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Thread: io NON sono pronta

  1. #316
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    è altrettanto brutto però con questo attuale sistema finire nel baratro più profondo, e arrivare a perdere il 27,3% dei propri risparmi sarebbe un sogno meraviglioso.
    Sono stime, quindi vanno prese come tali anche se la fonte è autorevole. Io però più passa il tempo Gala, più approfondisco, più si presenta davnti a me con chiarezza l'idea che l'europa e il sistema europeo è destinato a fallire, partendo dagli ultimi della classe e pian piano risalendo. per questo motivo credo che parlando per sommi capi le vie siano solamente due: o si fanno gli stati uniti d'europa oppure ogni paese inevitabilmente dovrà uscire da questo sistema a moneta unica.

  2. #317
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    L'austerity di per sé sarà quasi sicuramente disastrosa, e ci sta portando a una recessione double dip che potrebbe rivelarsi piuttosto grave. Probabilmente la crisi dell'euro peggiorerà e nel breve termine le conseguenze saranno molto negative per l'Europa", spiega Stiglitz. Che non risparmia poi critiche nei confronti di Mario Draghi, che recentemente ha fatto capire che non è possibile ridurre il debito, come scrive The European, senza tagliare fondamentalmente i costi del welfare nel lungo termine.

    "Ma è assurdo - afferma Stiglitz - La qustione della protezione sociale non ha nulla a che vedere con la struttura della produzione. Ha a che fare con la coesione sociale o la solidarietà. Ecco perchè sono molto critico anche nei confronti di quanto ha detto Draghi, (numero uno della Bce), secondo cui la protezione sociale dovrebbe essere eliminata. Non ci sono basi per suffragare questa tesi. I paesi che stanno andando molto bene in Europa sono quelli scandinavi. La Danimarca è diversa dalla Svezia, la Svezia è diversa dalla Norvegia, ma tutte queste economie dispongono di una protezione sociale molto forte e stanno tutti crescendo. Il suggerire che la crisi possa essere risolta diminuendo la protezione sociale riguarda quell'1% che dice "Dobbiamo afferrare la fetta più grande della torta". Ma se non è la maggioranza delle persone a beneficiare della torta economica, allora il sistema è fallimentare. Non voglio parlare più del Pil, voglio parlare di quanto sta accadendo alla gente".

    Stiglitz rimane pessimista sul futuro della crisi in tutto il mondo. "Se le mie stime sulle conseguenza delle misure di austerity sono corrette, assisteremo a un nuovo round di movimenti di proteste. Abbiamo avuto una crisi nel 2008. Ci troviamo al quinto anno della crisi e non abbiamo risolto nulla. Non c'è neanche una luce alla fine del tunnel". Alla domanda se la situazione debba diventare molto negativa prima di migliorare, l'economista risponde: "Temo di sì".

    Ma qual è la radice della crisi? Il Premio Nobel: la diagnosi è che è la politicai all'origine dei problemi. E' lì (nella politica) che si decidono le regole del gioco, è in quell'ambito che si decide a fabore di politiche che favoriscono i riscchi e che hanno permesso al sistema finanziario di ammassare un enorme potere economico e politico.

    Sugli Stati Uniti, il paese "è divorato dai parassiti". Di fatto "stiamo facendo fronte a una transizione molto difficile da una economia manifatturiera a una dei servizi, e abbiamo fallito nel garantire che tale transizione avvenisse facilmente. Se non correggeremo quello sbaglio, pagheremo un prezzo molto alto. Siamo già in presenza dell'americano medio che sta soffrendo a causa di quella transizione fallita".

    "La mia preoccupazione è che abbiamo messo in moto un'economia avversa e da una politica avversa". Stiglitz aggiunge infatti che gran parte delle ineguaglianze esistenti negli Stati Uniti sono causate da situazioni di monopoli, dalla spesa militare, dalle industrie estrattive.

    "Abbiamo alcuni settori economici molto buoni, ma anche molti parassiti. La speranza è che l'economia possa crescere nel momento in cui ci liberiamo dei parassiti e ci concentriamo sui settori produttivi. Ma in ogni malattia c'è sempre il rischio che i parassiti divorino le parti sane del corpo.

