be in questi anni si parla tanto di asserite "voci della verita'" nel solito loop di questo forum tra regime, verita' dei blog e dei forum e blibleri vari.
tutto questo, intendo l'intervento del senatore, e tutto quello che ne deriva e' un fail³
Perche e' un fail del senatore, il fail iniziale nel parlare come se non ci fossero già strumenti per reprimere l'oggetto delle sue critiche (parla pure oltre di istigazione ed apologia di diffamazione, ingiurie e lesione della dignita'... tutte fattispecie regolate anche se provengono dal web).
E' un fail degli organi di stampa che non specificano che ci siano già e da sempre strumenti per reprimere tali condotte che integrano fattispecie di reato, troppo attenti a vendere copie di chi vuole quel tipo di informazione, come la definisco il supermarket dell informazione: si comprano i giornali o si seguono le testate che contengono le notizie che vogliamo sentire, poco importa se sono aderenti al vero.
E' un fail degli utenti di board e blog che powered by wikipedia si credono onniscienti, ma che per mancata conoscenza del fatto che esistono gia e da sempre tali norme applicabili anche su internet ravvedono censura, o vedono intaccato il loro DIO INTERNET, ed invece vengono a conoscenza di come cio' che ritengano lecito, ed erroneamente l'hanno sempre ritenuto, sia invero un reato e da sempre.
Una catena di Fail.
edit: naz ciuccia :P
Last edited by McLove.; 22nd December 2009 at 10:16.
Non ho mai rivolto a Dio altro che una preghiera, molto breve: "Dio, rendi ridicoli i miei nemici". E Dio l'ha esaudita. -Voltaire-
, in realtà sono abituato a considerare internet come una zona franca, nel senso che la gente si sfoga nelle peggiori maniere e sono altrettanto abituato a considerare certe cose come stupide e infantili piuttosto che dolose; Esempio pratico, mi sembra che ci passi una bella differenza in una frase scritta su una bacheca di un gruppo ed una pagina internet (con tanto di server) dove si scrivono cazzate, la prima può essere un semplice sfogo o una boutade, nella seconda ravvedo invece una volontà precisa di diffondere un messaggio. Da questo punto di vista, in linea di principio, mi riesce difficile far rientrare entrambi i comportamenti nello stesso reato
Happiness in intelligent people is the rarest thing I know.
ma guarda che anche io sono abituato a considerare internet come qualcosa di decisamente "diverso", preferisco definirlo cosi che una zona franca perche non lo e'.
Probabilmente per la massa di gente che ne ha accesso inteso non solo per leggere ma anche per scriverci, ma anche negli esempi che poni il problema non e' valutare come sfogo o come intento sia esso diffamatorio, denigratorio,istigatorio o di apologia, ma concerntrarsi sul "messaggio in quanto tale di facile diffusione e di ancora piu facile consultazione.
E' chiaro che va un attimo, con buonsenso si spera, valutata la cosa ma dall altro lato non possiamo nasconderci che comunque non vi e' differenza all atto pratico di uno che scrive una cosa su un blog ed uno che lo scrive su un volantino o lo dice alla radio o alla tv se non con la unica differenza dell anonimato (ma quello e' solo un piccolo problema in piu' risolvibile piu o meno facilmente in relazione a quanto e' accorto chi cmq commette quello che e' un reato e quindi di per se e gia' un fesso).
Un altra cosa che dobbiamo secondo me rappresentarci e renderci definitivamente conto e' che ormai si e' passato il segno, da entrambi i fronti sia ben chiaro, da un lato da chi ritiene internet come appunto la zona franca dove tutto si possa fare e non si abbiano conseguenze e dall' altro, invece, di chi vuole demonizzare la rete, tutta, senza discernere quella che va dalla ragazzata fino alla semplice ignoranza e becerume e quello che invece e un vero e' proprio reato con le sue peculiari finalita'.
Non ho mai rivolto a Dio altro che una preghiera, molto breve: "Dio, rendi ridicoli i miei nemici". E Dio l'ha esaudita. -Voltaire-
Scusa MC ma l'istigazione non è un cd. "quasi reato" in quanto se poi non ne consegue un effettivo reato non è punibile in rispetto del principio di materialità?
