Wii, la forza del pensiero muove i personaggi dei nuovi videogame
L’invenzione della PubCompany di Padova. Gaiba: «Cuffia magica per le onde cerebrali»
PADOVA – «Dov’è il controller?». La Wii, la console per videogiochi di settima generazione più venduta al mondo prodotta della giapponese Nintendo (oltre 54 milioni di pezzi dal 1989 ad oggi), è accesa. E sul monitor al plasma collegato fluttua un uccello dalle piume di cristallo. Il pennuto aspetta solo un input per prendere il volo; ma non c’è alcun telecomando a dargli la spinta. Semplicemente, non serve. Per liberare in aria il volatile di pixel, infatti, basta il cervello. Anzi, è sufficiente infilare una cuffia bianca, bellissima, e sforzare le meningi. Incredibile, ma vero: funziona. La rivoluzione passa per le mura bianche di una chiesa sconsacrata di San Giacomo di Albignasego, piccolo paese alle porte di Padova, dove dal 2001 si è trasferita una giovane società di software - la PubCompany - , fondata nel 1999 dal 44enne ingegnere elettronico di Venezia Andrea Gaiba.
E’ stato lui a progettare la «cuffia magica» (si chiama «Relax»), la nuova, straordinaria invenzione destinata a sparigliare le carte nel mercato dei videogame. E non solo. «Siamo i primi a impiegare l’uso delle onde cerebrali per i giochi della Wii – dice Gaiba . Ed entro il 2010 ci prepariamo a sbarcare sul mercato internazionale: stiamo solo cercando un grosso editore che possa distribuire l’applicazione ». Per questo, tuttavia, non dovrebbero esserci problemi: i colossi del settore, dalla statunitense Electronic Arts alla stessa Nintendo, hanno già mostrato un forte interessamento per l’invenzione made in Albignasego, che promette di trasformarsi in un affare dalle dimensioni colossali. E da mesi corteggiano Gaiba e gli uomini del suo staff. Anche le riviste specializzate hanno da tempo rilevato il fenomeno: lo scorso settembre il mensile Wired ha dedicato ben otto pagine alle società padovana e alla sue intuizioni sul «controllo mentale».
Ma come funziona la macchina infernale? La tecnologia è intuitiva, anche se complessa. «La cuffia contiene alcuni sensori che sono in grado di registrare le onde emesse dal cervello – spiega lo stesso Gaiba - . Non tutto lo spettro delle onde viene però considerato: quelli che rilevano sono solo due parametri, la concentrazione e il rilassamento. Ed è grazie a questi due elementi che si costruisce l’interazione con la console». Il resto è un lavoro di fantasia da parte dei programmatori. Nel pacchetto per la Wii, che accompagnerà l’uscita di «Relax», le applicazioni saranno tantissime. «Dal braccio di ferro mentale, nel quale vince chi riesce a concentrarsi di più – anticipa Andrea - , a Fair Play, un gioco il cui scopo è quello di far innervosire il più possibile gli avversari, cercando di stressarli con parolacce o aneddoti imbarazzanti ». Il piatto forte, tuttavia, è rappresentato dalle applicazioni di training mentale - una sorta di brain-fit - alla cui progettazione hanno contribuito esperti nel campo dello yoga e di altre discipline orientali.
Nonostante sia destinato a raggiungere ogni parte del pianeta, il progetto «Relax», nato nel 2008, è frutto di un lavoro tutto veneto. «Il software è sviluppato a Longarone – racconta Gaiba - , mentre le cuffie sono state progettate dagli allievi della Scuola italiana di design, che ha sede a Padova. Per non parlare dello stampo del prototipo, realizzato da una ditta di Vicenza ». Ma quanto è costato l’investimento? «Tra i 500 mila e il milione di euro – sostiene il fondatore della PubCompany, che ha un passato di ingegnere alla Permasteelisa di Massimo Colomban - . Ma se le cose dovessero andare bene... ». Chissà. Intanto, giusto per non perdere tempo, prima dello sbarco del «controllo mentale », la PubCompany è pronta a mettere in commercio un’altra applicazione per Nintendo Wii, anche questa ai limiti del credibile. «Si chiama Play with me – chiude Gaiba - : é un gioco per il padrone e il suo cane».