    Stiglitz premio Nobel per l'Economia nel 2011.

  3. #318
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    Quote Originally Posted by KratosITA View Post
    L'austerity di per sé sarà quasi sicuramente disastrosa, e ci sta portando a una recessione double dip che potrebbe rivelarsi piuttosto grave. Probabilmente la crisi dell'euro peggiorerà e nel breve termine le conseguenze saranno molto negative per l'Europa", spiega Stiglitz. Che non risparmia poi critiche nei confronti di Mario Draghi, che recentemente ha fatto capire che non è possibile ridurre il debito, come scrive The European, senza tagliare fondamentalmente i costi del welfare nel lungo termine.

    "Ma è assurdo - afferma Stiglitz - La qustione della protezione sociale non ha nulla a che vedere con la struttura della produzione. Ha a che fare con la coesione sociale o la solidarietà. Ecco perchè sono molto critico anche nei confronti di quanto ha detto Draghi, (numero uno della Bce), secondo cui la protezione sociale dovrebbe essere eliminata. Non ci sono basi per suffragare questa tesi. I paesi che stanno andando molto bene in Europa sono quelli scandinavi. La Danimarca è diversa dalla Svezia, la Svezia è diversa dalla Norvegia, ma tutte queste economie dispongono di una protezione sociale molto forte e stanno tutti crescendo. Il suggerire che la crisi possa essere risolta diminuendo la protezione sociale riguarda quell'1% che dice "Dobbiamo afferrare la fetta più grande della torta". Ma se non è la maggioranza delle persone a beneficiare della torta economica, allora il sistema è fallimentare. Non voglio parlare più del Pil, voglio parlare di quanto sta accadendo alla gente".

    Stiglitz rimane pessimista sul futuro della crisi in tutto il mondo. "Se le mie stime sulle conseguenza delle misure di austerity sono corrette, assisteremo a un nuovo round di movimenti di proteste. Abbiamo avuto una crisi nel 2008. Ci troviamo al quinto anno della crisi e non abbiamo risolto nulla. Non c'è neanche una luce alla fine del tunnel". Alla domanda se la situazione debba diventare molto negativa prima di migliorare, l'economista risponde: "Temo di sì".

    Ma qual è la radice della crisi? Il Premio Nobel: la diagnosi è che è la politicai all'origine dei problemi. E' lì (nella politica) che si decidono le regole del gioco, è in quell'ambito che si decide a fabore di politiche che favoriscono i riscchi e che hanno permesso al sistema finanziario di ammassare un enorme potere economico e politico.

    Sugli Stati Uniti, il paese "è divorato dai parassiti". Di fatto "stiamo facendo fronte a una transizione molto difficile da una economia manifatturiera a una dei servizi, e abbiamo fallito nel garantire che tale transizione avvenisse facilmente. Se non correggeremo quello sbaglio, pagheremo un prezzo molto alto. Siamo già in presenza dell'americano medio che sta soffrendo a causa di quella transizione fallita".

    "La mia preoccupazione è che abbiamo messo in moto un'economia avversa e da una politica avversa". Stiglitz aggiunge infatti che gran parte delle ineguaglianze esistenti negli Stati Uniti sono causate da situazioni di monopoli, dalla spesa militare, dalle industrie estrattive.

    "Abbiamo alcuni settori economici molto buoni, ma anche molti parassiti. La speranza è che l'economia possa crescere nel momento in cui ci liberiamo dei parassiti e ci concentriamo sui settori produttivi. Ma in ogni malattia c'è sempre il rischio che i parassiti divorino le parti sane del corpo.

    Stiglitz premio Nobel per l'Economia nel 2011.
    hahahaha

    Dalla crisi del 29 ci si è ripresi nel 1950.

    Mettetevi il cuore in pace.

