
Originally Posted by
Jesper
il problema grosso, a livello italiano, è che la maggior parte dei "controlli" è basata su norme di morale.
Una morale che è fondata sull'importanza di alcune istituzioni e sulla gravità di alcuni atti. Il problema è che, nel momento in cui si decide di fregarsene della morale, la maggior parte di questi blocchi salta.
Due esempi di ciò di cui sto parlando:
1) Il Presidente della Repubblica può rimandare alle camere una legge, e questo ha un significato profondo. Egli non può porre un veto vero e proprio, senza dubbio, perchè se la stessa legge viene ripresentata uguale, deve firmarla. Ora, il PdR non è certamente l'unico custode della Costituzionalità, però il rinvio alle camere è un gesto significativo, che, se la nostra classe politica fosse "degna" sottointenderebbe delle modifiche.
La dove viene a mancare il trigger "morale", però, questo passaggio diventa semplicemente una lungaggine: la legge viene ripresentata uguale e gg.
2) Lo scopo della fiducia è chiaro, nel suo utilizzo originario: "Chiedo al parlamento se il mio governo ha ancora l'appoggio"; il motivo per cui è stata pensata è per valutare la solidità del governo e, nel caso, scioglierlo. Nulla vieta di "abusarne", salvo l'etica. Nel momento in cui l'etica salta, la fiducia diventa un "ricatto" dei vertici del governo agli altri membri della maggioranza: "Votami, o vai a casa"; certo, anche il governo potrebbe dover lasciare la poltrona, in caso di mancata fiducia...ma, ancora una volta entra in gioco l'assenza di una morale politica: nessuno vuole lasciare la poltrona, nessuno (salvo casi rarissimi) voterà contro nel momento in cui si chiede la fiducia.