Appuntamento al ristorante San Carlo, in
King Street, centro di Manchester. Secondo
voi Mario Balotelli arriva puntuale?
Sbagliato. Puntualissimo. Parcheggia e un paparazzo
gli spara una foto dal finestrino. «Lo vedi? Ce li
ho sempre dietro. Ho chiesto amia sorella Cristina
di raggiungerci a piedi. Se la fotografano con me
domani sui tabloid diventa la mia fidanzata. Per
questo di solito passo di qui, prendo pasta panna e
prosciutto, una cotoletta emangio a casa da solo».
Oggi ristorante. Ragù, non panna. Scherzerà e riderà
molto. Questa è l'intervista a un ragazzo sereno.
Abiti in zona, Mario?
«Sì, a un passo.Unpalazzo moderno. Vista splendida.
Un giorno mio fratello Giovanni in strada alza
la testa e dice alla fidanzata: "Che bello, Cami.
Guarda, a Manchester fanno i fuochi d'artificio!".
Li sparavo io al nono piano».
Sarai la gioia dei vicini…
«Scherzi? Mi adorano. Oggi volta che segno mi attaccano
alla porta bigliettini di complimenti. A Natale
mi hanno regalato delle bottiglie di vino. Maio
non bevo».
Hai ricevuto gli auguri di Mourinho?
«Glieli ho mandati io, non ha risposto. E’ il migliore
allenatore del mondo, ma come uomo deve ancora
imparare educazione e rispetto».
Moratti?
«Mi ha risposto e mi ha spedito un gioiello con i
trofei vinti lo scorso anno con l’Inter».
Galliani?
«Mi ha fatto gli auguri».
Hai invidiato Cassano passato al Milan?
«Un pochino».
Berlusconi ha detto: «Cassano è il miglior
talento italiano».
«Sbaglia o non conosce Balotelli…»
Balotelli-Ibra-Cassano: ci hai pensato?
«E’ presto. Per quest’anno e un altro ancora resto al
City, dove sto benissimo. E poi, scusa, tu ci pensi a
Balotelli-Tevez-Dzeko? Siamo scarsi? Vedi di meglio
al mondo? Io no. Neppure il Barcellona e il
Real».
Chi vince lo scudetto in Italia?
«D’istinto, come preferenza, dico: Milan. Se rifletto,
dico: l'Inter però mi ha dato tanto... Se ci penso
ancora, decido: spero vinca il Napoli. Altrimenti
vincono sempre i soliti. E poi io sono innamorato di
Napoli. Quest’estate, nel periodo più buio, chiamavo
tutti i giorni il mio procuratore e lo pregavo:
"Telefona al presidente del Napoli!". Mi piacerebbe
giocare con Cavani».
È il migliore della A?
«Bravissimo, ma Ibra è un altro pianeta».
Il migliore italiano?
«Ora Giovinco».
Giusto il Pallone d'oro a Messi?
«No, per il 2010 lo meritava Sneijder. Ma Messi
resta il numero uno».
E tu il numero due, l'hai detto.
«Precisiamo. Mi hanno fatto vedere l’albo d’oro di
un premio Under 21. Ho detto: "Tra questi solo
Messi è superiore a me". Mica in assoluto».
Cosa ha fatto Benitez per trattenerti?
«Mi ha detto subito: "Tu vieni dopo Milito, Eto'o e
Pandev. Quarta punta". Bene, ciao».
Magari torna a Liverpool e lo ritrovi.
«Il problema è suo».
Ora c’è Leonardo.
«Bello, mi piace. Nel momento più duro con Mourinho
spese per me parole che non dimentico».
Mancini?
«È l’allenatore più importante che ho avuto. Diventerà
presto il numero uno al mondo, ma già adesso
per doti umane è 2 km avanti a Mourinho. Anzi 10.
Continua a ripetermi: "Arrivai alla Samp dal Bologna
e mi sentivo già il più bravo di tutti. Poi ho
capito che dovevo lavorare duro per migliorami".
Ho recepito».
Chi ti ha sorpreso del City?
«Johnson, grande tecnica. Non lo conoscevo».
Il compagno più divertente?
«Yaya Touré e Adebayor. Quando indosso un paio
di scarpe strane prendono lo scotch eme le attaccano
al soffitto dello spogliatoio».
Mena più Boateng o Materazzi?
«Materazzi, ma lo faceva per stimolarmi. Marco mi
ha chiesto il berretto a cinque punte che ha avuto
tanto successo. Te lo ricordi?»
Difficile dimenticarlo...
«L’ho comprato qui a unmercatino natalizio. Ne ho
già preso un altro per Marco».
I guanti con le ossa disegnati sopra?
«Al City li danno tutti uguali.Hochiesto al magazziniere
di trovarmene un paio particolare».
Il braccialetto di padre Pio?
«Era uno di quelli con i santini che cadono e alla
fine ti rimane il tuo. Sono caduti tutti».
La catenina che ti strappò Mou dal collo?
«È a casa. Una croce celtica con la scritta "Tutti per
uno". Le punte rappresentato imiei genitori e i miei
fratelli.AManchester mi sono fatto fare questa medaglietta,
ci metterò su la foto della mia famiglia,
che mi dà forza. Bella, no?».