  4. #319
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    Continuo a RIfarti la stessa domanda, visto che sei uno di quelli che (non dico ora a torto o a ragione eh) sostiene che siamo in mano alle banche e questa cosa va eliminata il prima possibile: pensi che tornando alla piena autonomia della Banca d'Italia questa cosa sparisca?
    Io l'ho scritto a piu' riprese... se te non leggi non e' colpa mia...

    Il problema principale e' che non abbiamo piu' sovranita' monetaria, non possiamo fare un cazzo se la BCE non ci da il permesso, in questo modo ci sganciamo da una banca che di fatto governa l'economia italiana. Torniamo ad una banca che funziona in base alle nostre necessita', invece che stare con una che ci impone come gestire la nostra economia e che presta i nostri soldi alle banche per farceli prestare con un interesse maggiorato.


    EDIT:
    Alka, che c'hai da ridere lo sai solo te...

  5. #320
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    Quote Originally Posted by powerdegre View Post
    Io l'ho scritto a piu' riprese... se te non leggi non e' colpa mia...

    Il problema principale e' che non abbiamo piu' sovranita' monetaria, non possiamo fare un cazzo se la BCE non ci da il permesso, in questo modo ci sganciamo da una banca che di fatto governa l'economia italiana. Torniamo ad una banca che funziona in base alle nostre necessita', invece che stare con una che ci impone come gestire la nostra economia e che presta i nostri soldi alle banche per farceli prestare con un interesse maggiorato.
    Immaginavo mi rispondessi così, quindi ora ti faccio la domanda fondamentale: chi pensi gestisca/possieda la Banca d'Italia?

  6. #321
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    Immaginavo mi rispondessi così, quindi ora ti faccio la domanda fondamentale: chi pensi gestisca/possieda la Banca d'Italia?
    Le stesse banche?

    E qui ti dico, ma te l'hai letto davvero quello che ho scritto oppure hai occluso la ragione solo per arrivare a questo punto?

    Lo hai letto dove ho detto che l'inculata con la BCE e l'Euro e' che non abbiamo sovranita' monetaria, quindi le nostre politiche economiche sono dettate dalla BCE e puo' mettere il veto a nostre decisioni?

    Te hai preso una nozione a caso fuori dal contesto e me la stai proponendo cosi' a caso, non e' che io abbia detto esattamente stacchiamoci dalle banche in modo assoluto, con loro ci devi discutere, quantomeno puoi non farti governare.
    Last edited by powerdegre; 24th April 2012 at 18:36.

  7. #322
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    Le stesse banche?

    E qui ti dico, ma te l'hai letto davvero quello che ho scritto oppure hai occluso la ragione solo per arrivare a questo punto?

    Lo hai letto dove ho detto che l'inculata con la BCE e l'Euro e' che non abbiamo sovranita' monetaria, quindi le nostre politiche economiche sono dettate dalla BCE e puo' mettere il veto a nostre decisioni?
    La BCE non mette il "veto" a nostre decisioni, è il contrario semmai, loro decidono quanto stampare/a quanto tenere i tassi e tutte le nazioni EU ci si devono adeguare. Le politiche economiche NON sono solo le politiche monetarie, la differenza è che si deve lavorare, a casa propria, con un parametro prestabilito e non variabile.

    Detto ciò, da parte di gente che sbraita "Monti merdah servoh delle banche europee", è decisamente lol sentire che poi vogliono tornare ad avere la banca nazionale, che altro non è che una BCE in piccolo, SEMPRE posseduta da privati e di conseguenza ugualmente influenzabili dalle conoscenze politiche locali (e viceversa).

    Ah, ma può stampare moneta su richiesta dei governi (ma anche no, visto che la banca centrale NON è dello stato, ergo può rispondere ugualmente picche ai governi se pensa che non sia il caso di stampare altra moneta e/o variare i tassi di interesse).

    Siete talmente presi dalle vostre visioni quasi autarchiche da veri machi di destra che non riuscite a guardare un pelo oltre, uscire dall'€ è considerata da alcuni economisti una delle (poche) vie d'uscita da questa crisi perché, banalmente, l'Europa intera è ancora lì a braghe calate nei confronti dei conquistatori-ti-monto (che sembra che certi vizietti non riescano proprio a perderli, ma questa è un'altra storia).

