Dipende da chi e dipende come succede: sono una persona molto razionale e cerco di accettare alcuni sentimenti (come la mancanza di qualcuno) così come sono, a volte.
Dipende dalla prospettiva che si adotta: nel caso qualcuno mi avesse portato via un figlio/a (ho 23 anni, quindi parlo MOLTO ipoteticamente) non penso riuscirei a essere così controllato.
Non sono una persona che si vergogna di dire che si comporta secondo la legge del taglione, funziona benissimo: io non rompo il cazzo a nessuno e nessuno lo rompe a me.
Lo dico nonostante io stia studiando psicologia: posso concepire tutte le riabilitazioni/reintegrazioni che si vuole, ma solo dietro lo scudo del "siam tutti garantisti con il culo degli altri". Essere dentro le cose in prima persona è SEMPRE un discorso a parte.
...Non farebbe male ad alcuni mettersi un po' più nei panni degli altri prima di agire.
Poi ovvio, nella vita il mio lavoro sarà un altro e manterrò calma e distacco necessari per essere "superiore" (o super-partes) e cercare di correggere le storture "civilmente".
Se mi inculi la figlia e poi l'ammazzi però vai tranquillo che il pelo sullo stomaco di ammazzarti lo trovo... Anche perché non vedo il motivo di concederti una riabilitazione quando a tua volta non l'hai concessa a un altro/a.
Last edited by Shock; 10th March 2011 at 18:27.
troppo difficile rispondere, dipende al 100% da chi è il mancato e da quali rapporti si erano instaurati.
Per ora sono andati i nonni. Mi è dispiaciuto li per li ma ho superato la cosa, erano anziani, la loro vita se la son fatta con alti e bassi, poi fine. Dopo il decesso ero comunque sereno, non si può vivere in eterno con acciacchi e problemi. E vedendoli, non penso che amassero l'idea di vivere ancora molti anni in quello stato.
Ecco per esempio mia madre non ha superato ancora la cosa e devo dire che mi fa quasi incazzare.... ora capisco che per me erano nonni e per lei genitori, capisco che i ns caratteri sono opposti a dir poco, capisco che lei forse era un po mammona mentre io manco per il cazzo, ma se non riesci a superare la morte di una persona di 80 anni suonati, per di più con una salute non propriamente cagionevole... come diceva qualcuno qui sopra, si riduce tutto ad una forma di egoismo.
La morte fa parte della vita e nonostante l'attaccamento, bisogna saperla metabolizzare.
E' chiaro che se a morire è una persona che aveva da dare ancora molto, il lutto diventa difficilissimo da digerire, non l'ho provato sulla pellaccia ma lo posso intuire, al contrario, se a morire è una persona che ha vissuto una vita piena e completa... non puoi recriminare/pretendere proprio un tubo.
Se in futuro mi dovesse capitare un lutto d'un amico, vedrò come affronterò la cosa.
Last edited by Necker; 10th March 2011 at 11:22.
DaocSpoiler
ho perso mio padre 2 anni fa, è morto davanti ai miei occhi, prima di dirgli e fargli vedere un sacco di cose. Ho provato tante cose ma quella piu forte è stata rabbia e l'essere in difetto nei suoi confronti. Ora a distanza di qlc anno va meglio e provo sentimenti "normali". E' brutto molto brutto, ho perso i nonni 3 su 4, 2 zie e un amico ma con mio padre è stato diverso.
Spoiler
Ho controllato un po' in giro, la mia reazione sta nello spettro, almeno per questo pare io non sia matto![]()
![]()
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allora tutto ok, se è nello spettro![]()
nel senso...magari anche infilarsi un ombrello nel culo "è nello spettro", ma di che spettro stiamo parlando?![]()
beato te alka che quando un lontano lontanissimo giorno perderai i tuoi genitori sarai nello spettro
Spoiler
Io ho perso mio padre nel 2006 per infarto, di punto in bianco, sul momento tanta rabbia, e ti rimane per un pò di tempo la difficoltà ad accettarlo, era successo talmente velocemente che per un bel periodo quando suonavano alla porta o mi squillava il telefono ero convinto che fosse lui. La morte di un genitore ti lascia un vuoto dentro, avresti voluto dire tante cose, farne tante altre, aver avuto comportamenti diversi magari... Devo dire che io personalmente ho razionalizzato molto la cosa e i ricordi legati e lui sono diventati belli col tempo e non più così dolorosi come erano all'inizio.
Per la mia ragazza (morto anche a lei il padre a ottobre nello stesso modo e alla stessa età del mio) è diverso, non riesce minimamente ad accettarlo e ha delle crisi improvvise anche dovute a piccole cose che glielo ricordano (vedere una macchina come la sua, un giacchetto tipo il suo ecc)
Ognuno è diverso e metabolizza le cose con i suoi tempi e i suoi modi, alcuni si riprendono prima, altri dopo, altri x niente...
Io posso dire di essermi ripreso, di essere andato avanti e di guardare il futuro...però quanto vorrei parlarci ancora una volta e dirgli che gli voglio bene...
sto thread mi fa venire l'angoscia, eviterò di leggerlo -.-