Se tutto va come deve andare, a settembre chiudo con l'università intascandomi la laurea magistrale.
Ultimamente però sta prendendo piede nella mia testa l'idea di fare il dottorato, idea che in passato non avevo manco mai preso in considerazione.
Il cambio di pensiero è dovuto al fatto che se in italia è pagato 1032 euro al mese, in altri stati è pagato molto di più. In svizzera ad esempio siamo sui 2500 euro mensili se non di più se andiamo nelle zone cruccofone.
Al che mi son detto, 2500 euro è sicuramente più dello stipendio medio in italia al primo impiego e nel mentre acquisisco il titolo di studio più "alto" che si possa conseguire.
Fin qui tutto giusto (a patto che poi ovviamente devi riuscire a entrarci, son molto stringenti i requisiti), quel che mi chiedo e su cui non ho informazioni a sufficienza per capire come funzioni è: considerando che io non voglio intraprendere la carriera accademica ma una carriera lavorativa, quanto è utile il phd (sia in italia che all'estero)? E ancora, meglio avere un phd in tasca e andare a cercare lavoro di alto profilo o andare a lavorare alla fine della magistrale che alla fine non cambia un cazzo?