimenti fatti dai candidati a presidente degli Stati Uniti nei vari stati "rossi o blu", testimonianza di una certa maniera di concepire l'elezione che stiamo riprendendo e riproducendo ciecamente, e' abbastanza significativo a proposito.
Ho scritto un po' troppo. Mi sto annoiando, ma tant'e', mi son divertito.