Il risultato varia a seconda della quantità di Uranio impoverito contenuto nei Cruise.
Nonostante la presenza dell'elemento radioattivo all'interno dei missili sia stata esclusa dagli ambienti militari, la pubblicistica in circolazione e le fonti - anche di origine militare - abilitano l'autore a nutrire dubbi sulla loro veridicità. Gli scenari ipotizzati sono due, a seconda del modello di missile: il carico di uranio impoverito può essere di
tre chili (se usato solo come stabilizzatore nelle ali) o di quattrocento (se contenuto nella testata). Postulando mille missili lanciati, se questi fossero del primo tipo (best case scenario), si avrebbero 3mila chili di uranio utilizzati. Se del secondo, 400mila chili (worst case scenario).