    E di CERTO, con l'attuale classe politica italiana, non si andrebbe da nessuna parte ANCHE avendo una banca centrale nazionale, che poi è lo stesso motivo per il quale l'eurozona si ritrova nella cacca: nessuna coesione politica seria e ad ampio respiro, perché tutti guardano ai propri interessi in modo miope ed ottuso.

    E allora tanto varrebbe la pena smetterla di gridare "a noi! sovranità!" e iniziare a capire che l'eurozona si PUO' salvare (come detto da quell'economista di cui avete linkato un articolo pagine addietro), semplicemente capendo che si DEVE fare un passo oltre e iniziare a ragionare in termini di POLITICHE comunitarie, e non solo economiche.

  8. #323
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    Nuida FollettoInLutto Bard Tiarna . . . . . . . . . . . . . . . . Deo The Undaunted Rune Priest
    Amiag Blademaster Silver Hand. . . . . . . . . . . . . . Viol The Sacrificed Shadow Warrior
    Viola Vampiir Grove Protector. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    Nero Incubus. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . DarkBane
    Naida Cabalist Phoenix Knight. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Viole No-Stealth Scout

  9. #324
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    Quote Originally Posted by Amiag View Post
    Per ste cose è sempre troppo tardi. Ma è un passo in avanti.

  10. #325
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    Quote Originally Posted by Galandil View Post
    La BCE non mette il "veto" a nostre decisioni, è il contrario semmai, loro decidono quanto stampare/a quanto tenere i tassi e tutte le nazioni EU ci si devono adeguare. Le politiche economiche NON sono solo le politiche monetarie, la differenza è che si deve lavorare, a casa propria, con un parametro prestabilito e non variabile.
    Detto ciò, da parte di gente che sbraita "Monti merdah servoh delle banche europee", è decisamente lol sentire che poi vogliono tornare ad avere la banca nazionale, che altro non è che una BCE in piccolo, SEMPRE posseduta da privati e di conseguenza ugualmente influenzabili dalle conoscenze politiche locali (e viceversa).
    Ah, ma può stampare moneta su richiesta dei governi (ma anche no, visto che la banca centrale NON è dello stato, ergo può rispondere ugualmente picche ai governi se pensa che non sia il caso di stampare altra moneta e/o variare i tassi di interesse).
    Siete talmente presi dalle vostre visioni quasi autarchiche da veri machi di destra che non riuscite a guardare un pelo oltre, uscire dall'€ è considerata da alcuni economisti una delle (poche) vie d'uscita da questa crisi perché, banalmente, l'Europa intera è ancora lì a braghe calate nei confronti dei conquistatori-ti-monto (che sembra che certi vizietti non riescano proprio a perderli, ma questa è un'altra storia).
    E di CERTO, con l'attuale classe politica italiana, non si andrebbe da nessuna parte ANCHE avendo una banca centrale nazionale, che poi è lo stesso motivo per il quale l'eurozona si ritrova nella cacca: nessuna coesione politica seria e ad ampio respiro, perché tutti guardano ai propri interessi in modo miope ed ottuso.
    E allora tanto varrebbe la pena smetterla di gridare "a noi! sovranità!" e iniziare a capire che l'eurozona si PUO' salvare (come detto da quell'economista di cui avete linkato un articolo pagine addietro), semplicemente capendo che si DEVE fare un passo oltre e iniziare a ragionare in termini di POLITICHE comunitarie, e non solo economiche.

    Non conosco il pensiero preciso di degree quindi parlo per me.

    Partendo dal presupposto che come dici l'attuale classe politica al 99% non va bene per tutta una serie di motivi che ben sappiamo, ragiono sulle basi di un governo di normodotati con un briciolo di onestà.

    Gala se ti va correggimi riguardo le constatazioni che ritengo "certe", perchè non voglio e non è mia intenzione diffondere e ingannarmi parlando in modo errato, per il resto discutiamone, se sono punti di vista sbagliati vorrei capire quali sarebbero quelli giusti.

