
Originally Posted by
marlborojack
Ci sono sempre stati indizi di un rapporto tra B. e oltre all'indignazione che questo genera in taluni individui (e anche in taluni stati), io ho un punto di vista differente. Non ho esperienza diretta con ambienti mafiosi, ma mi pare che in alcune zone d'Italia, da interviste, documenti e quant'altro, emerga chiaramente che è un'associazione estesa e con un profondo controllo del territorio, mi viene in mente ad esempio il termine "capozona" usato a Napoli e confermatomi da amici locali. Detto questo, la situazione anomala in Italia è la presenza quindi di un'organizzazione parallela allo stato che eroga, con le proprie modalità, una serie di servizi non controllati, quali spaccio di droga e prostituzione, acquisendo controllo sul territorio e potere economico. Su larga scala un'associazione simile diventa inevitabilmente ingerente negli affari della politica, e mi sembra ingenuo pensare che gli ambienti della rappresentanza popolare non debbano relazionarsi con questa entità presente sul territorio. Io non giustifico le modalità di B. nè posso entrare nel merito di fatti sui quali neanche le istituzioni saranno in grado di fare luce probabilmente, ma ho sempre messo in conto l'idea che un rapporto tra stato e associazione mafiosa ci sia e ci debba essere, quindi il punto etico per me non è stabilire se ci siano stati dei rapporti, ma se il bilancio di questi rapporti sia in favore dello stato che mi rappresenta o della mafia che per me rappresenta solo un danno.
Quello che voglio dire è che sostanzialmente, e in questo mi sento un brivido emotivo lungo la schiena raggelante, scatenato di solito solamente dai film splatter e dai discorsi di Bondi, l'informazione necessaria al cittadino, per poter giudicare e scegliere la propria rappresentanza, è l'accertamento degli impatti del rapporto con la mafia sulla struttura dello stato, non del rapporto in sè, del tutto necessario imo.