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Era nell'aria, ora è certo. Il pilota più vincente del motociclismo moderno dopo il buco nell'acqua sulla rossa torna a casa in sol levante. Va bene a tutti, Rossisti, Ducatisti, appassionati di motociclismo in genere.
Da grande estimatore del Rossi pilota (molto meno del Rossi personaggio mediatico) e da affezionato del Marchio italiano, sta roba era diventata stressante già un anno e mezzo fa.
Chi ne esce più sconfitto? Secondo me 50 e 50. Il mito del mezzo secondo nel polso e gran sviluppatore di moto di Rossi si è sciolto come neve al sole. Ducati da outsider che riesce a fare una moto difficile ma vincente ne esce come un costruttore in balia degli eventi, senza una direzione tecnica precisa, e senza la capacità di capire cosa vuole esattamente un pilota.
Ora non me ne vogliano i fanboi di Rossi, ma l'impegno da parte di Ducati c'è stato, eccome. NOVE moto diverse per il Dottore, cercando di venire incontro alle sue soluzioni. Un cambio radicale di filosofia, col passaggio al Deltabox, roba che i Jap fanno da 20 anni e Ducati aveva visto solo in fotografia. Tutto il cazzo del tutto di modifiche dal motore l forcellone alle quote ciclistiche alle mappe all'elettronica. Si potrà dire che Ducati non c'è riuscita, ma l'impegno non è mancato. E la mia sensazione è che invece sia mancato da parte di Rossi. Non mi ha mai dato l'idea di metterci la cattiveria dei bei tempi, non mi è mai sembrato preoccupato di cercare il risultato anche solo per il morale della squadra quanto invece di pararsi il culo e scaricare responsabilità, anche spalando merda purissima su gente che per mesi non si è fatta un week end a casa cercando di dargli una moto vincente.
Il paragone con Stoner lo odio, ma qua è inevitabile. Lasciamo anche perdere il mondiale. La stagione prima dell'arriva di Rossi, Casey ha vinto 3 gare sulle ultime 4 della stagione. La moto era difficilissima, ma competitiva, meno delle Sorelle Jap, senza dubbio, ma andava.
La prossima stagione. Non ho capito sta storia che Rossi è coraggiosissimo a tornare in Yamaha. Vero che va nella tana del lupo, ma è altrettanto vero che torna sulla moto più competitiva, a quanto pare, e soprattutto sull'unica ufficiale sulla quale poteva poggiare le sue titolatissime chiappe. In HRC non lo volevano, e pochi cazzi in sta Moto GP senza una moto ufficiale non punti al mondiale.
Sono curioso di vedere chi sarà il prossimo pilota che la Ducati rovinerà, spero non cal craccilo che mi sta simpatico.