Esistono pur tuttavia grandi disparità nelle percentuali di sopravvivenza al tumore nei differenti paesi. L'Islanda per esempio, per tutti i tumori riuniti, è in testa nella tavola di sopravvivenza per gli uomini, con un 47% di guarigioni, mentre per le donne la percentuale più elevata (59%) si registra in Francia e in Finlandia. All'altro estremo della tavola, in Polonia, appena il 21% degli uomini e il 38% delle donne sono guariti dalla loro malattia.
"Per l'insieme dei tumori, il ventaglio davvero ampio quanto a proporzione di pazienti guariti nei paesi partecipanti, che spazia dal 21 al 47% per gli uomini, e dal 38% al 59% per le donne, dipende inoltre dalla variazione di frequenza dei diversi tumori in tutta Europa", ha spiegato l'editore ospite del numero speciale della rivista, il Dr. Riccardo Capocaccia del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (Italia).
Ed ha proseguito: "Questa proporzione è anche un indicatore delle variazioni a livello d'Europa del controllo del tumore, perché rispecchia il progresso nella diagnosi e la terapia, oltre al successo nella prevenzione dei tumori più letali".
Si riscontrano anche delle differenze per i singoli tumori; nella Repubblica Ceca, in Danimarca e in Polonia sopravvive meno del 5% dei malati di cancro ai polmoni, mentre in Francia e Spagna i tassi di sopravvivenza superano il 10%. Per il cancro alla mammella, in Spagna, Francia, Finlandia e Svezia guarisce oltre il 70% delle pazienti, una cifra che scende a meno del 60% nella Repubblica Ceca, la Polonia e la Slovenia.
"Questa differenza è stata attribuita in parte all'introduzione degli screening mammografici a partire da metà degli anni 90 in vari paesi dell'Europa occidentale. Se accettiamo quest'ipotesi, questo significa che la diagnosi precoce salva la vita delle donne colpite da tumore alla mammella perché rende la loro malattia più curabile", ha commentato il Dr. Capocaccia.
Il sesso è un altro fattore che influisce sui tassi di sopravvivenza, che sono risultati più alti per le donne che non per gli uomini nella maggior parte dei tumori esaminati, ha rivelato lo studio. Secondo il Dr. Capocaccia, "Questo suggerisce che i pattern degli ormoni sessuali rivestirebbero un ruolo nella sopravvivenza consistentemente più alta osservata per le donne".
Per gli anziani (tra i 55 e i 99 anni d'età) il rischio di morire di un tumore è maggiore che nei malati più giovani. Lo studio ha rivelato che i tassi di sopravvivenza per tutti i tumori nei bambini e nei giovani sono in crescita.