Chi ti ha aiutato al City?
«Tanti. Vieira e Kolarov soprattutto. Per Natale mi
hanno invitato a casa loro. Poi però l’ho passato
con mia mamma che è arrivata il 25 dopo che avevano
cancellato il volo per la neve».
Con la mamma? Ma come? I bookmakers
inglesi ti vedono in galera…
«Vogliono il bad boy a tutti i costi. Non lo sono. Chi
punta su di me perde».
Tevez è cattivo come l'hanno disegnato?
«Ma va... Un bonaccione. Mi ripete: "Fatti sospendere
lo stipendio. Non giochi mai"».
Il ginocchio?
«Ancora un po’ di fastidio, ma il menisco è a posto.
E non serve un’altra operazione. Cure e potenziamento.
Qualche settimana e torno».
Quando hanno preso Dzeko, hai pensato:
a) Siamo più forti; b) Qui gioco meno...
«Bene, siamo più forti. Ci manca solo convinzione,
il resto c’è tutto. Possiamo vincere subito. Dzeko è
un bravo ragazzo».
Il più forte della Premier?
«Drogba».
Rooney?
«Bravo, ma non è il migliore di Manchester».
Ti insultano quelli dello United?
«No, mi fermano per strada emi chiedono: "Mario,
vieni da noi". Davvero. Ma io sogno di batterli perché
so quando ci tengano i tifosi del City che con
me sono splendidi. I brividi quando cantavano il
mio nome dopo la tripletta».
Dov’è il pallone che ti sei portato a casa?
«A casa, a Brescia».
Il difensore più forte della Premier?
«Vidic».
Meglio i difensori italiani o inglesi?
«Gli italiani, sono più forti tatticamente. In Inghilterra
è più facile fare gol».
La Nazionale?
«Non vedo l’ora di tornarci. Vorrei il 10, ma se c’è
Antonio è suo, perché è un genio».
In Inghilterra hai beccato dei buuu?
«No, mi insultano solo come avversario. Mi è capitato
a Liverpool. Ero con amici italiani, c’è stata una
discussione con tifosi dei Reds».
Vengono a trovarti gli amici italiani?
«Sì, l'ultima volta mi hanno fatto trovare un’aragosta
viva in auto. Ho fatto un salto…»
Come va con la lingua?
«Bene. Guardo i film con i sottotitoli e imparo le
frasi. Ho grande memoria. Quando Charlie ci parla,
capisco più io di mia sorella giornalista».
Chi è Charlie?
«Un indiano del Kashmir, mi porta in giro emi aiuta
in un sacco di cose. Anche Curtis, altro autista,
che a Manchester conosce tutti. Al City ho trovato
gente gentilissima. Come Sharon, fotografa. Troppo
forte. Anche Mansur, il proprietario. Mancini è
fortunato. Ha un presidente che parla poco e gli
chiede solo: chi ti serve?».
Cosa dice Mancini del tuo inglese?
«Non deve dire nulla. Il suo fa schifo.Masta migliorando…
».
Davvero all'inizio eri triste e depresso?
«Certe volte non avevo voglia di fare niente, stavo
chiuso in casa. Venivano anche i figli di Mancini
per cercare di farmi uscire».
Ora molto meglio, a giudicare dalla tripletta
di Capodanno: Sophie e le altre.
«Spazzatura. Il calcio inglese è tanto avanti negli
stadi quanto indietro sui giornali. Non c’è una Gazzetta
dello Sport. Il calcio e le tette sono mescolate
nei tabloid. Una dice: "Sono la fidanzata di quel
calciatore". E tutti pensano che sia vero. Vale tutto,
non puoi difenderti».
Rimettiamo ordine. C'è Sophie, signorina
Playboy, vincitrice del Grande Fratello...
«L’ho incontrata una volta, ha cominciato a tempestarmi
di messaggi. Ho dovuto cancellare il suo numero.
Un tipetto superficiale, non ci avrei mai fatto
una storia seria. Poi il 30 dicembre imiei amici portano
a casa mia una sua amica, che conoscevo già,
è molto più interessante. La terza è una semplice
amica. Sophie mi ha appena mandato un altro sms
chilometrico, dopo due schermate ho cancellato.
Passata la popolarità del Grande Fratello, cerca di
tornare sui giornali per trovare lavoro. Hai bisogno
di soldi? Dimmelo, invece di mettermi in mezzo:
magari sono così stupido che te li do... È triste. Penso
ai genitori di ragazze del genere».
Ci pensi a tua sorella Abigail, che farà
L’Isola dei Famosi?
«Sì, e gliel’ho spiegato chiaro: "Guarda che non vai
dalla Ventura perché sei bella, ma perché sei mia
sorella". E’ libera di fare quello che vuole, ma se le
faranno domande su di me, non deve rispondere,
perché mi darebbe fastidio».
Altri acquisti strani oltre al berretto?
«Un quad, quelle moto con i quattro ruotoni che
possono andare su tutti i terreni».
E cosa te ne fai nel centro di Manchester?
«Boh. L'ho usato una volta sola».