    La banca centrale europea è costituita con partecipazioni diverse dalle banche nazionali della comunità europea(e qualche extra ue) le banche nazionali a loro volta sono costituite nella quasi totalità da banche e assicurazioni private (unicredito san paolo generali ecc..)
    La BCE non può intervenire direttamente influenzando le economie degli stati ma può attraverso gli istituti finanziari privati a cui presta denaro (ultimo caso meno di due mesi fa vado a memoria mi pare 530mld di euro) ad un tasso in quest'ultimo caso dell'1% , questi istituti a loro volta comprano tds o prestano denaro a tassi che conosciamo tutti , altissimi.

    Ora, uno stato, nel nostro caso l'Italia ha come unica fonte per poter fare investimenti o pagare il sistema pubblico ha il mercato dei capitali ai tassi altissimi sopracitati.

    Mi sembra evidente che c'è una stortura di base, la BCE non interviene sulla nostra politica monetaria, ma di fatto non abbiamo una politica monetaria, non la possiamo avere, siamo costretti a ricorrere al debito per rifinanziare altro debito.

    Potrei fermarmi qua e dichiarare con buona sicurezza che questo modello economico finanziario ha un solo vincitore (che sono gli istituti finanziari e gli speculatori) e tanti perdenti che siamo noi cittadini, italiani, spagnoli, greci, francesi, olandesi ecc...

    Questo è un modello sbagliato, che impoverisce gli stati membri e arricchisce pochi , che non producono nessuna ricchezza ma creano solo danno all'economia.

    Detto questo uno deve pensare a scenari successivi.

    a questo punto io sostengo che ci siano solamente due vie

    La prima che porta il modello europeo a trasformarsi in stati uniti d'Europa, una banca centrale che operi in modo diretta prestando denaro ad un tasso vantaggioso ai paesi dell'unione, e gli stati europei dovrebbero essere visti come può essere vista una nazione americana, e iniezioni di denaro come suggerisce qualche economista potrebbero essere in rapporto procapite a seconda quindi della dimensione delle varie popolazioni.
    Attraverso questi fondi a buon tasso si può evitare la castrazione del welfare e mantenere i posti di lavoro pubblici, dare il viagra alla propria economia interna e far ripartire l'impresa grazie al potere d'acquisto dei lavoratori che avrebbero più denaro da spendere grazie anche ad una lieve levigata alla pressione fiscale , incentrata prevalentmente sul costo del lavoro, il lavoro dev'essere alleggerito dai troppi oneri fiscali che lo soffoca. Manterrei invece tassazioni alte e medio alte sulle attività finanziarie e non produttive.
    Di fatto ovvio si deve delinare anche una legislazione comunitaria in materia fiscale che renda l'unione il più omogenea possibile. potrei scrivere un wot epico ma non è il caso, ho scritto velocemente ma grosso modo so che capisci cosa intendo.


    La seconda via, che io vedo più plausibile visti gli ultimi accadimenti in olanda e francia è la frattura permanente dell'unione. Questo sistema ha il tempo contato, prima dicevo tre o 4 anni, io credo non vedrà la fine del 2013 se non prendono provvedimenti tipo quelli detti sopra. Questa seconda via potrebbe essere uscire prima ed essere la causa del crollo euro, un ritorno alla lira e alla costitutzione di una banca nazionale dello stato senza partecipazioni private, la creazione di una moneta FIAT e assolutamente non legata ad un cambio fiso con altre valute. Nomura come dicevamo prevede che la svalutazione rispetto all'euro potrebbe essere circa di un 27%, garantire tutti i titoli italiani ma pagati con nostra valuta, il che legherebbe i mercati a non tentare di affossare la nostra moneta, le varie scadenze potrebbero garantire il tempo necessario a ricreare un'economia in crescita e quindi non sarebbe solo la promessa di una minaccia ma un fatto concreto che darebbe stabilita all'estero per la nostra valuta.
    A questo punto servirebbe una finanza funzionale come quella proposta nell'mmt dove uno stato perde il concetto di controllo di spesa e si accetta come normalità che uno stato sia in una condizione di deficit, ma questo deficit serve a creare la piena occupazione, lo stato deve intervenire spendendo internamente attraverso i suoi istituti di credito, creare infrastrutture per far ripartire il tessuto industriale nel paese e quindi eliminare la disoccupazione, la disoccupazione è il vero ed unico male dell'economia capitalista.
    Per controllare l'inflazione si devono creare tasse adeguate, le tasse non servono a rifinanziarsi, è solo una leva per il controllo monetario, in questo modello la spesa statale è concepita fintanto che c'è possibilità di creare ricchezza, deve cessare nel momento in cui si cerca di utilizzare più risorse di quelle in realtà disponibili, così non si crea ricchezza o produttività ma si alimenta l'inflazione.

