Usa: niente lettere a Babbo Natale
Stop servizio postale causa pedofilia
I bambini potranno scrivere a Babbo Natale, ma dal Polo Nord non arriverà nessuna risposta. Dopo 55 anni di onorata e trasognata attività, chiude il servizio postale dedicato a Santa Claus, il timore che qualche pedofilo possa fare tesoro dei dati contenuti nelle letterine vince sulla tradizione e sui sogni dei bambini americani. Si stanno studiando nuovi metodi per riprendere il servizio già dal prossimo Natale.
Tutto ha avuto inizio lo scorso Natale quando, tra i volontari che danno vita al servizio “Operation Santa”, grazie al quale i bimbi che scrivono lettere a Babbo Natale ricevono una risposta, si è infiltrato un uomo con precedenti per pedofilia. Per combattere questo Grinch che ha rubato il Natale i responsabili delle poste americane hanno preferito annullare l’iniziativa che, ogni anno, movimenta decine di migliaia di lettere alla volta di Fairbanks (Alaska), dove ha sede l’ufficio che risponde a tutti i bambini. Questa decisione sta avendo delle ripercussioni anche sul turismo nella zona, da sempre visitata proprio in virtù di questa frenetica attività a favore dei più piccoli. La senatrice Lisa Murkowski è intervenuta direttamente presso la direzione generale delle poste chiedendo di salvare la tradizione “i bambini hanno bisogno di questo servizio”, scrive in una lettera, “vi chiedo uno sforzo per permetterci di raggiungere loro e le loro famiglie”.
La soluzione per ripristinare il servizio è allo studio ma non potrà essere implementata entro il Natale 2009. Si tratta di sostituire gli indirizzi dei bambini con dei codici a barre traducibili solo da chi consegnerà loro le risposte di Babbo Natale, tramite un apposito apparecchio elettronico, in modo che i volontari nel rispondere alle lettere, non possano avere accesso a dati sensibili.
Al di là delle soluzioni tecnologiche e delle tradizioni, al di là forse anche di una paura eccessiva, occorre fare una riflessione non già sui reali valori del Natale, ma sulle continue incursioni che gli adulti fanno, in modo irruento e anomalo, nel mondo dei più piccoli che hanno sempre e comunque il diritto di sognare sperare e gioire. Tutte cose belle e gratuite alle quali, oggi, stiamo dando un prezzo davvero troppo salato.