No.
codice penale alla mano e sentenze di cassazione nell altra.
I delitti di istigazione a delinquere sono reati formali o di mera condotta, con evento di pericolo presunto, non essendo richiesto il verificarsi del danno temuto, ne di una concreta situazione di pericolo. In essi quindi la volizione dell evento, cioe' il dolo, si identifica con la coscienza e volonta' dell azione in se stessa idonea a determinare il pericolo che la legge vuole evitare.
(cass sez 1, 19 gennaio 1979 - 16 marzo 1979, n.2710.)
l'oggetto del reato e' il Cd dolo istigatorio consistente nella coscienza e volonta' di turbare l'ordine pubblico, e' necessario pero' che il dolo istigatorio sia suggestivo al punto da stimolare l'animo... ma che effettivamente ci sia la materialita' di un altro reato consumato a seguito della istigazione, non rileva ad i fini della perseguibilita della istigazione stessa.
Quindi basta il rischio della consumazione di altri reati che si istigano.
Ed ancora in maniera più puntuale:
Cassazione sez 1, 22 novembre 1974 n. 4993.
"pertanto il reato previsto dall art. 414 comma 1 sussiste indipendentemente dalle conseguenze che possono derivare dalla condotta tipica e, in particolare, indipendentemente dalla commissione o meno da parte delle persone istigate, del reato voluto dall istigatore, neppure e' necessario, per la sussistenza del delitto, che il fatto istigato abbia assunto una precisa individuazione attraverso la specificazione del nomen iuris, ma e' sufficiente che contenga i presupposti per l'nquadramento in uno o più tipi di reati previsti dall' ordinamento penale".
Per l'apologia, il comma 3 del 414 che e' un reato con evento di pericolo presunto, il reato si ha nel nel momento dell attuazione della stessa pubblicamente, Il pericolo sorge contestualmente, pericolo cioe' che altri traendo spunto o incentivo dall' apologia, possano commettere altri delitti e turbare l'ordine pubblico.
come rammenta la cass. , sez 1 ,11 marzo 1975 n. 10804 e successive sentenze in senso conforme vi e' anche di piu':
"Non e' pertanto necessario che, in concreto, l'apologia del fatto delittuoso sia stata effettivamente percepita, ed abbia determinato il concreto effetto o il concreto pericolo alla commissione di ulteriori delitti."
la dottrina dei testi spesso e' piena di "quasi figure" perché al professore piace chiamarle cosi o si crede creativo, ma poi in processo l'unico punto di riferimento e' il codice e la giurisprudenza della cassazione.
Last edited by McLove.; 22nd December 2009 at 14:39.
Non ho mai rivolto a Dio altro che una preghiera, molto breve: "Dio, rendi ridicoli i miei nemici". E Dio l'ha esaudita. -Voltaire-
in effetti sta cosa l'ha detta il prof a lezione ma era piu un cenno che altro bo.. devo ancora finire di studiare sul libro (uso il mantovani), cmq grazie per la spiegazione
MA i fucili di bossi + ammazzate la sinistra + Insulti misti random dei politici vanno messi sotto il reato di istigazione oppure questa cosa non vale se si è parlamentari ?
ma quindi brunetta dovrebbe andare in galera?![]()
La battaglia non ha bisogno di uno scopo, la battaglia è un fine in se stesso. Non chiedere perché si diffonde la peste o perché i campi bruciano. Non chiedere perché io combatto.
i parlamentari non hanno responsabilità penale, civile, amministrativa o patrimoniale per le opinioni espresse nell esercizio delle loro funzioni.
Un normale cittadino se manifestasse pensieri analoghi a quelli di Di pietro sarebbe nella merda. ( e' l' art 68 cost.)
Last edited by McLove.; 23rd December 2009 at 05:49.
Non ho mai rivolto a Dio altro che una preghiera, molto breve: "Dio, rendi ridicoli i miei nemici". E Dio l'ha esaudita. -Voltaire-
onoffon ha scritto:sarebbe da sbattere in una prigione di maschioni gay che gli darebbero una bella lezione su per il colon
Raga che ne dite se ci mettiamo insieme e corchiamo di botte tutti quel culo di Nazculo?
Azz ho istigato...IN GALERAAAAA!!!!