    Spero a grosse linee che tu mi abbia capito, e son certo che conosci molto bene quello di cui parlo.

  11. #326
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    c'è solo il rischio di finire come la germania dopo la prima guerra mondiale. E se i tedeschi in quella situazione han messo su hitler, chissà gli italiani che cazzo possono combinare

    piccolo dettaglio che comunque uno tende a dimenticarsi, il ritorno alle valute nazionali e al nazionalismo-protezionismo, con svalutazioni e compagnia bella, sarebbe un ostacolo enorme per la mobilità tra paesi. E tornare alle frontiere e ai problemi di valuta (anche di valore eh) nel 2012 sarebbe ridicolo, sicuramente una enorme perdita di terreno verso US e asia. Sto cazzo di modello autarchico funziona in posti piccoli, selezionati e che hanno qualche introito "particolare" (banche-svizzera, petrolio-norvegia), in italia ma anche in francia la vedo decisamente grigia.

    E poi ci siamo abituati troppo bene, se domani un ipad viene a costare 2 terzi del vostro stipendio voglio vedere come la prende la gente.
    Last edited by Hador; 24th April 2012 at 23:16.

  12. #327
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    L'ipad 64 gb 3g costa quanto i 2/3 di molti stipendi

    Ma anche un pc gaming ormai
    on GW2 Spvp
    MMORPGITALIA Spvp Team Tournament Winner
    S1 Legendary Division
    S2 Legendary Division
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  13. #328

  14. #329
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    ahaha se avessero fatto l'accordo sarebbero stati i primi ad esser contrari, esattamente come tutti i partiti di sinistra europea. Si sono anche dimenticati di dire che tremonti è stato il primo a rifiutare la possibilità di un accordo e inserito la svizzera in black list, per la qual mossa non solo non prendiamo i soldi dai conti, ma non prendiamo manco i soldi dalle tasse dei frontalieri.
    L'europa si è opposta agli accordi con la svizzera fino a oggi e la posizione del governo era di aspettare la posizione dell'europa, la francia d'altro canto è fermamente contraria.

  15. #330
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    Brumbrum io mi ricordo che all'inizio del mandato Monti parlava di accordi con la Svizzera come quelli tedeschi e austriaci, comunque alla fine dell'articolo se leggi:

    Pochi giorni fa il ministro delle Finanze elvetico, Eveline Widmer-Schlumpf, ha detto in un’intervista che “la Svizzera sta portando avanti con Italia e Francia il tema della tassazione degli asset detenuti in conti svizzeri da cittadini dei due Paesi, ma un negoziato formale deve ancora iniziare”. Il ministro del Tesoro Giulio Tremonti aveva concentrato, con un certo successo, le sue attenzioni soprattutto su San Marino. E il governo Monti ha chiarito la sua posizione all’inizio del mandato: favorevole agli accordi con la Svizzera per far pagare gli evasori ma nel quadro di un’intesa comunitaria, anche per non incorrere nel rischio di sanzioni da parte della Commissione Ue. La quale però adesso ha dato il via libera. E l’accordo fatto dall’Austria toglie ogni alibi all’Italia. A cui un po’ di gettito in più, nel 2013, farebbe comodo visto che la recessione farà diminuire le entrate attese su cui è stata impostata l’ultima manovra Salva Italia.

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